“... Sono sopravvissuto agli anni 70, quando c’erano gli anni di piombo, le Brigate Rosse, Lotte Continue e Potere Operaio, io ero un indiano metropolitano che cercavo di migliorare me stesso perché ero l’uomo anarchico. Mi sembravano matti quelli che si chiamavano “potere operaio” ed erano studenti che poi al pomeriggio tornavano a casa dai genitori e la “lotta continua” finiva lì. Poi sono sopravvissuto agli anni 80, gli anni da bere, gli anni più stupidi del secolo ma anche i più belli e i più divertenti. Io sono sopravvissuto facendo del rock. Ho cominciato a fare del rock in italiano e ho scritto pezzi generazionali e canzoni provocatorie. Poi sono sopravvissuto agli anni 90, quando ho voluto costruire una famiglia, la scelta più trasgressiva che poteva fare una rockstar: uscire dallo “Stupido Hotel”. O la fine del millennio, quando tutti gli amici hanno cominciato a morire intorno, io sono andato in depressione.
E anche lì, sono andato avanti e ho affrontato gli anni ‘10 mantenendo sempre il livello dei concerti dal vivo straordinario. Sono sopravvissuto a tre malattie mortali nel 2011, quando sono andato in coma tre o quattro volte, preso per un pelo. Fino al 2020, quando è arrivata questa catastrofe mondiale. Io penso che sopravviverò anche a questo virus. Forse, però, sai cosa c’è? Morirò di noia per il lockdown. Devo dirti una cosa, però alla fine, se ci penso io non sono solo un sopravvissuto, io sono un “supervissuto”. Così, ha esordito il Blasco, lasciando tutti a bocca aperta e con la pelle d’oca nel teaser trailer, dove viene offerta una piccola ma esaustiva anteprima di questa nuova docuserie.
La docuserie è disponibile su Netflix, suddivisa in 5 episodi e che concede a noi tutti un accesso senza precedenti alla vita della rock star più amata in Italia: Vasco Rossi. Colui che vuole una vita spericolata, una vita esattamente come la sua, una vita grazie alla quale è sempre riuscito a mantenere alta l’asticella dell’attenzione dei suoi fan, che d’altro canto, non hanno mai smesso di dimostrare supporto, soprattutto nei concerti.
Gli anni pandemici, ai quali lo stesso ha fatto riferimento, sono stati davvero molto duri per tutti ma, una rockstar che non smette mai di stupire, non poteva non trasformare l’ennesimo evento negativo di fronte al quale, per cause di forza maggiore, dover sopravvivere in un vero e proprio trampolino di lancio adatto a costruire un’occasione unica per fare una pausa, guardarsi indietro e, una volta acceso il proiettore dei ricordi, ripercorrere una storia senza precedenti che ha ripreso i momenti più importanti della sua carriera e della sua vita risultando, indubbiamente, anche i più significativi per il cantautore.
Com’è stata strutturata la mini-serie di Vasco Rossi?
L’anteprima della serie, nasce dopo l’anteprima emozionante durante il concerto Vasco Live a Bologna. In questa occasione, infatti, Netflix ha preso la palla al balzo. La serie è stata strutturata con l’intento di seguire le orme di Vasco, senza fare troppo rumore: proprio per questo motivo, il cast composto da Igor Artibani e Guglielmo Ariè, insieme a Pepsy Romanoff, che si sono occupati della scrittura oltre che della regia della docu-serie. Vasco Rossi: Il Sopravvissuto nasce dalla collaborazione tra Solaris Media di Guglielmo Ariè e Except di Maurizio Vassallo e Pepsy Romanoff.
La serie segue Vasco nei luoghi che gli sono più cari, partendo da Zocca, il borgo sulle montagne modenesi dove è nato fino ad arrivare a Los Angeles. In questo modo, infine, “Il Sopravvissuto” promette di offrire ai fan di Vasco un’esperienza unica nel mondo della sua musica e della sua vita con uno sguardo diverso, approfondito ed intimo sulla carriera di uno degli artisti più influenti della scena italiana.
Un documentario che sarà pronto a trasformarsi in un’altra impronta indelebile nel cuore dei suoi fan attraverso un viaggio che comprende i successi, le sfide e tutti i momenti più significativi della vita di Vasco Rossi, per tutti, il Blasco.
Trailer ufficiale di Vasco Rossi: Il Supervissuto
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