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Brex Abbandona il Modello Co-CEO, Parla di IPO, Riduzione del Cash Burn e Piani per una Vendita Secondaria

Brex Abbandona il Modello Co-CEO, Parla di IPO, Riduzione del Cash Burn e Piani ...

By auroraoddi

Fondata nel 2017, la startup fintech Brex ha avuto una storia di alti e bassi negli ultimi anni. Dopo aver raggiunto una valutazione di 12,3 miliardi di dollari nel 2021, la società ha dovuto affrontare una serie di sfide, tra cui licenziamenti e cambiamenti nella leadership. Tuttavia, i co-fondatori Henrique Dubugras e Pedro Franceschi sono determinati a riportare Brex sulla strada della crescita e della redditività.

In una recente intervista esclusiva con TechCrunch, i due co-fondatori hanno annunciato un importante cambiamento nella struttura organizzativa di Brex: il passaggio da un modello di co-CEO a un unico amministratore delegato. Franceschi assumerà il ruolo di CEO, mentre Dubugras diventerà presidente del consiglio di amministrazione. Questa mossa, secondo loro, consentirà una migliore e più rapida presa di decisioni, essenziale per la crescita futura dell’azienda.

Oltre a questo cambio al vertice, Brex sta anche affrontando altre sfide finanziarie e operative. Nonostante i recenti licenziamenti, l’azienda afferma di avere una “pista di atterraggio” di quattro anni in termini di liquidità. Inoltre, i co-fondatori hanno discusso dei piani per un’eventuale offerta pubblica iniziale (IPO) e di una possibile vendita secondaria per consentire agli azionisti di monetizzare i loro investimenti.

Abbandono del Modello Co-CEO

Quando Brex è stata fondata nel 2017, Dubugras e Franceschi hanno scelto di guidare l’azienda come co-CEO, una struttura che aveva funzionato bene per loro in precedenti startup. Tuttavia, con la crescita di Brex, i due co-fondatori hanno riconosciuto che questo modello potrebbe diventare un collo di bottiglia per l’espansione dell’azienda.

“Penso che siamo arrivati a una scala in cui stiamo iniziando a vedere alcune crepe nel modello di co-CEO,” ha dichiarato Dubugras a TechCrunch. “Dopo aver discusso, abbiamo pensato che questo aiuterebbe l’azienda a avere successo. Abbiamo pensato che questo avrebbe permesso una presa di decisioni molto più rapida e migliore.”

Sotto il nuovo assetto, Franceschi assumerà il ruolo di CEO unico, mentre Dubugras diventerà presidente del consiglio di amministrazione. Questa transizione mira a rendere il processo decisionale più agile e a preparare Brex per un’eventuale quotazione in borsa in futuro.

Divisione dei Compiti tra i Co-Fondatori

Quando hanno co-fondato Brex, Dubugras e Franceschi hanno diviso le loro responsabilità in base ai loro punti di forza. Franceschi si è concentrato sullo sviluppo dell’infrastruttura finanziaria core dell’azienda, guidando l’intera organizzazione negli ultimi sei anni e contribuendo alla crescita di Brex a oltre 30.000 clienti.

D’altra parte, Dubugras si è occupato maggiormente di attività come la raccolta di fondi, la gestione delle relazioni con partner bancari e regolatori, nonché di essere la “faccia” di Brex, occupandosi personalmente delle trattative con i clienti più importanti.

“Ognuno di noi aveva le proprie responsabilità… [e] abbiamo preso molte decisioni insieme. Questo ha funzionato estremamente bene quando eravamo più piccoli, ma è naturalmente diventato più difficile man mano che crescevamo,” ha spiegato Dubugras.

Alti e Bassi di Brex

Nonostante il suo inizio promettente, Brex ha dovuto affrontare diverse sfide negli ultimi anni. Nel 2022, l’azienda ha subito due ondate di licenziamenti, che hanno portato al taglio di circa il 30% della sua forza lavoro. Questa mossa è stata parte di uno sforzo per ridurre i costi e migliorare la situazione finanziaria dell’azienda.

Secondo i co-fondatori, il cash burn di Brex è ora dimezzato rispetto all’anno precedente. Franceschi ha attribuito questo miglioramento a diversi fattori, tra cui una crescita dei ricavi senza un aumento dei costi fissi e i risparmi ottenuti grazie ai licenziamenti.

Inoltre, l’azienda sta puntando a diventare free cash flow positiva entro il 2025, obiettivo che, se raggiunto, potrebbe accelerare i piani per una possibile quotazione in borsa.

Piani per l’IPO e Vendita Secondaria

Nonostante le recenti sfide, Brex non ha intenzione di raccogliere ulteriori fondi attraverso un’offerta pubblica iniziale (IPO) nel prossimo futuro. Tuttavia, i co-fondatori non escludono la possibilità di una vendita secondaria, che permetterebbe agli azionisti attuali di monetizzare i loro investimenti senza influenzare negativamente il valore dell’azienda in vista di un’eventuale IPO.

“Non vogliamo essere una società pubblica ad alta volatilità… [L]o fa davvero distrarre dall’esecuzione dell’azienda e dalla missione centrale,” ha affermato Dubugras. “Penso che un pezzo importante per avere una società pubblica a bassa volatilità sia essere free cash flow positivi e guadagnare soldi, che è qualcosa che abbiamo pianificato storicamente per il 2025. Quindi, se questo accadrà nel 2025, [l’IPO] sarà poco dopo. Ma dobbiamo arrivarci prima.”

Landscape Competitivo e Vantaggi di Brex

Il settore della gestione delle spese in cui opera Brex è sempre più affollato, con la concorrenza di startup come Ramp, Mercury e Airbase, oltre ai giganti come American Express, Concur e Citi. Tuttavia, Brex ritiene di avere un vantaggio grazie alla sua infrastruttura tecnologica.

Secondo Franceschi, Brex ha costruito il suo stack tecnologico in modo “verticalmente integrato fino ai sistemi Mastercard, ACH e di movimento del denaro”, a differenza di alcuni concorrenti che hanno costruito il loro business su piattaforme di terze parti come Stripe o Marqeta. Questa profondità di integrazione consente a Brex di gestire scenari più complessi, come la copertura globale.

Nonostante il panorama competitivo, Brex rimane fiduciosa nella sua capacità di attrarre nuovi clienti enterprise, oltre a mantenere e far crescere la sua base di startup.

Fonte dell’articolo qui.

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