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Meta svela LLaMA, la sua Intelligenza Artificiale simile a ChatGPT: cosa c’è da sapere

Modello di linguaggio Llama di Meta

Photo by Mariia Shalabaieva

Venerdì scorso, Meta ha annunciato il rilascio di un nuovo modello di intelligenza artificiale chiamato LLaMA (Large Language Model Meta AI). È progettato per aiutare gli scienziati a far progredire le loro ricerche nel campo dell’intelligenza artificiale.

Meta evidenzia il vantaggio di LLaMA: “Modelli più piccoli e più efficienti come Llama consentono ad altri membri della comunità di ricerca che non hanno accesso a grandi quantità di infrastrutture di studiare questi modelli, rendendo più democratico l’accesso a questo importante settore in rapida evoluzione.”

È già possibile richiedere l’accesso al LLaMA. Rendere accessibile la propria tecnologia è un nuovo passo importante per il gruppo di Mark Zuckerberg perché si distingue da OpenAI (ChatGPT) e Google (LaMDA) che limitano ulteriormente l’accesso ai propri modelli.

Funzionalità simili a ChatGPT

Pertanto, LLaMA potrebbe consentire applicazioni simili a quelle di ChatGPT. Come spiega Mark Zuckerberg, questa nuova tecnologia LLM consente di “generare testo, intrattenere conversazioni, riassumere documenti scritti”. Ma LLaMA potrebbe andare oltre e anche “eseguire compiti più complessi come risolvere teoremi matematici.”

Per addestrare il nostro modello, abbiamo scelto testi nelle 20 lingue con più parlanti, concentrandoci su quelli con alfabeti latini o cirillici“, spiega Meta nel suo post sul blog.

Dopo la corsa al metaverso, la corsa all’intelligenza artificiale

E il metaverso? Il mondo virtuale tanto ambito da Meta non è più sotto i riflettori all’inizio del 2023. L’azienda è quindi costretta ad aumentare i propri sforzi in altri ambiti come l’IA per poter seguire gli altri colossi della tecnologia in questa folle corsa all’innovazione.

È vero che l’entusiasmo per gli strumenti basati sull’intelligenza artificiale non sta scemando, anzi! Il mese di febbraio è stato carico di novità lato tech: OpenAI ha lanciato un abbonamento a pagamento chiamato ChatGPT Plus, Microsoft ha lanciato il suo nuovo Bing che permette di cercare come ChatGPT, e anche Google ha svelato un equivalente del modello OpenAI chiamato Bard.

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