Apple si prepara a rivoluzionare Siri con l’intelligenza artificiale generativa
15/05/2024
La prossima conferenza mondiale degli sviluppatori Apple (WWDC) del 10 giugno 2024 si preannuncia come un evento cruciale per il futuro dell’azienda di Cupertino. Secondo quanto riportato dal New York Times, il focus principale della presentazione sarà sull’implementazione dell’intelligenza artificiale generativa per ridare vigore a Siri, l’assistente virtuale di iPhone, che finora è apparso decisamente antiquato rispetto alle capacità di ChatGPT.
Le fonti vicine ad Apple hanno rivelato che i vertici aziendali si sono resi conto già lo scorso anno che il chatbot di OpenAI ha messo in luce l’obsolescenza di Siri. Di conseguenza, l’azienda avrebbe avviato una profonda ristrutturazione, riassegnando molti degli ingegneri precedentemente impegnati nel progetto “Apple Car” ai lavori sull’intelligenza artificiale generativa.
L’epifania di Apple: Siri deve evolversi
I senior vice president Craig Federighi e John Giannandrea avrebbero testato personalmente ChatGPT per settimane, realizzando che l’assistente virtuale di Apple appariva ormai decisamente datato. Questa presa di coscienza avrebbe innescato quella che il New York Times definisce “la più significativa riorganizzazione di Apple in più di un decennio“.
L’azienda ritiene che l’intelligenza artificiale generativa rappresenti un’opportunità epocale da cogliere con decisione, tanto da aver cancellato il progetto “Apple Car” da 10 miliardi di dollari per riallocare quelle risorse su questo fronte. La paura è che i modelli di AI possano in futuro sostituire software consolidati come iOS, trasformando l’iPhone in “un mattone stupido” in confronto.
Siri si rifà il look con l’intelligenza artificiale generativa
Stando alle indiscrezioni, Apple non lancerà diretti competitor di ChatGPT, Midjourney o ElevenLabs. Piuttosto, l’azienda concentrerà i suoi sforzi iniziali sul rinnovamento di Siri, sfruttando i principi dei grandi modelli di linguaggio (LLM) alla base del chatbot di OpenAI.
La nuova versione di Siri dovrebbe debuttare proprio durante la keynote del WWDC 2024, con l’obiettivo di migliorarne significativamente le capacità conversazionali. Inoltre, Apple integrerà una funzionalità di sintesi del testo nell’app Messaggi.
Per supportare queste innovazioni, l’azienda punterebbe anche su un potenziamento hardware, con i nuovi modelli di iPhone dotati di una memoria espansa per gestire meglio l’elaborazione locale delle richieste rivolte a Siri. Inoltre, il chip M4 di Apple potrebbe giocare un ruolo cruciale nell’ottimizzazione dell’assistente virtuale.
Uno sforzo mirato sul fronte dell’IA, ma con cautela
Rispetto ai principali competitor, l’approccio di Apple sembra più cauto e mirato. Aziende come Samsung e Google hanno già introdotto sui loro smartphone varie funzionalità di intelligenza artificiale generativa, che spaziano dall’editing fotografico alla trascrizione vocale, sfruttando però l’elaborazione remota sui server cloud.
Al contrario, Apple punterebbe a privilegiare la privacy e l’elaborazione in locale dei dati, almeno in questa prima fase. Ciò significherebbe un’evoluzione più graduale, focalizzata inizialmente sul miglioramento di ciò che è già presente, piuttosto che su ambiziose innovazioni.
La cultura del segreto di Apple ha frenato i progressi di Siri
Secondo le fonti del New York Times, la tendenza di Apple a compartimentare le informazioni tra le varie divisioni interne sarebbe stata uno dei fattori chiave che hanno ostacolato l’evoluzione di Siri. John Burkey, ex ingegnere di Siri, ha spiegato che questa cultura del segreto e del marketing incentrato sulla privacy hanno rallentato i progressi dell’assistente virtuale, rimasto sostanzialmente invariato dalla sua introduzione nel 2011.
Ora, tuttavia, Apple sembra aver compreso la necessità di un cambiamento radicale. La sfida sarà riuscire a colmare il gap con i concorrenti, senza rinunciare ai principi di riservatezza che da sempre contraddistinguono l’azienda di Cupertino.
Intelligenza artificiale generativa: una minaccia per i creatori di contenuti?
Sebbene il focus iniziale di Apple sia sul miglioramento di Siri, la questione della generazione automatica di contenuti rimane un tema delicato. Modelli come ChatGPT, Midjourney ed ElevenLabs hanno già dimostrato capacità impressionanti nell’ambito di testo, immagini e audio, alimentando timori legittimi tra artisti, musicisti e altri professionisti creativi.
Il video promozionale mostrato da Apple durante l’evento di presentazione del nuovo iPad Pro, che ritraeva strumenti creativi schiacciati da una pressa idraulica, è stato interpretato come una metafora involontaria di questi timori. L’azienda si è successivamente scusata e ha cancellato i piani per la messa in onda televisiva dello spot.
Siri 2.0: un passo alla volta verso l’intelligenza artificiale
Rispetto alle soluzioni già presenti sul mercato, l’approccio di Apple sembra più cauto e graduale. Piuttosto che lanciare subito strumenti di generazione automatica di contenuti, l’azienda punta a rafforzare innanzitutto le capacità conversazionali di Siri, sfruttando i progressi dell’intelligenza artificiale generativa.
Questa strategia riflette la volontà di Apple di procedere con cautela, bilanciando l’innovazione tecnologica con la tutela della privacy e dei diritti degli utenti. Allo stesso tempo, la sfida sarà quella di colmare il divario con i concorrenti, mantenendo fede ai valori che hanno sempre contraddistinto il marchio di Cupertino.
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