La rete di Supercharger redditizia di Tesla è in bilico
14/05/2024
La rete di Supercharger di Tesla, ampiamente riconosciuta come la migliore infrastruttura di ricarica rapida per veicoli elettrici al mondo, si trova attualmente in una posizione incerta dopo che l’amministratore delegato Elon Musk ha licenziato l’intero team responsabile della sua gestione e espansione. Questa decisione inaspettata ha sollevato interrogativi sulle conseguenze per i proprietari di veicoli Tesla e per l’azienda stessa, in un momento in cui la crescita delle vendite inizia a rallentare e i profitti subiscono pressioni.
Nonostante i Supercharger siano stati a lungo considerati un punto di forza strategico per Tesla, l’azienda ha deciso di eliminare il team che ne curava lo sviluppo, un’azione che ha lasciato interdetti gli osservatori del settore, gli azionisti e gli ex dipendenti di Tesla. Mentre Musk ha promesso di investire 500 milioni di dollari per espandere e aggiornare la rete, la mancanza di un team dedicato renderà difficile raggiungere questo obiettivo, soprattutto per quanto riguarda i lavori di ampliamento delle stazioni esistenti, un compito molto più complesso rispetto all’installazione di nuovi siti.
La storia della rete di Supercharger
Tesla ha aperto il suo primo Supercharger nel settembre 2012, all’inizio della commercializzazione della Model S. Fin dall’inizio, la rete è stata progettata per offrire un’esperienza di ricarica rapida e affidabile, con una potenza massima iniziale di 100 kW, ben superiore agli standard di allora. Nei primi anni, i proprietari di Model S e X hanno goduto di un accesso illimitato gratuito ai Supercharger, un incentivo pensato per attirare nuovi clienti.
Nei successivi tre anni, Tesla ha rapidamente espanso la rete in tutto il Nord America, rendendo possibili i viaggi coast-to-coast in auto elettrica. Mentre l’azienda si espandeva in Europa, Cina e altri paesi, ha aggiunto Supercharger anche in queste regioni, raggiungendo oltre 50.000 stalli di ricarica in tutto il mondo.
Perché la rete di Supercharger è considerata la migliore
Ciò che ha reso i Supercharger di Tesla la rete di ricarica rapida più apprezzata è stata la combinazione di velocità, affidabilità e facilità d’uso. Oggi i Supercharger supportano potenze di ricarica fino a 250 kW, superando i 350 kW di altre reti, ma mantenendo un’eccezionale disponibilità del 99,95%, molto superiore ai concorrenti.
Inoltre, l’esperienza di ricarica è stata semplificata al massimo per i clienti Tesla: basta semplicemente collegare l’auto, senza bisogno di interazioni manuali per avviare la sessione di ricarica, in quanto il pagamento avviene automaticamente attraverso un metodo di pagamento salvato.
L’apertura della rete ai veicoli di altri marchi
Per oltre un decennio, i Supercharger sono stati accessibili solo ai proprietari di veicoli Tesla. Ciò è cambiato nell’autunno del 2022, quando l’azienda ha reso pubblici i dettagli del suo design di presa, noto come North American Charging Standard (NACS). Questo ha permesso ad altri costruttori di adottare il NACS per i loro veicoli elettrici, consentendo loro di accedere alla rete di Supercharger.
Ford è stata la prima a sfruttare questa opportunità, annunciando nel maggio 2023 che i suoi clienti avrebbero avuto accesso a 12.000 Supercharger negli Stati Uniti e in Canada. Presto altri marchi come GM, Rivian, Volvo e molti altri hanno seguito l’esempio, rendendola una soluzione di ricarica rapida aperta a tutti i principali produttori di veicoli elettrici negli Stati Uniti.
L’impatto dei licenziamenti sul futuro della rete
Nonostante il successo e la redditività della rete di Supercharger, Elon Musk ha deciso di licenziare l’intero team responsabile del suo sviluppo e gestione, composto da circa 500 persone. Questa decisione drastica ha gettato un’ombra sul futuro dell’infrastruttura, lasciando incerto il raggiungimento degli obiettivi di espansione annunciati da Musk.
Secondo le informazioni trapelate, al momento dei licenziamenti, erano in corso diversi progetti per l’apertura di nuovi Supercharger in varie fasi di pianificazione e costruzione. Ora, alcuni di questi siti quasi pronti per l’inaugurazione sono in una situazione di stallo o potrebbero addirittura non essere mai completati, a causa della mancanza di un team dedicato.
Inoltre, l’eliminazione del team Supercharger potrebbe compromettere la capacità di Tesla di competere con successo per i finanziamenti del programma federale NEVI (National Electric Vehicle Infrastructure), che mette a disposizione 5 miliardi di dollari per la costruzione di una rete nazionale di stazioni di ricarica rapida. In precedenza, l’azienda era in una posizione di forza per ottenere tali finanziamenti, grazie alla sua strategia mirata di espansione in aree con alta domanda e bassa copertura.
Le sfide per il futuro della rete di Supercharger
Senza il team che ha guidato lo sviluppo e l’espansione della rete di Supercharger, Tesla dovrà affrontare diverse sfide per mantenere e migliorare questo asset cruciale. In particolare, l’ampliamento delle stazioni esistenti rappresenterà un compito particolarmente arduo.
Secondo le fonti, l’espansione di stazioni già operative è molto più complessa rispetto all’installazione di nuovi siti. Ciò richiede la rinegoziazione di contratti di locazione, il coordinamento di aggiornamenti delle infrastrutture elettriche e il lavoro intorno alle strutture esistenti, il tutto mentre si continua a servire i clienti attuali. Di conseguenza, i costi per stallo di ricarica in questi casi sono notevolmente più elevati rispetto a quelli di un nuovo sito.
Inoltre, senza il team dedicato, sarà difficile per Tesla raggiungere l’obiettivo annunciato di investire 500 milioni di dollari per espandere e aggiornare la rete di Supercharger. Questa mancanza di risorse umane specializzate potrebbe rallentare o addirittura interrompere l’espansione della rete, mettendo a rischio il suo primato nel settore della ricarica rapida per veicoli elettrici.
Il potenziale inespresso della rete di Supercharger
Nonostante le sfide attuali, la rete di Supercharger di Tesla aveva il potenziale per diventare un vero e proprio centro di profitto per l’azienda, simile a quanto fatto da Amazon con i suoi servizi cloud. Infatti, secondo le fonti interne, la rete era già redditizia prima che altri costruttori di veicoli elettrici ottenessero l’accesso.
Questa redditività potrebbe essere ulteriormente migliorata attraverso l’apertura della rete ad altri marchi, permettendo a Tesla di monetizzare la sua infrastruttura di ricarica. Tuttavia, con il licenziamento del team Supercharger, questa opportunità potrebbe rimanere inespressa, almeno nel breve termine.
L’impatto sui proprietari di veicoli Tesla
La decisione di Musk di licenziare l’intero team Supercharger ha sollevato preoccupazioni anche tra i proprietari di veicoli Tesla. Nonostante l’azienda abbia promesso di continuare l’espansione e l’aggiornamento della rete, seppur a un ritmo più lento, la mancanza di un team dedicato potrebbe compromettere la qualità e l’affidabilità del servizio.
In passato, i Supercharger hanno dimostrato di essere nettamente superiori rispetto alle altre reti di ricarica rapida in termini di disponibilità e facilità d’uso. Tuttavia, senza il team che ha curato attentamente lo sviluppo e la manutenzione di questa infrastruttura, i proprietari di Tesla potrebbero iniziare a sperimentare problemi e interruzioni del servizio, minando così uno dei principali vantaggi dell’esperienza di guida di un veicolo Tesla.
Implicazioni per l’industria dei veicoli elettrici
Le ripercussioni del licenziamento del team Supercharger vanno oltre i soli proprietari di Tesla. La rete di Supercharger ha svolto un ruolo fondamentale nell’accelerare l’adozione dei veicoli elettrici, riducendo le preoccupazioni degli automobilisti sulla “ansia da autonomia” e rendendo i viaggi a lunga distanza una realtà fattibile.
Ora, con il futuro della rete incerto, l’intero settore dei veicoli elettrici potrebbe subire le conseguenze. Se la rete di Supercharger dovesse perdere il suo primato in termini di affidabilità, velocità e accessibilità, ciò potrebbe rallentare l’adozione diffusa dei veicoli elettrici e ritardare il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione del trasporto su strada.
Pertanto, gli osservatori del settore, gli investitori e i regolatori dovranno monitorare attentamente l’evoluzione della rete di Supercharger, per garantire che l’infrastruttura di ricarica rimanga all’avanguardia e continui a sostenere la transizione verso una mobilità più sostenibile.
Il ruolo del governo e delle politiche pubbliche
Oltre alle implicazioni per Tesla e i proprietari di veicoli elettrici, il futuro della rete di Supercharger avrà anche un impatto sulle iniziative governative volte a promuovere l’adozione di veicoli a emissioni zero.
In particolare, il programma federale NEVI, che mette a disposizione 5 miliardi di dollari per costruire una rete nazionale di stazioni di ricarica rapida, potrebbe essere influenzato dalla capacità di Tesla di competere con successo per questi finanziamenti. Senza il team Supercharger, l’azienda potrebbe avere difficoltà a mantenere il suo vantaggio competitivo nell’ottenimento di tali fondi, con conseguenze negative per la copertura e l’accessibilità della rete di ricarica pubblica.
In questo contesto, i responsabili politici dovranno valutare attentamente come intervenire per sostenere lo sviluppo di un’infrastruttura di ricarica affidabile e capillare, indispensabile per l’adozione diffusa dei veicoli elettrici. Ciò potrebbe richiedere un maggiore coinvolgimento del governo o l’adozione di nuove politiche e incentivi, al fine di garantire che la transizione verso la mobilità sostenibile non subisca rallentamenti.
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