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L’intelligenza artificiale batte l’intelligenza umana a StarCraft 2

Intelligenza artificiale batte intelligenza umana. Sembra il titolo di un film di fantascienza, eppure è realtà. Infatti, dopo aver avuto la meglio in una partita a scacchi e in una di dama cinese, l’intelligenza artificiale segna un altro successo, superando in scioltezza il 99,8% dei giocatori umani a StarCraft 2, la famosa serie di giochi virtuali a carattere fantascientifico. Inoltre, si è aggiudicata il titolo di miglior giocatore al mondo, raggiungendo il livello di “Grand Master”. Il segreto del suo successo è l’algoritmo AlphaStar; grazie alle sue funzionalità e al tempo dedicato alle esercitazioni (equivalente a 2 secoli di partite), è divenuto un avversario praticamente imbattibile. Inoltre, AlphaStar potrebbe diventare il futuro per auto a guida indipendente o per tutti i dispositivi di assistenza vocale. La fama dell’algoritmo è stata diffusa dalla rivista Nature, che fornisce informazioni sulla creazione dello stesso. Esso nasce dal genio di un team di esperti informatici, guidati da Oriol Vinyals e che lavora per l’azienda DeepGoogle.

Proprio quest’azienda ha “iniziato” i sistemi di intelligenza artificiale a giochi quali “Go” e “Poker”, a risolvere il rompicapo del “cubo di Rubik” e la versione semplificata di un gioco elementare come “Rubabandiera”.
Facile immaginare l’entusiasmo di Vinyals e della sua squadra. Proprio il capo del team ha affermato: “Questo e’ un sogno diventato realtà: AlphaStar ha raggiunto il livello di Gran Maestro”, ammettendo come anche lui si sia divertito a giocare con StarCraft oltre vent’anni fa. Vinyals getta uno sguardo al futuro e ammette: “l’apprendimento attraverso l’imitazione può ottenere risultati migliori di quanto immaginato e non vedo l’ora di
iniziare a esplorare i modi in cui possiamo applicare queste
tecniche alle sfide del mondo reale”.
Infatti, l’uso degli algoritmi può essere esteso dal mondo dei giochi virtuali alla realtà per essere applicata ai sistemi di guida indipendente, agli assistenti vocali o al mondo dell’industria, al fine di favorire lo sviluppo di particolari e complicati processi.

Proprio per questo motivo, StarCraft rappresenta un valido banco di prova per l’intelligenza artificiale; si tratta, infatti, di un videogioco caratterizzato da un elevato livello di difficoltà, in cui i partecipanti combattono l’uno contro l’altro per il controllo di tre differenti razze aliene. Ad incoraggiare gli sviluppatori di questo algoritmo intelligente c’è un precedente storico di notevole importanza: altri algoritmi non erano riusciti a sopraffare l’intelligenza umana, neppure quando il livello di complessità dei giochi era stato considerevolmente abbassato. AlphaStar ha fatto dell’imitazione il segreto del suo successo, sviluppando strategie di apprendimento e di adattamento “copiate” direttamente dal comportamento umano. A tal proposito, l’ingegnere informatico Tommaso Cucinotta e l’informatico Marco Vannucci hanno affermato: “L’algoritmo è stato addestrato su circa un milione di partite con l’uomo, in cui il giocatore virtuale ha imparato ad imitare le mosse dei migliori giocatori. Quindi, ha imparato a non fare le mosse di chi si trova a perdere ed è riuscito a sconfiggere molti avversari umani”.

Sembra un paradosso ma, questa volta, è stato l’uomo ad aver trasferito le sue conoscenze ad una macchina. E, anche in questo caso, l’allievo ha superato il maestro.

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