Apple Vs Windows: un confronto dei monopoli nell’era digitale
26/03/2024
Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, insieme ai procuratori generali di 16 stati e del Distretto di Columbia, ha intentato una causa antitrust contro Apple, sostenendo che l’azienda abbia un monopolio nel mercato degli smartphone di fascia alta e che utilizzi una serie di tattiche illegali per perpetuare tale monopolio. Ma come si può confrontare il presunto monopolio di Apple con quello di Windows negli anni ’90?
Il caso Microsoft
Nel corso degli anni ’90, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti intentò una causa antitrust contro Microsoft, sostenendo che l’azienda avesse un monopolio nel mercato dei sistemi operativi per computer personali. Microsoft Windows aveva una quota di mercato superiore al 90% e dominava il settore prima dell’era degli smartphone. La causa si concluse con la constatazione che Microsoft aveva effettivamente un potere di monopolio, aprendo la strada a ulteriori cause legali da parte di privati.
Il presunto monopolio di Apple
Nel caso di Apple, la situazione è diversa. Secondo il Dipartimento di Giustizia, Apple ha una quota di mercato superiore al 70% negli Stati Uniti, se consideriamo i ricavi. Se consideriamo invece le unità spedite, la quota di mercato di Apple si attesta intorno al 64%, ben davanti a Samsung al secondo posto con l’18%. Tuttavia, il Dipartimento di Giustizia sostiene che ci sono altre metriche che dimostrano la dominanza dell’iPhone, come il fatto che la maggior parte dei giovani utenti sceglie iPhone rispetto ai telefoni Samsung con sistema operativo Android di Google. Anche i nuclei familiari con un reddito più elevato tendono a scegliere l’iPhone.
Le differenze chiave tra i casi Microsoft e Apple
La differenza fondamentale tra i due casi è la chiarezza del monopolio. Mentre Microsoft aveva una posizione di monopolio chiara nel mercato dei sistemi operativi per PC, la posizione di monopolio di Apple è meno definita. Sebbene abbia una quota di mercato significativa, non ha raggiunto la stessa dominanza globale di Microsoft. Inoltre, il mercato degli smartphone è ancora frammentato, con molti concorrenti che offrono alternative a basso costo basate su Android.
Le argomentazioni del Dipartimento di Giustizia
La causa del Dipartimento di Giustizia si basa principalmente sull’idea che Apple abbia messo in atto una serie di ostacoli che rendono difficile per i consumatori passare ad un prodotto concorrente. Ad esempio, l’azienda avrebbe creato delle barriere artificiali, come la differenza tra le bolle blu e verdi per gli utenti di iPhone e di telefoni Android, e l’ipotetica limitazione delle funzionalità delle app video di terze parti, indirizzando le persone verso FaceTime, che funziona solo su prodotti Apple. Inoltre, il Dipartimento di Giustizia cita una serie di ostacoli tecnici, come l’acquisizione di componenti costosi e la progettazione di hardware e software sofisticati, che rendono difficile per i concorrenti entrare nel mercato degli smartphone di fascia alta.
Le argomentazioni di Apple
D’altra parte, Apple potrebbe sostenere che la differenziazione del prodotto e l’integrazione non sono da considerarsi come un ostacolo alla concorrenza, ma come una scelta dei consumatori. Ad esempio, un’esperienza completamente integrata con app preinstallate per funzioni specifiche come la navigazione web e le videochiamate potrebbe essere considerata facile e conveniente, e i clienti scelgono l’iPhone perché lo preferiscono, non perché sono bloccati da ostacoli artificiali. Inoltre, Apple potrebbe sottolineare gli investimenti massicci che ha fatto nel corso degli anni per costruire catene di approvvigionamento e relazioni con operatori di telefonia e sviluppatori di app.