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In Cina arrivano nuovi reporter virtuali frutto di una sofisticata tecnologia IA

Zhang Zhao, giornalista dell’agenzia di Stato cinese Xinhua, in realtà, è un giornalista televisivo artificiale, frutto della progettazione di un avatar digitale, sviluppato dal motore di ricerca Sogou. Zhang Zhao è supportato da un complesso di algoritmi di intelligenza artificiale e dalla tecnologia del “machine learning”. Il suo compito è quello di trasmettere, con una dizione chiara, le notizie più importanti della giornata, al fianco di altri “colleghi virtuali”, sempre realizzati dall’agenzia di Stato. I reporter virtuali e basati sulla tecnologia dell’intelligenza artificiale non sono i primi esperimenti nel settore. Anche il comparto degli influencer ha attinto alla “virtualità”, scoprendo come questi ottengano maggiore successo e registrino un più alto fatturato di quelli tradizionali.  Il giornalista artificiale cinese è stato progettato a partire dalle registrazioni delle voci di uno speaker reale e dalla mimica del volto. La voce del giornalista artificiale Zhang Zhao, invece, è stata estrapolata da un “motore di sintesi vocale”, sul modello di quello usato per aggiungere il vocale agli assistenti virtuali, quali Siri di Apple, Alexa di Amazon, Cortana di Microsoft e l’Assistente di Google. Ma la scaletta delle notizie è ancora scritta dai giornalisti “umani”.

Tra i nuovi speaker artificiali presenti nella TV cinese, accanto a quello divenuto famoso perché esperto nel parlare inglese, ha fatto tendenza anche quello progettato sulle sembianze del reporter Qiu Hao, che lo rappresenta in versione digitale. Il giornalista artificiale deputato alla lettura delle notizie internazionali risulta più intraprendente e ironico. Infatti, proprio il reporter artificiale addetto al giornalismo d’oltreoceano, ha affermato che il suo lavoro si svolge no stop, lungo le 24 ore, per tutti i 365 giorni di un anno. Tuttavia, ha aggiunto: “Posso essere copiato e riprodotto in scenari differenti per raccontarvi le notizie”. Ma si tratta di un “professionista laborioso”, in grado di reggere lunghe dirette all’interno di un TG virtuale. Il collega esperto di lingua inglese, invece, si è presentato, puntando maggiormente sulla professionalità e sul contesto in cui opera: “Lo sviluppo dell’industria dei media richiede uno sforzo continuo d’innovazione e una profonda integrazione con le tecnologie più avanzate su scala internazionale. Spero di farvi avere nuove esperienze legate all’informazione”.

Il tentativo dei cinesi di introdurre l’intelligenza artificiale nel settore dell’informazione, attraverso la progettazione di speaker artificiali, non è di certo il primo al mondo. Infatti, poco più di un anno fa, il quotidiano britannico di The Guardian pubblicò un editoriale scritto interamente da un algoritmo di intelligenza artificiale.

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