Meta taglia i fondi ai publisher australiani: addio ai pagamenti per le notizie
06/03/2024
Il panorama dei media online sta subendo continui cambiamenti e le organizzazioni mediatiche stanno facendo del loro meglio per adattarsi a questa nuova realtà. Meta, l’azienda madre di Facebook, ha annunciato di recente la sua decisione di smettere di pagare i publisher australiani per i contenuti come parte del suo allontanamento dalle notizie. Questa mossa rappresenta un duro colpo per le organizzazioni mediatiche che lottano già per mantenere la loro rilevanza e generare entrate nell’ambiente mediatico in continua evoluzione.
La decisione di Meta
Secondo Meta, l’uso di Facebook News in Australia e negli Stati Uniti è diminuito di oltre l’80% nell’ultimo anno. Questo calo nell’uso ha portato Meta a decidere di deprecare Facebook News, una scheda dedicata nella sezione dei segnalibri su Facebook che mette in evidenza le notizie. Questa decisione fa parte degli sforzi di Meta per allineare meglio i propri investimenti ai prodotti e ai servizi che le persone apprezzano di più sulla piattaforma, come i video brevi. Meta ha sottolineato che le notizie rappresentano meno del 3% di ciò che le persone vedono nel loro feed di Facebook in tutto il mondo.
Nonostante questa decisione, Meta ha assicurato che rispetterà gli accordi attuali con i publisher australiani, ma non stipulerà nuovi accordi di pagamento con loro. Questo significa che i publisher australiani non riceveranno più pagamenti da Meta per i loro contenuti. Meta ha spiegato che questa decisione è necessaria per garantire che l’azienda possa concentrare il suo tempo e le sue risorse su ciò che le persone vogliono vedere di più sulla piattaforma, come i video brevi.
L’impatto sulla situazione dei publisher
Questa decisione di Meta rappresenta un duro colpo per i publisher australiani, che già hanno affrontato una situazione difficile dopo l’entrata in vigore del “News Media Bargaining Code” in Australia nel 2021. Dopo una serie di negoziati falliti con Meta, tutti i contenuti dei publisher australiani erano stati bloccati su Facebook e Instagram. Successivamente, Meta ha tolto il blocco e ha accettato di pagare ai publisher australiani una somma inferiore per l’uso dei loro contenuti.
Tuttavia, questa situazione ha sollevato molte domande sul potere che Facebook esercita nel panorama editoriale e su quanto effettivamente abbia bisogno dei contenuti delle notizie locali. Meta ha sempre sostenuto che i contenuti delle notizie sono una parte marginale dei suoi servizi, e ora sembra aver deciso di allontanarsi completamente dagli accordi con le organizzazioni mediatiche.
La situazione in Indonesia
La decisione di Meta di smettere di pagare i publisher australiani per i contenuti ha suscitato l’attenzione di altri paesi, come l’Indonesia, che sta considerando la possibilità di introdurre leggi simili per obbligare Meta a pagare i publisher locali per l’uso dei loro contenuti. Tuttavia, Meta sembra non essere interessata a queste richieste e ha dimostrato di poter bloccare i publisher senza subire gravi conseguenze.
Questa situazione solleva dubbi sulla capacità dei publisher di negoziare con Meta e di ottenere un equo pagamento per i loro contenuti. Meta sembra avere il potere di bloccare i publisher con un impatto minimo sulla sua piattaforma, il che mette i publisher e i governi che li rappresentano in una posizione di negoziazione svantaggiata.