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Gli spammer hanno invaso il sito dell’Università di Harvard

Non è un evento raro che i sistemi di sicurezza informatici di una scuola vengano attaccati e scavalcati da hacker più o meno esperti, come successo nel secondo distretto di scuole più grande dell’Illinois per mano di un adolescente di 14 anni, ciò che non ci si aspetta è che questo accada all’Università di Harvard. 

Su Harvard.edu si può ancora visionare la biografia di Mikao John, studente di medicina all’Harvard-MIT Program in Health Sciences and Technology con conoscenze pregresse in statistica e biochimica a Yale e che si era occupato della pubblicazione di alcune ricerche sul prestigioso New England Journal of Medicine. A quanto pare, questo studente sarebbe totalmente frutto della grande immaginazione di un truffatore che è riuscito ad ottenere le credenziali per ottenere l’accesso al sito Web di Harvard e creare questo profilo studentesco assolutamente falso. Lo scopo di tale operazione sarebbe stato quello di vendere backlink SEO-friendly ed ottenere grande visibilità all’interno del sito ufficiale di una delle Università più rinomate del mondo, pratica che non sembrerebbe essere neanche tanto sconosciuta; infatti, ci sono verificati diversi episodi in cui i truffatori creano profili falsi di studenti di Harvard per vendere marchi sul portale dell’Università.

Secondo le ricerche e gli studi effettuati da Futurism, si può acquistare un post di uno studente falso sul blog di Harvard per “soli” 300 dollari tramite un account Paypal; alcuni sono anonimi e riguardano argomenti come assicurazione, prodotti per capelli e cose di questo genere, mentre altri sono più preoccupanti perché trattano argomenti più pesanti e pericolosi. In sostanza, ci sono degli spazi disponibili sul sito Web di Harvard che sono diventati una sorta di “spammer gratuito” dove falsi studenti e molti altri account fanno circolare un’infinità di contenuti dubbiosi che trattano di strani marchi e servizi scadenti. 

Secondo l’indicizzazione di Google, sembrerebbe che alcune parti di Harvard.edu siano state quasi interamente occupate da spam di bassa qualità prima che l’università se ne accorgesse ed iniziasse a rimuovere i contenuti inappropriati. Questo forte incremento di post non adeguati è dovuto alla facilità della procedura con cui è possibile pubblicare all’interno del sito web dell’Università, infatti sembrerebbe che chiunque abbia 300 dollari da spendere possa pubblicizzare quasi tutto ciò che desidera attraverso la pubblicazione di post che prendono il dominio di Harvard, senza menzionare in alcun modo che in realtà si tratta di pubblicità a pagamento. 

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