Approvato dal Parlamento europeo lo scorso gennaio, il Digital Services Act (DSA) mira a regolamentare il mercato digitale, e quindi a limitare l’abuso di posizione da parte dei giganti della tecnologia. Questo fine settimana, il Parlamento e il Consiglio, a loro volta, hanno raggiunto un accordo provvisorio sul DSA, che “stabilirà gli standard per gli anni a venire per uno spazio digitale più sicuro e più aperto per gli utenti, nonché condizioni di parità per le imprese“.
Tra le misure più importanti del DSA:
Accesso all’algoritmo: i colossi tecnologici dovranno consentire alla Commissione Europea e agli Stati membri di accedere ai propri algoritmi, in totale trasparenza.
Rimozione rapida di contenuti illegali: le piattaforme online dovranno reagire rapidamente quando segnalano contenuti illegali online, anche per prodotti e servizi fraudolenti, grazie a un sistema di notifica più efficiente. Tali notifiche devono essere trattate in modo “arbitrio e non discriminatorio”, tenendo conto in particolare dei diritti fondamentali degli utenti, compresa la libertà di espressione e la protezione dei dati.
Mercati più responsabili: i mercati (Amazon, eBay, ecc.) dovranno garantire di offrire prodotti e servizi online sicuri, in particolare verificando le informazioni sul venditore ed effettuando controlli casuali.
Lotta al “revenge porn”: le piattaforme dovranno operare ritiri immediati in caso di condivisione di contenuti intimi non consentiti dalle vittime della cyberviolenza.
Multe e sanzioni: i servizi intermediari (social media e motori di ricerca) saranno soggetti a pesanti sanzioni per non conformità, fino al 6% del loro fatturato globale. La Commissione Europea avrà anche pieni poteri per quanto riguarda il rispetto delle regole per i giocatori molto grandi (più di 45 milioni di utenti).
Sistemi di raccomandazione trasparenti: per quanto riguarda la raccomandazione dei contenuti, gli utenti devono poter scegliere almeno un’opzione che non sia basata sulla profilazione (utilizzo dei dati personali). Avranno inoltre accesso a maggiori informazioni sui sistemi di raccomandazione di ciascuna piattaforma.
Pubblicità mirata: sarà vietata la pubblicità mirata basata su dati sensibili, come l’orientamento sessuale, la religione o l’origine etnica. Alle piattaforme sarà inoltre vietato offrire pubblicità mirata ai minori, indipendentemente dai dati utilizzati.
Semplificazione delle interfacce: i lettori digitali non dovrebbero incoraggiare gli utenti ad abbonarsi a un servizio evidenziando una scelta particolare tramite l’interfaccia o utilizzando finestre popup intrusive. Saranno vietati metodi che mirano ad ingannare il giudizio degli utenti. Inoltre, annullare l’iscrizione a un servizio dovrebbe essere semplice come iscriversi ad esso.
Audit indipendenti dei giganti della tecnologia: data la loro influenza, le piattaforme più grandi dovranno sottoporsi ogni anno a valutazioni e audit indipendenti dei rischi sistemici, con l’obiettivo di impostare un’analisi per ridurre tali rischi.
Misure eccezionali durante una crisi: la Commissione Europea potrebbe, nel contesto di una grande crisi, attivare un meccanismo di reazione con attori molto grandi, al fine di richiedere l’attuazione di alcune misure per limitare l’impatto dei giganti della tecnologia in questa crisi.
Va notato che le PMI avranno un periodo più lungo per applicare queste nuove regole e saranno esentate da alcune misure, in modo da non rallentare l’innovazione.
Quali sono i prossimi passi per il DSA?
Il testo del DSA dovrà essere finalizzato, in particolare a livello tecnico, prima che il Parlamento e il Consiglio lo adottino formalmente. Entrerà quindi in vigore 20 giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea e le regole si applicheranno 15 mesi dopo per i player digitali interessati.
Inoltre, la commissione ha programmato diverse visite ai giganti della tecnologia (tra cui Meta, Google e Apple), per ascoltare le loro posizioni e discutere queste nuove misure che li coinvolgono direttamente.