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Bullismo online: dall’Australia una proposta per combatterlo

Le vittime di bullismo sono aumentate con l’avvento dei Social Media. Non esiste una regolamentazione, così come nel mondo reale, in grado di proteggere gli individui dai continui attacchi fatti dai c.d. “leoni da tastiera” che, giorno dopo giorno, prendono di mira diversi utenti online e pubblicano post e commenti negativi, contenuti diffamatori con il solo scopo di divertirsi e continuano anche quando la situazione diventa insostenibile.

Il cambiamento però è diventato necessario e l’Australia ha smesso di essere passiva ed ha deciso di combattere il cyberbullismo. Il primo ministro, Scott Morrison, vuole mettere un freno a questo crescente problema proponendo una serie di norme volte a ridurre il bullismo online, soprattutto con l’obiettivo di limitare gli account anonimi. Come spiegato da ABC News Australia, la legge proposta dal primo ministro riterrebbe le piattaforme social, come Facebook, Instagram o Twitter, responsabili dei commenti diffamatori fatti contro altri utenti poiché, nascondendo determinate informazioni degli account, risulta quasi impossibile per le vittime risalire ai dati personali dei bulli per sporgere eventualmente denuncia. Nei prossimi giorni la proposta verrà pubblicata sotto forma di bozza e sarà presentata al parlamento all’inizio del nuovo anno. 

Ciò a cui mira il primo ministro Morrison è riuscire a diminuire il divario attualmente esistente tra la vita reale e la vita online, sostenendo che: Le regole che esistono nel mondo reale devono essere valide anche in quello digitale”; a riprova di quanto sia rilevante questo problema anche il leader dell’opposizione, Anthony Albanese, si è schierato a favore di tale proposta affermando: “Non dovrebbe essere al di là della capacità dei social media poter identificare utenti che si comportano in maniera inappropriata online. Le persone non devono nascondersi dietro account Twitter anonimi per infangare o disturbare gli altri”. 

Anzitutto, i social network dovranno mettere a disposizione degli utenti delle istruzioni più chiare su come denunciare eventuali violenze subite, che siano queste forme di bullismo o vere e proprie diffamazioni. La vittima potrà chiedere all’autore del contenuto diffamatorio di rimuoverlo e, in caso di rifiuto, se interessata a promuovere un’azione legale, la piattaforma dovrà chiedere al soggetto interessato di condividere le informazioni di contatto ed i dati personali come nome, cognome e numero di telefono. Una volta ottenuto il via dal tribunale, tutti i dati relativi alla controversia verranno poi inviati alla Corte Federale. 

Comunque, oltre all’incremento degli eventi di bullismo online, i social media stanno contribuendo alla creazione di diverse forme di disagio e dipendenza specialmente negli utenti minorenni; clicca qui per scoprire a cosa sta lavorando Instagram per risolvere tale problematica. 

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