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Referendumcannabis.it è uno dei referendum online più partecipati di sempre?

Il Referendum sulla Cannabis ha raggiunto mezzo milione di firme in sette giorni, quindi è stato raggiunto il minimo necessario fissato dalla Costituzione per poter indire un referendum.

Questo successo, possiamo dire che oltre a dimostrare che in Italia c’è ancora tanta voglia di partecipare alla vita politica, in parte è stato raggiunto così in fretta grazie alla possibilità di aderire online con la firma digitale tramite lo SPID (se ancora non sai cos’è oppure non sai come si fa clicca qui). Basti pensare che metà delle sottoscrizioni proviene dagli under 25. Le firme devono essere consegnate in Cassazione entro il 30 settembre e, se la proposta riuscirà a superare il controllo della Corte di Cassazione e il giudizio di ammissibilità della Corte Costituzionale, si dovrebbe andare a votare nella primavera del 2022.

Nonostante il minimo necessario di 500.000 firme sia stato raggiunto, la raccolta non si ferma ancora e mira ad ottenere un 15% in più rispetto al minimo richiesto per assicurarsi un margine di sicurezza.

Ma di che tipo di Referendum si parla? È un referendum abrogativo

Cosa vuole abolire? La punibilità. 

Il quesito referendario si riferisce al “Testo Unico in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope” con lo scopo di poter effettuare alcune modifiche. Anzitutto, depenalizzare il reato di coltivazione, il possesso e l’uso, quindi, eliminare la pena detentiva per qualsiasi tipo di condotta illecita riguardante la Cannabis, fatta eccezione per il commercio illegale. Inoltre, propone l’eliminazione della sanzione amministrativa che attualmente prevede il ritiro della patente di guida e del certificato di idoneità alla guida per chi fa uso personale di sostanze stupefacenti, ma restando in vigore il ritiro per chi si è messo alla guida in stato di alterazione. 

Secondo i promotori del referendum, tra cui vediamo le associazioni Luca Coscioni, Meglio Legale, Società della Ragione, Forum Droghe, Antigone e i partiti +Europa, Sinistra Italiana, Possibile e Radicali Italiani, il primo effetto positivo sarà quello di strappare alla criminalità organizzata il commercio illegale. Inoltre, con la possibilità di poter acquistare legalmente, si andrà ad avere un maggior controllo di questo stupefacente, specialmente per ciò che concerne la coltivazione.

C’è il rischio che, rendendo la cannabis legale, si vada a trasmettere un messaggio fraintendibile dalle nuove generazioni, spingendole a fare uso di droghe leggere, seppur in modo lecito, aumentando il rischio dello sballo. Ma d’altronde questo è già successo con l’alcol. 

Bisogna responsabilizzare i più giovani invitandoli a non fare abuso né di stupefacenti né di alcolici per agire in modo etico e responsabile. 

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