Un’azienda o un’impresa hanno il dovere di misurare l’impatto del proprio brand online nel tempo, per valutare se il lavoro svolto nel tempo e gli sforzi messi in campo hanno portato i risultati sperati o se è il caso di cambiare rotta e strategia. Misurare l’impatto del marchio online nel tempo potrebbe essere utile anche per praticare una costante attività di “rebrand”, per cui un prodotto viene reimmesso sul mercato sotto diverso nome o identità. A tal proposito, ci sono molti strumenti e metodologie gratuite che aiutano imprese ed aziende a stimare l’efficacia del marchio nel tempo.
Prima, però, di poter misurare l’impatto del marchio online nel tempo, è importante capire quale sia effettivamente il nome che l’azienda ha in rete; più precisamente, cosa gli utenti cercano sul web ed il motivo per cui il marchio deve essere cercato. Perché può succedere che il motivo che identifica l’impresa o l’azienda come un’organizzazione, potrebbe non essere quello che i clienti stessi stanno cercando. Per delineare e definire al meglio quale siano l’impatto e la percezione del marchio online e nel lungo periodo sarà utile usare lo Strumento di pianificazione delle parole chiave di Google. Non solo questo strumento mostrerà i risultati di ricerca popolari che circondano il nome dell’organizzazione, ma aiutano a comprendere “quali argomenti il pubblico online sta associando al marchio”, delineano “un’idea del volume di ricerca attorno al brand, alle variazioni e agli argomenti secondari” e forniscono “informazioni sulle tendenze di ricerca percentuali di tre mesi e anno su anno”. Inoltre, le aziende potranno godere di una visione più accurata delle tendenze di ricerca rilevate nel passato, inserendo le date ad intervalli preimpostati ed eseguendo un trasferimento su un foglio di calcolo. Questa analisi, invece, diventa utile per “comprendere la transizione del volume di ricerca per i rebrand, nonché qualsiasi stagionalità che potrebbe verificarsi”.
Dopo aver individuato le modalità con cui il pubblico cerca il brand, sarà necessario inserire la parola chiave del marchio stesso e come esso si è modificato con il tempo, attraverso Google Trends, che consente anche una cronologia delle tendenze di ricerca relative al marchio, suddivise per stato o regione. Usando questa strategia sarà possibile anche stimare come gli utenti web cercano il brand e con quale frequenza eseguono la ricerca. Il prossimo passo, invece, sarà Google Search Console. All’interno della sezione “Risultati di ricerca”, si potranno visualizzare ancora una volta le ricerche relative al marchio eseguite dagli utenti web e la frequenza con cui si ottiene il click. Infine, l’azienda dovrà quantificare la quota impressioni, includendovi anche la quota impressioni della parte superiore della pagina e il numero delle impressioni in assoluto. Queste ultime due statistiche indicano che l’annuncio è stato visualizzato ed il posizionamento del marchio, se nella parte superiore della pagina o nella posizione inferiore.