Il metaverso significa un’esperienza in un ambiente virtuale tridimensionale, dove è possibile evolvere attraverso un avatar o un ologramma. Questa realtà alternativa permette di discutere con altre persone ma anche di imparare, lavorare o giocare. Il metaverso utilizza la realtà aumentata (AR) e la realtà virtuale (VR) per creare un universo collettivo. Grazie a queste tecniche all’avanguardia, il metaverso utilizza le regole della comunicazione verbale e non verbale simili alla realtà: gesti, espressioni facciali, tono di voce.
Storicamente, il termine “metaverso” è apparso per la prima volta nel 1992, nel romanzo “The Virtual Samurai”, scritto da Neal Stephenson. Il mondo descritto ci immerge in un universo di fantascienza, che potrebbe essere più vicino alla nostra realtà futura.
Libri, film, videogiochi… Il mondo virtuale ispira in molteplici settori culturali. Quando si parla di cinema, ovviamente, pensiamo all’universo distopico di The Matrix o, più recentemente, al film di Steven Spielberg Ready Player One.
Allo stesso tempo, sono i giganti dei videogiochi che stanno scommettendo alla grande su questo mondo parallelo. Durante i lockdown, giochi come Fortnite, Roblox o Animal Crossing – che offrono tutti metaversi – hanno visto esplodere il loro numero di giocatori. Ad esempio, a maggio 2020, Fortnite aveva 350 milioni di giocatori registrati. Ancora più forte, la modalità Battle Royale ha accumulato 3,2 miliardi di ore di gioco nell’aprile 2020, durante il primo blocco.
Chi dice nuovo spazio comunitario, dice nuove opportunità di business per i brand in cerca di visibilità. Mentre sembra che stiamo assistendo agli inizi del metaverso, le aziende più creative hanno già colto le opportunità che offre: eventi virtuali, partnership, product placement, shopping virtuale, le opzioni sono infinite.
Solo per citare un esempio, Gucci ha creato spazio espositivo virtuale a tempo limitato accanto all’evento fisico Gucci Garden. Il brand di lusso, che per l’occasione aveva deciso di commercializzare i propri prodotti in formato virtuale, ha realizzato l’impresa di vendere una borsa virtuale più costosa (4,115 dollari) rispetto alla sua versione fisica (venduta nei negozi a 3500 dollari).
Naturalmente, la connessione è facile tra il metaverso e gli NFT, che forniscono l’accesso a titoli di proprietà digitali unici. Ad esempio, il fondo decentralizzato dedicato alle NFT BlackPool ha acquisito il terreno dove è costruita la Torre Eiffel nel metaverso Over The Reality, per una somma di 105.000 dollari.
Può il metaverso cambiare le regole della nostra società? Oltre al mondo dei videogiochi, il metaverso sembra essere profondamente radicato nella società e la pandemia ha sicuramente accelerato il processo di digitalizzazione nella vita di tutti i giorni (aperitivi e giochi virtuali con gli amici, concerti live sui social network, serie da guardare contemporaneamente, ecc.), ma anche nelle aziende.