L’Europa ha appena compiuto un passo decisivo nella regolamentazione degli strumenti di intelligenza artificiale (AI). Il Parlamento europeo, infatti, ha votato a favore di una nuova normativa volta a disciplinare l’uso dell’IA. È probabile che questo importante atto legislativo provochi cambiamenti significativi nel panorama tecnologico europeo.
Le nuove regole Ue per l’intelligenza artificiale
In attesa del voto sul disegno di legge, ecco i 5 grandi cambiamenti in arrivo:
1. Maggiore protezione dei dati personali
Uno degli aspetti più importanti di questo nuovo regolamento è il rafforzamento della protezione dei dati personali. Le aziende che utilizzano l’intelligenza artificiale dovranno rispettare standard più severi quando si tratta di raccogliere, elaborare e archiviare i dati personali.
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Questo cambiamento è una continuazione del GDPR, e sottolinea l’importanza della protezione dei dati e della privacy dei cittadini europei. Simbolo di questo desiderio, il regolatore irlandese ha detto a Google che dovrebbe ritardare la distribuzione di Bard in Europa, il tempo di scoprire se questa IA è conforme alle regole del GDPR.
2. Maggiore trasparenza degli algoritmi
Le nuove regole richiedono anche una maggiore trasparenza degli algoritmi utilizzati nei sistemi di IA. Ciò significa che le aziende dovranno essere in grado di spiegare come i loro sistemi prendono le decisioni, il che aiuterà a combattere potenziali pregiudizi e garantire una maggiore equità.
Anche in questo caso l’Europa sembra voler adeguare regole già stabilite in recenti leggi. Il Digital Services Act (DSA) e il Digital Market Act (DMA) impongono già ai giganti digitali di fornire l’accesso agli algoritmi alle autorità europee, se necessario.
3. Responsabilità aziendale
Le aziende saranno ritenute responsabili delle azioni dei loro sistemi di intelligenza artificiale. Se un sistema di intelligenza artificiale provoca danni, l’azienda ne subirà le conseguenze legali. Ciò dovrebbe incoraggiare l’industria a investire maggiormente nella sicurezza e nell’affidabilità dei propri sistemi di IA.
Questo punto sulla responsabilità dovrebbe avere un effetto benefico sugli strumenti di intelligenza artificiale. A volte, infatti, ChatGPT, Bard o Bing Chat (solo per citarne alcuni) mancano di accuratezza o nella peggiore delle ipotesi, diventano catalizzatori di false informazioni.
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4. Creazione di un’autorità di regolamentazione dell’IA
L’Europa sta valutando la creazione di un’autorità specifica per vigilare sul rispetto delle nuove regole. Questa autorità avrebbe il potere di ispezionare le imprese e imporre sanzioni in caso di violazioni.
I deputati non hanno ancora specificato quali saranno le sanzioni. Questo argomento dovrebbe essere affrontato durante i dibattiti, una volta che il disegno di legge sarà stato presentato al Parlamento. Se ci riferiamo alle sanzioni previste dalla Dsa e dalla Dma, anche quelle che riguardano l’AI dovrebbero spingere le aziende a essere molto, molto vigili…
5. Etica dell’IA
Infine, queste nuove regole sottolineano l’etica dell’IA. Le aziende saranno incoraggiate ad adottare principi etici nello sviluppo e nell’uso dell’intelligenza artificiale, come l’equità, la non discriminazione e il rispetto della dignità umana.
Poco dopo l’esplosione di ChatGPT, è venuto a galla come OpenAI si fosse rivolta a Sama, un’azienda californiana che appalta lavoratori in Kenya, Uganda e India per le big tech, per pulire i contenuti per il suo chatbot. L’inchiesta pubblicata dal periodico Time, ha rivelato come le condizioni di lavoro fossero particolarmente deplorevoli (i lavoratori kenyoti ricevevano una paga misera tra 1,32 e 2 dollari l’ora, lavorando in un ambiente nocivo ed essendo esposti a commenti razzisti, violenti e sessisti). Pratiche di questo tipo, dunque, non saranno più ammesse.
Questo nuovo regolamento, che i deputati intendono votare il prima possibile, segna una svolta nell’approccio dell’Europa all’IA. Poiché la tecnologia continua a evolversi a un ritmo incalzante, è fondamentale stabilire regole per garantire che il suo utilizzo rimanga sicuro, etico e vantaggioso per la società.
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Le aziende che operano in Europa dovranno quindi adattarsi a questi cambiamenti, che potrebbero in definitiva influenzare il modo in cui l’IA è regolamentata in tutto il mondo. Ma anche il modo in cui questi strumenti vengono sviluppati.

