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La nuova docuserie Netflix: “Hitler and the Nazis: Evil on Trial”

La nuova docuserie Netflix: “Hitler and the Nazis: Evil on Trial”

By auroraoddi

Nonostante l’abbondanza di documentari, film, serie TV e libri sulla Seconda Guerra Mondiale, molti giovani di oggi hanno ancora una conoscenza limitata dell’Olocausto e dei suoi orrori. Per affrontare questa lacuna, Netflix ha rilasciato una nuova serie documentaria intitolata “Hitler and the Nazis: Evil on Trial”. Questa ambiziosa produzione in sei episodi esplora la rapida ascesa di Adolf Hitler al potere e i momenti chiave della Seconda Guerra Mondiale, con l’obiettivo di raccontare questa storia fondamentale in un modo coinvolgente per il pubblico più giovane.

Chi era davvero Adolf Hitler?

Dietro la figura di Adolf Hitler, il brutale dittatore nazista, si cela una storia personale sorprendente. Nato in Austria, Hitler sognava di diventare un artista famoso, ma i suoi tentativi di entrare nell’istituto d’arte di Vienna furono respinti. Deluso, iniziò a vendere copie di dipinti su cartoline, sviluppando una visione del mondo caratterizzata dalla “colpa degli altri per la sua sfortuna e dall’antisemitismo feroce che esisteva a Vienna in quel momento”, come spiega il regista Joe Berlinger.

L’ossessione di Hitler per la sua nipote Geli Raubel

Uno degli episodi della serie esplora l’inquietante ossessione di Hitler per la sua giovane nipote Geli Raubel nei primi anni ’30. Il leader nazista voleva che Geli diventasse una grande cantante d’opera e pagò per le sue lezioni, arrivando persino a vivere insieme a lei a Monaco. Tuttavia, Geli trovava Hitler troppo autoritario e, nel 1931, si suicidò con la pistola di Hitler nel suo appartamento. Nonostante lo scandalo, la popolarità di Hitler non ne risentì.

La “Soluzione Finale” e l’omicidio di massa degli Ebrei

Uno dei momenti cruciali raccontati dalla serie è quando i leader nazisti iniziarono a costruire i campi di sterminio. Gli ufficiali avevano iniziato a sparare agli Ebrei, ma questa pratica si rivelò emotivamente traumatica per loro. Secondo lo storico Devin Pendas, i leader nazisti cercarono quindi un modo più efficiente per uccidere gli Ebrei su larga scala, in modo da proteggere il benessere dei loro stessi soldati. Il 20 gennaio 1942, durante la Conferenza di Wannsee a Berlino, i nazisti finalizzarono i piani per l’eliminazione sistematica della popolazione ebraica, noto come la “Soluzione Finale”.

L’Olocausto svelato ai Processi di Norimberga

Nonostante l’atrocità della “Soluzione Finale”, il pubblico in generale rimase all’oscuro degli orrori dell’Olocausto fino a quando le immagini delle atrocità non vennero proiettate durante i Processi di Norimberga (1945-1946), il tribunale internazionale convocato dopo la Seconda Guerra Mondiale per giudicare i leader nazisti. I filmati, girati da registi come Roman Karmen, John Ford e Budd Schulberg, mostravano i corpi senza vita accumulati nei campi di sterminio. Mentre alcuni imputati abbassavano la testa in segno di vergogna, altri sembravano stranamente annoiati, come sottolinea lo storico Pendas, un’indifferenza davvero agghiacciante considerando le loro responsabilità.

L’importanza di ricordare per preservare la democrazia

Il regista Joe Berlinger spera che questa serie documentaria possa mostrare ai giovani spettatori di tutto il mondo quanto la democrazia sia fragile e come sia importante essere in grado di riconoscere gli autoritarismi nei governi. Attraverso la storia e gli orrori dell’Olocausto, con la sua propaganda e la desumanizzazione, il messaggio è un monito: “le persone normali possono fare cose orribili”.

L’ignoranza preoccupante sull’Olocausto

Nonostante l’abbondanza di risorse sulla Seconda Guerra Mondiale, una preoccupante percentuale di giovani americani mostra una grave mancanza di conoscenza sull’Olocausto. Secondo un sondaggio del 2020 della Conference on Jewish Material Claims Against Germany, il 63% dei millennial e della Generazione Z negli Stati Uniti non sa che 6 milioni di Ebrei furono assassinati durante l’Olocausto, e il 48% non è in grado di citare nemmeno un campo di concentramento o un ghetto.

Obiettivi della serie “Hitler and the Nazis: Evil on Trial”

Con questa nuova serie documentaria, Netflix spera di colmare queste lacune e trasmettere ai più giovani una comprensione più profonda degli eventi storici e delle loro implicazioni. Oltre alle tipiche interviste con accademici e alle immagini d’archivio, la serie presenta anche attori che rievocano momenti chiave della storia della guerra, conferendo al tutto un’atmosfera da film muto che la rende più accattivante per il pubblico più giovane.

Il ruolo di Hollywood nella divulgazione dell’Olocausto

Un aspetto interessante della serie è il modo in cui esplora il ruolo di Hollywood nell’aver portato alla luce gli orrori dell’Olocausto. I filmati proiettati ai Processi di Norimberga furono girati da registi di spicco come Roman Karmen, John Ford e Budd Schulberg, che contribuirono a diffondere la conoscenza di quelle atrocità a livello globale.

L’importanza della memoria storica

Il messaggio centrale di “Hitler and the Nazis: Evil on Trial” è l’importanza di mantenere viva la memoria storica, soprattutto tra le giovani generazioni. In un’epoca in cui l’autoritarismo sembra riaffacciarsi in molte parti del mondo, è fondamentale comprendere come “le persone normali possano fare cose orribili” quando vengono meno i principi democratici. Questa serie documentaria mira a essere un monito per tutti, affinché non si ripetano simili tragedie.

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