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Amazon Prime Video cambia rotta: stop ai contenuti in Africa e Medio Oriente

Amazon Prime Video cambia rotta: stop ai contenuti in Africa e Medio Oriente

By auroraoddi

Amazon Prime Video ha annunciato una decisione che avrà un impatto significativo sulle sue operazioni in Africa e Medio Oriente. Secondo quanto riportato da Deadline, il colosso dell’e-commerce sta ridimensionando le sue attività in queste due regioni per concentrarsi invece sulla produzione di contenuti originali europei. Tale scelta comporterà la sospensione dei contratti per la produzione di contenuti originali in Africa e Medio Oriente, ma i progetti già avviati proseguiranno come previsto.

Riorganizzazione delle operazioni

Come parte di questa riorganizzazione, Amazon Prime Video dividerà il suo team europeo in due gruppi distinti: uno focalizzato sui mercati del Regno Unito, Germania, Italia, Francia e Spagna (EU Established), e l’altro responsabile delle operazioni in Benelux (Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo), nei Paesi Nordici e nell’Europa centrale e orientale (EU Emerging). Questa suddivisione mira a fornire una gestione più efficiente e focalizzata dei diversi mercati.

Barry Furlong, Vice Presidente di Prime Video Europe, ha spiegato che queste modifiche sono state apportate per garantire una migliore allocazione delle risorse e concentrare gli sforzi sui settori che generano il maggior impatto e successo a lungo termine. Furlong ha tenuto conto dei feedback ricevuti dal personale nel corso dell’ultimo anno e ritiene che tali cambiamenti renderanno l’operatività del business su scala multiterritoriale più agile e focalizzata.

La strategia di Amazon Prime Video in Africa

La decisione di Amazon Prime Video di interrompere la produzione di contenuti originali in Africa e Medio Oriente rappresenta una svolta sorprendente, considerando che pochi mesi fa l’azienda aveva annunciato di voler diventare il principale servizio di streaming video nel continente africano. A tal fine, aveva siglato accordi di licenza pluriennali con diverse case di produzione e aveva creato squadre operative in Nigeria e Sudafrica.

Nel 2016, Amazon Prime Video aveva fatto il suo ingresso nel mercato africano come parte della sua espansione globale in oltre 200 paesi, rappresentando una significativa concorrenza per il lancio simultaneo di Netflix a livello mondiale. Tuttavia, fino a circa 18 mesi fa, il servizio nella regione mancava di interfacce localizzate, sottotitoli e contenuti originali che invece erano comunemente presenti nei mercati più sviluppati. Il lancio della versione localizzata in Nigeria rappresentò un passo importante per soddisfare le preferenze e le aspettative del pubblico africano.

Con l’obiettivo di rafforzare la base di abbonati nei mercati emergenti, Amazon Prime Video aveva pianificato di lanciare piani di abbonamento localizzati, sia in Sud Africa che in altri paesi del continente. Sebbene fossero stati annunciati progetti simili per il Sud Africa, il servizio non aveva ancora commissionato alcun contenuto originale per il Medio Oriente. La strategia prevedeva un aumento degli investimenti nella produzione locale, la presentazione di una serie di contenuti originali localizzati e l’offerta di sconti sulle iscrizioni ad Amazon Prime per i clienti africani.

Successi e impatto sul mercato

L’ingresso di Amazon Prime Video in Africa, sia per quanto riguarda i contenuti originali che quelli in licenza, ha ottenuto notevole successo. Film come “Breath of Life” e “Gangs of Lagos” di Jade Osiberu hanno ricevuto lodi dalla critica e hanno ottenuto un grande successo commerciale. Secondo Digital TV Research, il servizio ha raggiunto il picco di oltre 600.000 abbonati in Africa e aveva pianificato di aggiungere altri 1,5 milioni di abbonati nei prossimi quattro anni.

La decisione di Amazon Prime Video di interrompere la produzione di contenuti locali lascia un vuoto significativo nel panorama dello streaming, dove piattaforme concorrenti come Showmax, Netflix e Canal+ stanno cercando di conquistare i circa 15 milioni di abbonati previsti per il mercato africano entro il 2026. La ridotta presenza di Prime Video potrebbe quindi rimescolare le dinamiche dell’industria dello streaming nella regione, dando spazio a piattaforme dedicate alla produzione di contenuti locali che potrebbero guadagnare quote di mercato in questa lotta per il contenuto e l’audience africana.

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