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Con il doppio fattore di autenticazione di Google, 50% di account hackerati in meno

Nell’ultimo trimestre del 2021, Google ha rilevato la presenza di almeno 150 milioni di profili ed oltre 2 milioni di utenti di YouTube. Ma, soprattutto, BigG ha evidenziato che, grazie all’introduzione del doppio fattore di autenticazione, conosciuto anche come verifica in due passaggi, si è registrato il 50% in meno di attacchi hacker agli account. La verifica a due passaggi mixa l’inserimento di una parola chiave con un seconda verifica dell’accesso, che si concretizza sotto forma di un messaggio di conferma in una delle applicazioni Google oppure di una chiave di sicurezza hardware. Pertanto, stando alle statistiche diffuse dal colosso di Mountain View, il requisito di sicurezza ha portato i frutti sperati e protetto la presenza nell’online di molti utenti.

L’entusiasmo di Google è stato palpabile e da Mountain View hanno affermato: “Questa diminuzione la dice lunga sull’efficacia di una seconda forma di verifica nella protezione dei dati e delle informazioni personali”. E, nella volontà di incentivare l’utente a procedere con l’autenticazione a due fattori, Google ha concluso: “Attiva la verifica in due passaggi (o lo faremo noi!), poiché fa la differenza nel caso in cui la tua password venga compromessa”. Dal canto suo, BigG ha interesse nell’incoraggiare i suoi utenti a praticare questa procedura di sicurezza, poiché presenta un elevato numero di possessori di profili Gmail, Google Workspace e YouTube. E, paradossalmente, la notevole quantità di utenti che vi afferiscono, rendono Google un bersaglio ad alta vulnerabilità, perforabile da truffe e trucchi di ingegneria sociale, finalizzati alla sottrazione di informazioni private e personali. In particolare, sono i profili mail, soprattutto gli account Gmail, a richiedere un elevato livello di protezione. Infatti, forzare l’accesso nei confronti degli account di posta elettronica, vuol dire aprire la strada ad un numero sempre maggiore di hacker.

Pertanto, con l’autenticazione a più fattori, gli hacker non hanno grandi possibilità di sottrarre la password né tanto meno di trarvi un profitto. Microsoft, invece, sta incoraggiando la diffusione della pratica dell’autenticazione senza password, che ricorre alla tecnologia biometrica. Esempi in proposito sono l’identificazione del volto di Windows Hello, le app di autenticazione basate sul telefono e le chiavi di sicurezza. Apple, al momento, richiede ai suoi utenti l’autenticazione a due fattori già nel momento in cui effettua la configurazione del nuovo device o quando deve accedere all’account Apple sul Web. Ma le ultime indiscrezioni rivelano come anche l’azienda di Cupertino stia seguendo lo stesso esempio del suo competitor numero uno, Google. In proposito, Apple sta sviluppando una tecnologia denominata “chiavi di accesso per iCloud”, grazie alla quale gli utenti potranno accedere al profilo senza password. In questo modo, sono stati eliminati tutti i rischi di un attacco di phishing, rendendo più difficile il “lavoro” dei criminali del cyberspazio.

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