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Donne nell’AI: Anika Collier Navaroli sta lavorando per riequilibrare il potere

Donne nell'AI Anika Collier Navaroli sta lavorando per riequilibrare il potere

Nell’industria dell’intelligenza artificiale (AI), spesso dominata dagli uomini, poche donne hanno ricevuto il riconoscimento che meritano per i loro contributi rivoluzionari. Per rimediare a questa ingiustizia, TechCrunch ha lanciato una serie di interviste incentrate su donne straordinarie che hanno contribuito in modo significativo alla rivoluzione dell’AI. Una di queste donne è Anika Collier Navaroli, ricercatrice senior presso il Tow Center for Digital Journalism della Columbia University e Technology Public Voices Fellow presso l’OpEd Project, in collaborazione con la Fondazione MacArthur.

Navaroli è nota per il suo lavoro di ricerca e attivismo nell’ambito della tecnologia. In passato, ha lavorato come borsista per la razza e la tecnologia presso il Centro per la filantropia e la società civile di Stanford. Successivamente, ha guidato le attività di Trust & Safety presso Twitch e Twitter. Forse più di tutto, Navaroli è conosciuta per la sua testimonianza al Congresso su Twitter, in cui ha denunciato gli avvertimenti ignorati sulla violenza imminente sui social media che hanno preceduto gli eventi del 6 gennaio all’assalto del Campidoglio.

La passione di Navaroli per l’AI

Circa 20 anni fa, mentre era ancora una studentessa universitaria, Navaroli ha iniziato a lavorare come impiegata presso la redazione del suo giornale locale, proprio nel momento in cui la pubblicazione stava passando al digitale. In quel periodo, i siti di social media come Facebook stavano conquistando il suo campus e lei divenne ossessionata dalla comprensione di come le leggi nate con la stampa a caratteri mobili si sarebbero evolute con le nuove tecnologie emergenti.

Questa curiosità l’ha portata a studiare legge, dove si è concentrata sul diritto dei media e delle politiche, osservando il susseguirsi di movimenti come la Primavera Araba e Occupy Wall Street. Il suo lavoro di tesi di master ha esaminato come le nuove tecnologie stessero trasformando il flusso di informazioni e l’esercizio della libertà di espressione nella società.

Dopo la laurea, Navaroli ha lavorato presso alcuni studi legali, per poi trovare la sua strada presso l’istituto di ricerca Data & Society. Qui ha guidato la ricerca del nuovo think tank su quello che all’epoca veniva chiamato “big data”, i diritti civili e l’equità. Il suo lavoro ha analizzato come i primi sistemi di AI, come il software di riconoscimento facciale, gli strumenti di polizia predittiva e gli algoritmi di valutazione del rischio della giustizia penale, stessero replicando i pregiudizi e creando conseguenze impreviste che colpivano le comunità emarginate.

Successivamente, Navaroli è passata a lavorare presso Color of Change, dove ha guidato la prima revisione dei diritti civili di un’azienda tecnologica, sviluppato il manuale dell’organizzazione per le campagne di responsabilità tecnologica e sostenuto i cambiamenti nelle politiche tecnologiche presso governi e regolatori. Da lì, è diventata una dirigente senior responsabile delle politiche di Trust & Safety presso Twitter e Twitch.

Il lavoro di cui Navaroli è più orgogliosa

Tra i risultati di cui Navaroli è più orgogliosa, ci sono i suoi sforzi all’interno delle aziende tecnologiche per utilizzare le politiche per spostare concretamente l’equilibrio del potere e correggere i pregiudizi all’interno dei sistemi culturali e algoritmi di produzione di conoscenza.

Ad esempio, durante il suo lavoro presso Twitter, ha guidato alcune campagne per verificare individui che sorprendentemente erano stati precedentemente esclusi dal processo di verifica esclusiva, tra cui donne nere, persone di colore e persone LGBTQ+. Ciò includeva anche la verifica di accademici specializzati in AI come Safiya Noble, Alondra Nelson, Timnit Gebru e Meredith Broussard.

Nel 2020, la verifica significava che il nome e i contenuti di una persona diventavano parte integrante dell’algoritmo principale di Twitter, poiché i tweet degli account verificati venivano iniettati in raccomandazioni, risultati di ricerca, timeline home e contribuivano alla trending topics. Questo ha dato voce a individui e comunità che altrimenti sarebbero stati ignorati o marginalizzati.

Inoltre, Navaroli ha lavorato per aumentare la trasparenza all’interno di Twitter e Twitch, incoraggiando le aziende a condividere dati demografici sulle loro piattaforme e ad affrontare i problemi legati all’odio online, all’abuso e all’interferenza nelle elezioni.

Navaroli crede fortemente nell’importanza di avere una diversità di prospettive nella progettazione e nello sviluppo dei sistemi di AI. Riconosce che molti dei problemi che affliggono attualmente la tecnologia, come i bias algoritmici e l’automazione della disinformazione, derivano da una mancanza di rappresentanza e inclusione nelle fasi di creazione dei prodotti.

Per affrontare questi problemi, Navaroli è coinvolta in iniziative che cercano di promuovere la diversità nell’industria dell’AI. Ad esempio, lavora con gruppi come AI4ALL, un’organizzazione che mira a aumentare la diversità e l’inclusione nella comunità dell’AI, offrendo opportunità educative e di mentorship a studenti sottorappresentati.

Navaroli è anche una sostenitrice dell’educazione pubblica sulla tecnologia. Crede che sia importante fornire alle persone le risorse e le competenze necessarie per comprendere e partecipare attivamente alla creazione e all’implementazione della tecnologia, piuttosto che lasciare queste decisioni esclusivamente nelle mani delle aziende e dei creatori.

Nel corso della sua carriera, Navaroli ha ricevuto numerosi riconoscimenti per il suo lavoro, tra cui il premio “Top Women in Digital” di Business Insider nel 2019 e il premio “Future of Good” di YWCA Metropolitan Chicago nel 2020. È anche una frequent speaker e ha tenuto discorsi in conferenze come la SXSW e la Web Summit.

Nonostante tutti i suoi successi, Navaroli riconosce che c’è ancora molto lavoro da fare per creare un’industria dell’AI veramente equa e inclusiva. Continua a lavorare instancabilmente per spostare il potere e correggere le disuguaglianze all’interno dell’AI, affrontando i problemi di bias algoritmici, disinformazione e abuso online.

La sua passione e la sua dedizione nel fare la differenza nell’industria dell’AI sono un esempio ispiratore per tutte le donne che lavorano in questo campo e per coloro che aspirano a farlo. Navaroli è una vera pioniera e una voce di leadership nel promuovere l’equità e la giustizia nella tecnologia, e il suo impatto continuerà a essere sentito per anni a venire.

Fonte dell’articolo qui.

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