Perché Apple non vuole mettere una porta USB-C sull’iPhone e i tentativi dell’UE

Perché Apple non vuole mettere una porta USB-C sull’iPhone e i tentativi dell’UE

23/04/2022 0 By fogliotiziana

In un comunicato stampa del 21 aprile, il Parlamento europeo annuncia che i deputati hanno concordato che la porta USB Type-C sarà il nuovo standard per i dispositivi portatili.

Pertanto, l’Unione Europea fa un ulteriore passo per imporre un caricabatterie universale su tutti i dispositivi: “telefoni cellulari, tablet, fotocamere digitali, cuffie e auricolari, console per videogiochi portatili e altoparlanti portatili, ricaricabili tramite cavo cablato, dovrebbero avere una presa USB Porta di tipo C, indipendentemente dal produttore.

Buono a sapersi: lo scorso settembre la Commissione Europea ha formalizzato questo disegno di legge volto all’adozione di un caricatore universale.

Per soddisfare i futuri requisiti europei, Apple potrebbe presto essere costretta ad abbandonare la sua porta Lightning in Europa e offrire invece una porta USB Type-C per iPhone ma anche per altri suoi prodotti come iPad e AirPods. Si tratterebbe di un cambiamento importante per l’azienda americana, abituata a distinguersi dalla concorrenza, sia in termini di connettività che di sistema operativo.

Perché Apple non vuole mettere una porta USB-C sull’iPhone?

Per Apple significherebbe danneggiare l’innovazione e i consumatori in Europa. Come ha spiegato in una nota di qualche anno fa (sono diversi anni, infatti, che la Commissione Europea tenta di far cambiare strada al gigante di Cupertino): “Riteniamo che le normative che forzano la conformità dei connettori costruiti negli smartphone vadano a soffocare l’innovazione anziché incoraggiarla. Inoltre, si danneggiano i consumatori in Europa e l’economia nel suo complesso. Speriamo che la Commissione continui a ricercare una soluzione che non restringa l’abilità dell’industria di innovare e presentare nuove ed eccitanti tecnologie ai consumatori”.

Con queste nuove regole, l’obiettivo dell’Unione Europea è chiaro: ridurre i rifiuti elettronici. Il relatore Alex Agius Saliba (MT, S&D) parla di questo argomento nel comunicato stampa del Parlamento europeo: “Con mezzo miliardo di caricabatterie per dispositivi portatili spediti in Europa ogni anno, generando da 11.000 a 13.000 tonnellate di rifiuti elettronici, un unico caricabatterie per telefoni cellulari e altri dispositivi elettronici di piccole e medie dimensioni vanno a vantaggio di tutti.”

Pertanto, un caricabatterie comune per tutti non solo proteggerà l’ambiente, ma farà anche risparmiare denaro e ridurrà costi e disagi inutili per aziende e consumatori. Affinché il caricatore universale venga imposto in Europa, il Parlamento europeo deve approvare il disegno di legge il mese prossimo durante la sessione plenaria di maggio. Quindi i deputati possono avviare discussioni con i governi dell’UE sulla versione finale della legislazione.