YouTube su Edge: i segreti dietro le prestazioni scadenti
18/01/2024
Microsoft Edge, il browser web di Microsoft, sembra avere delle difficoltà quando gli utenti provano a guardare video su YouTube. Secondo quanto riportato da Windows Central, diverse persone si sono lamentate su Reddit delle prestazioni di YouTube su Edge. Un utente ha affermato che i video subiscono un ritardo di due secondi, mentre il Task Manager di Windows mostrava che Edge utilizzava tra il 50% e il 90% delle risorse CPU e di memoria del PC, il che non dovrebbe assolutamente accadere.
Inoltre, secondo Windows Central, un altro utente si è lamentato del fatto che Google mostri un messaggio pop-up suggerendo di utilizzare Chrome al posto di Edge. Ma cosa sta succedendo? È colpa di giochi sporchi?
Un possibile coinvolgimento di Google
Poiché Microsoft Edge utilizza il motore Chromium, lo stesso motore tecnologico di Chrome, alcune persone suggeriscono che ci possa essere qualcosa di più losco in atto. Una delle ipotesi è che Google stia volontariamente riducendo le prestazioni su Edge per spingere le persone ad abbandonarlo a favore di Chrome.
Personalmente, non sono del tutto convinto che ciò stia accadendo. Non perché non creda che Google possa fare una mossa anticoncorrenziale del genere, ma semplicemente perché non riesco a capire quale sarebbe il vantaggio per l’azienda.
Innanzitutto, Chrome è di gran lunga il browser web più popolare al mondo. Secondo un recente rapporto di Similarweb, a dicembre 2023 la quota di mercato di Chrome era pari al 59,65%, mentre Edge aveva solo il 5,54% e Firefox solo il 2,56%. Non ha senso per Google fare una cosa del genere quando ha già un vantaggio così enorme. Certo, alcuni utenti di Edge e Firefox potrebbero passare a Chrome, ma questo non cambierebbe di molto la situazione.
Inoltre, Google potrebbe avere più da perdere facendo una mossa del genere. Se fosse dimostrato che sta limitando deliberatamente le prestazioni di YouTube su altri browser web, potrebbe causare una protesta degli utenti e potrebbe anche esporsi a cause legali.
Danneggiare volontariamente il proprio servizio è incredibilmente rischioso, poiché le persone potrebbero incolpare YouTube anziché il browser e smettere di guardare video su YouTube del tutto. Questo potrebbe essere disastroso per Google, dato che la maggior parte dei suoi profitti da YouTube proviene dalla pubblicità. Se l’azienda rende più difficile visualizzare tali annunci o dissuade le persone dal vederli del tutto, i profitti diminuiranno.
Una teoria più plausibile
Una teoria più plausibile, secondo me, è che le prestazioni scadenti siano un effetto collaterale della lotta di Google contro gli adblocker su YouTube.
Google ha dichiarato apertamente la sua missione di impedire alle persone di non vedere gli annunci sui video tramite estensioni di adblocker per i browser web. Sta cercando di limitare il numero di video che una persona con un adblocker installato può vedere, e ci sono state anche suggerimenti che sta riducendo le prestazioni di YouTube per gli utenti di adblocker, cosa simile a quanto stanno sperimentando alcuni utenti di Edge e Firefox.
Questa mossa potrebbe non essere popolare, ma ha senso. Dovrebbe incoraggiare le persone a disabilitare le estensioni di adblocker in modo da poter vedere gli annunci sui video (e quindi Google guadagna), o a iscriversi a YouTube Premium, che offre video senza pubblicità a pagamento mensile, ancora una volta facendo guadagnare denaro a Google. È possibile che la tecnologia utilizzata da Google per identificare l’uso degli adblocker stia erroneamente rilevando Edge e Firefox come tali, limitando le prestazioni come se fossero software di adblocker.
È anche probabile che gli utenti di Edge e Firefox stiano utilizzando estensioni di adblocker, il che giustificherebbe il rallentamento delle prestazioni. Infatti, alcuni utenti hanno segnalato che la disabilitazione delle estensioni di adblocker risolve il problema. Quindi, anziché essere un complotto di Google per far passare le persone a Chrome, sembra più probabile che l’azienda stia lavorando semplicemente per proteggere i suoi introiti. Anche se questa mossa potrebbe non essere popolare.