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Google chiarisce le regole sui contenuti generati dall’intelligenza artificiale

Testi generati dall'Intelligenza artificiale

Photo by Om siva Prakash

L’improvvisa popolarità di strumenti per la generazione di testi utilizzando l’intelligenza artificiale, come ChatGPT, sta spingendo Google a reagire. Dopo l’annuncio di Bard, il proprio servizio conversazionale, il motore di ricerca chiarisce finalmente le sue regole SEO. Se vuoi integrare contenuti generati dall’intelligenza artificiale sul tuo sito web e indicizzare le tue pagine su Google, ecco cosa devi sapere.

La visione immutata di Google della qualità dei contenuti

Google precisa che la sua interpretazione del contenuto rimane invariata; ma le parole usate sono molto interessanti. Obiettivo visualizzato dal motore di ricerca: Premiare i contenuti di alta qualità, indipendentemente da come vengono prodotti.

Google risponde così chiaramente alla domanda: no, non è vietato integrare contenuti generati da intelligenza artificiale e le pagine web che lo contengono sono legittimamente referenziabili. Google consiglia di fare riferimento alle sue comunicazioni sulla qualità dei contenuti, in particolare sul suo concetto EEAT: competenza, esperienza, autorevolezza, affidabilità. Queste quattro parole riassumono abbastanza bene i criteri da soddisfare per creare contenuti che piacciono a Google.

Contenuti generati automaticamente autorizzati da Google

Google cita alcuni casi d’uso dell’intelligenza artificiale per generare contenuti ritenuti utili per gli utenti:

Google elogia poi l’intelligenza artificiale e specifica che questa tecnologia si adatta perfettamente alla sua visione: “l’intelligenza artificiale ha la capacità […] di fungere da strumento essenziale per aiutare le persone a creare contenuti di qualità per il web […]. Continueremo ad adottare un approccio responsabile, mantenendo standard elevati per la qualità delle informazioni e l’utilità dei contenuti“.

Algoritmi di Google per punire lo SPAM

Google quindi giudica i contenuti su carta, indipendentemente dalla natura dei loro autori. D’altra parte, il motore di ricerca ricorda un punto chiave:

L’utilizzo di meccanismi di automazione, inclusa l’intelligenza artificiale, per generare contenuti, con l’obiettivo principale di manipolare il posizionamento nei risultati di ricerca, costituisce una violazione delle nostre norme anti-spam.

Google fa così riferimento alle sue regole anti-spam e mette in guardia chi utilizza l’AI per ottenere le prime posizioni nelle SERP: “Google ha molti anni di esperienza nel campo dell’automazione utilizzata per cercare di vanificare i risultati delle ricerche. I nostri sforzi anti-spam, compreso lo sviluppo del nostro sistema SpamBrain, continueranno, indipendentemente da come viene prodotto lo spam”. L’aggiornamento dei contenuti utili, distribuito per le pagine italiane alla fine del 2022, si inserisce perfettamente in questo quadro, poiché mira a “dare la priorità ai contenuti utili, affidabili e orientati all’uomo“.

Google risponde a 10 domande SEO sulla generazione di contenuti

Concretamente, quindi, la visione di Google non è stata sconvolta dall’improvvisa popolarità di ChatGPT. D’altra parte, tieni presente che il motore di ricerca ha recentemente aggiornato la sua pagina di aiuto per la progettazione di contenuti di qualità.

Ci sono ancora molte domande da parte dei SEO su questo argomento. Google conclude il suo discorso rispondendo a 10 domande SEO. Riassumiamo quello che devi sapere:

  1. L’uso appropriato dell’intelligenza artificiale non è contrario alle raccomandazioni di Google.
  2. Google non vieta a livello globale i contenuti generati dall’intelligenza artificiale perché questo processo può creare contenuti interessanti.
  3. Il motore di ricerca è in grado di individuare contenuti di bassa qualità, indipendentemente dal fatto che vengano generati automaticamente.
  4. Per evitare la diffusione di informazioni false, Google applica gli stessi principi, ma il motore è ancora più attento alla qualità quando si tratta di informazioni sanitarie, politiche o finanziarie.
  5. Per analizzare i segnali e identificare i contenuti creati per manipolare le classifiche, Google utilizza molti sistemi tra cui SpamBrain.
  6. Il processo di creazione dei contenuti non è centrale per Google. Il motore di ricerca analizza la qualità per determinare un posizionamento adeguato.
  7. Puoi usare l’intelligenza artificiale per creare contenuti utili e originali. Non dovresti vedere l’intelligenza artificiale come un modo economico e semplice per ottenere SEO.
  8. Dovresti specificare l’autore del contenuto ogni volta che gli utenti potrebbero chiedersi chi ha scritto il contenuto. Il motore ricorda che gli articoli referenziati su Google News devono essere firmati. Tra le righe, comprendiamo la posizione cauta di Google sul ruolo dell’IA nella stampa.
  9. Il motore consiglia di indicare che il contenuto è stato creato automaticamente quando gli utenti possono ragionevolmente chiedersi chi lo ha scritto.
  10. Infine, Google specifica che “dare una firma dell’autore a un’intelligenza artificiale non è probabilmente il modo migliore per seguire le [sue] raccomandazioni”.

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