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L’Italia si piazza al terzo posto agli Europei degli hacker etici

Vediamo tante professioni sfidarsi in gara ed ora è arrivato il momento di parlarvi della “CyberChallenge”. Mai sentito parlare? Si tratta dei Campionati europei di cybersicurezza, condotti ed organizzati da ENISA, l’Agenzia dell’Unione Europea per la cybersicurezza. Tra le tante cose, la gara verte sulle capacità di crittografia, sicurezza web, analisi forense di computer e dispositivi mobili e sicurezza nell’hardware. Queste sono solo alcune delle competenze richieste per partecipare e magari vincere la gara di hacking etico. Ma perchè ve ne stiamo parlando?

Quest’anno all’edizione 2021 dei Campionati europei di cybersicurezza la nazionale italiana di cybersecurity, il TeamItaly, si è riuscita a conquistare un posto sul podio, subito dopo la Polonia e la campionessa Germania, classificandosi terza! I nostri ragazzi sono stati guidati dall’allenatore Marco Paolino e coordinati da Gaspare Ferraro, technical manager del CINI (Consorzio interuniversitario nazionale per l’Informatica) ed insieme sono riusciti a guadagnarsi la medaglia di bronzo. A tal proposito non sono mancate le parole di Paolo Prinetto, direttore del Laboratorio nazionale di cybersecurity del CINI, per commentare la vittoria: “Siamo soddisfatti perché la nazionale italiana ha dato il massimo e l’impegno dei nostri ragazzi è testimoniato dal fatto che ieri sera, alla chiusura delle classifiche pubbliche, l’Italia era la prima squadra”.

Ogni anno una città diversa ospita questa competizione che vede scontrarsi i migliori talenti informatici nel campo del digitale. Quest’anno la gara finale di hacking etico si è svolta a Praga ed ha messo alla prova 18 squadre nazionali europee, composte ognuna da 10 atleti informatici di età compresa tra i 16 ed i 23 anni, che durante la competizione hanno dovuto “sudare” per conquistare le infrastrutture degli avversari mentre, al contempo, dovevano occuparsi di difendere le proprie. Nel TeamItaly c’era anche una ragazza italiana, a dimostrazione che questa professione è aperta a qualsiasi sesso senza alcun tipo di discriminazione. In generale, i ragazzi del team erano tutti molto giovani, a partire dal più piccolo che aveva solo 16 anni fino ad arrivare al più grande di 23. Per prepararsi al meglio a questa competizione, nella prima metà di settembre il team si è incontrato in ritiro al Campus Onu di Torino (Itcilo), occasione in cui è riuscito a mettere a punto nuovi schemi e strategie per poter affrontare al meglio la competizione europea ed altre attività future. Il coordinatore Gaspare Ferraro ha spiegato che proprio grazie a questo ritiro la squadra è riuscita a dare il meglio: “L’affiatamento che hanno trovato si è espresso anche durante la competizione europea. Il premio di tanto impegno è il podio di una delle competizioni di sicurezza informatica più rilevanti al mondo”.

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