Il Giappone è tra i Paesi in cui la pirateria è un fenomeno molto marcato e praticato, soprattutto nel comparto della pirateria di manga online. Nonostante le diverse case editrici del territorio mettano in campo notevoli sforzi ed un impegno senza pari, il fenomeno non ha fatto registrare un decremento nel corso del 2021. Al contrario, il trend ha fatto un balzo in avanti, mostrando un preoccupante aumento. Ma che il “successo” del fenomeno della pirateria in Giappone non sia un’assoluta novità è fatto conosciuto anche dalle istituzioni.
Infatti, nel corso del 2020, l’Authorized Books of Japan (ABJ) aveva già evidenziato un allarmante incremento del fenomeno con la previsione di una dilagante diffusione anche nel corso del 2021. Proprio l’ABJ ha riportato alcuni dati in proposito dichiarando che, solo nell’ottobre 2021, il numero totale di accessi nei primi 10 siti di pirateria riguardanti i manga era pari a 398,33 milioni. Ancora dai dati messi a disposizione è possibile leggere che i primi tre siti elencati, tra i quali vi è anche la piattaforma ormai chiusa Manga Bank, hanno superato le 300 milioni di visite già all’esordio in rete. Ma l’Authorized Books of Japan ha evidenziato che gli accessi registrati nell’ottobre 2021 sono stati tre volte superiori rispetto a quelle registrate nell’ottobre del 2021. La chiusura di Manga Bank non farà desistere gli utenti che, di certo, sceglieranno altri lidi, preferendo piattaforme ancora aperte e portando avanti attività di pirateria di manga online.
Dal canto loro, gli esperti hanno evidenziato che, se il trend seguirà questa linea, il fenomeno della pirateria di manga online diventerà sempre più incontrollabile, trasformandosi in un’attività dilagante. Di certo, la pandemia da COVID – 19 e il conseguente lockdown hanno favorito il diffondersi del fenomeno. Ma le autorità, intensificando i controlli, sono riuscite a far chiudere i battenti prima a Manga Bank, per poi mettere sotto il mirino anche le denunce partite dal sito Shueisha e da quattro editori, che hanno rilevato un’infrazione del diritto d’autore.
Inoltre, i quattro editori danneggiati hanno deciso di avanzare causa per danni, poiché i loro manga erano stati diffusi senza alcuna autorizzazione. Per poter presentare l’esposto contro il sito, Shueisha ha richiesto la consulenza legale di uno studio di San Francisco. Dalle indagini portate avanti, è stato possibile rintracciare i dati personali e tecnici dell’amministratore di Manga Bank. Dati che, poi, sono stati recapitati ai vari browser internet. Infatti, proprio la piattaforma web Maga Bank era diventata il punto di riferimento della pirateria dopo che, nel 2018, era stato chiuso un altro sito ed erano stati arrestati i proprietari Romi Hoshino ed Aka Zakay Romi. Infine, nell’archivio dati dell’ABJ sono conservati i nomi di oltre 400 siti di pirateria, tenuti sotto controllo e possibile oggetto di interventi da parte delle autorità competenti.