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Nuovo progetto in Italia: comunicazione quantistica contro gli hacker

Nuovo progetto in Italia: comunicazione quantistica contro gli hacker

By Redazione

Un’equipe di informatici e fisici italiani sta lavorando da diverso tempo ad un nuovo rivoluzionario progetto, che prevede la creazione di una nuova rete nazionale di comunicazione quantistica sicura ed in grado di contrastare i “cyber attacchi”. Il fine ultimo sarebbe quello di tutelare la privacy delle persone nello scambio di dati. Il sistema in questione è via di sviluppo grazie alla collaborazione di diversi centri scientifici: il Cnr, il Lens di Firenze, l’Inrim di Torino e l’Università tecnica della Danimarca.

Il primo test del progetto, riuscito con successo, è stato effettuato a Firenze, dove è stata installata una fibra ottica per la trasmissione dei dati. Tale test risulterebbe importante nell’ottica di una prossima realizzazione dell’Italian quantum backbone (lqb) vale a dire la rete italiana di comunicazione quantistica. Ma qual è lo scopo? L’operazione è legata alla protezione della privacy degli utenti e dunque delle loro informazioni che, grazie a questo nuovo sistema, risulteranno essere più al sicuro e protette da possibili attacchi informatici. Ciò che si sta facendo nel concreto è lavorare a delle nuove tecniche crittografiche che risultino a prova di Hacker.

Marco Baldi, docente dell’Università Politecnica delle Marche, rivela come la trasmissione delle informazioni attualmente sia garantita dal passaggio di una chiave segreta da un utente ad un altro, tecnica che permetterebbe di eliminare eventuali hackeraggi e quindi furti di informazioni. La chiave in questione, a questo punto, potrebbe essere utilizzata in concomitanza con l’algoritmo di cifratura e decifratura che più si desidera, che poi a sua volta si occuperebbe di trasmettere l’informazione servendosi di un canale di comunicazione standard. La collaborazione con l’Istituto di Fisica ha rappresentato una vera svolta nell’ambito del progetto, visto che i fisici si sono dimostrati capaci di comprendere quando un messaggio è effettivamente già stato ascoltato solo analizzando le particelle quantistiche.

Nel concreto ciò che i fisici spiegano è che, analizzando i fotoni, si può capire se un hacker ha effettivamente estratto delle informazioni, visto che se arrivano in uno stato diverso da quello di partenza c’è da presupporre una manipolazione intermedia. La novità, come spiegato da Alessandro Zavarra, del Cnr, sta nel fatto di sostituire il robusto algoritmo crittografico, tipico del sistema a chiave pubblica, con le leggi che regolano invece la meccanica quantistica in ambito di trasmissione del segnale, dentro le fibre ottiche. Tale progetto, già realizzato in Cina nel tratto che unisce Pechino a Shangai, potrebbe realizzarsi anche in Italia, pure se per un breve tratto, ossia quello già citato di Firenze, ma i buoni propositi farebbero ben sperare per un ampliamento prossimo.

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