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Meta e TikTok contestano le tasse di vigilanza dell’UE

Meta e TikTok contestano le tasse di vigilanza dell’UE

By auroraoddi

L’UE continua a sfidare i social media con nuove regolamentazioni, spesso su dettagli tecnici. Oggi Meta ha presentato ricorso contro le “tasse di vigilanza“, una tassa per coprire i costi di monitoraggio della conformità. L’UE vuole che le piattaforme paghino per essere controllate, il che è controverso. Meta contesta il metodo di calcolo della tassa, basato sui profitti e non sul numero di utenti, che penalizza le aziende di successo.

Anche TikTok è contro, sostenendo che così i player minori non pagherebbero. È l’ennesima complicazione nel quadro normativo UE che ha già portato molti cambiamenti per i social. L’UE mira a proteggere gli utenti, anche se i benefici sono discutibili. Comunque Meta sembra avere buone ragioni per contestare la norma e probabilmente si arriverà a un nuovo accordo.

Ancora scontri tra UE e colossi tech sulle regole per i social network

Le nuove regolamentazioni dell’UE sulle “tasse di vigilanza” stanno avendo un impatto significativo sul settore dei social media. Queste regole sono state introdotte per garantire che le piattaforme di social media rispettino le normative dell’UE e garantiscano una maggiore protezione degli utenti.

Tuttavia, le nuove regolamentazioni stanno sollevando preoccupazioni tra le grandi aziende del settore, come Meta e TikTok. Queste società stanno contestando la struttura delle tariffe e l’impatto finanziario che avranno sulle loro attività.

Le nuove regolamentazioni dell’UE sui “supervisory fees” sono state introdotte come mezzo per garantire che le piattaforme di social media rispettino le normative dell’UE e siano soggette a un controllo adeguato. Tuttavia, le aziende come Meta e TikTok sostengono che la struttura delle tariffe non sia equa e che penalizzi le società di maggior successo. Queste aziende stanno contestando le regolamentazioni e cercando un nuovo accordo che sia più equo per tutte le parti coinvolte.

L’impatto finanziario sulle aziende

L’impatto finanziario delle nuove regolamentazioni dell’UE sulle “tasse di vigilanza” è una delle principali preoccupazioni per le grandi aziende del settore dei social media.

Meta afferma che la struttura delle tariffe penalizza le aziende di successo, che dovranno pagare una quota sproporzionata rispetto alle loro entrate. TikTok, d’altra parte, sostiene che le aziende con meno entrate potrebbero evitare completamente il pagamento delle tariffe, lasciando alle grandi piattaforme il compito di coprire la fattura.

Il futuro delle regolamentazioni dell’UE sui “tasse di vigilanza

Il futuro delle regolamentazioni dell’UE sulle “tasse di vigilanza” è ancora incerto. Meta e TikTok stanno contestando le regolamentazioni attuali e cercando un nuovo accordo che sia più equo per tutte le parti coinvolte.

Si prevede che le negoziazioni tra le società di social media e l’UE continueranno nei prossimi mesi, con l’obiettivo di trovare una soluzione che soddisfi entrambe le parti.

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