Il blocco di ChatGPT in Italia potrebbe cadere a patto che…

Il blocco di ChatGPT in Italia potrebbe cadere a patto che…

15/04/2023 1 By Rosy Chianese

L’incontro tra OpenAI e il Garante Privacy sulla tematica ChatGPT ha come argomento il blocco del servizio in Italia a causa dei modi in cui vengono trattati i dati personali e eseguite le verifiche delle età degli utenti che eseguono l’accesso. È possibile che il servizio possa riprendere in Italia senza arrivare a utilizzare VPN o simili. Vediamo insieme cosa sta accadendo.

OpenAI e Garante Privacy: l’incontro

I rappresentanti presenti all’incontro sono: Sam Altman (CEO), Che Chang (Deputy General Counsel), dal 2021 a capo del team che si occupa delle questioni di natura legale, Anna Makanju (Head of Public Policy) e Ashley Pantuliano (Associate General Counsel). Per l’autorità, invece, il Collegio composto da Pasquale Stanzione, Ginevra Cerrina Feroni, Agostino Ghiglia e Guido Scorza.

OpenAI si è resa disponibile a essere collaborativa anche se pensa di agire in modo conforme alle normative che fanno riferimento ai dati personali, GDPR compreso e quello a cui si vuole arrivare è trovare una buona soluzione viste le problematiche avute. È stato diffuso un comunicato dove il Garante ha sottolineato che non si vuole fermare l’innovazione dell’intelligenza artificiale e della tecnologia.

Il primo passo fatto dall’organizzazione statunitense è quello che punta a rendere forte la trasparenza nell’uso dei dai personali e a rendere migliori i modi attraverso cui gli utenti possono rivendicare i propri diritti sulle informazioni personali. Sono, inoltre, in fase di valutazione anche delle misure volte a fare in modo di verificare l’età.

ChatGPT potrebbe tornare disponibile in Italia

Il Garante valuterà le varie misure proposte in modo da effettuare degli interventi sul provvedimento, in questo modo è possibile che il blocco di ChatGPT potrebbe cadere anche se non si conoscono i tempi. Occorre precisare che è stata iniziata un’istruttoria e se non si dovesse intervenire seguendo le indicazioni date, la società è sanzionabile.

Le problematiche da risolvere non sono poche e tra queste c’è l’utilizzo dei dati raccolti per il processo di apprendimento degli algoritmi. Proprio in contemporanea all’incontro OpenAI, non si può dire se è solo una coincidenza, ha scritto un post dove racconta nei particolari come si approccia alla sicurezza dell’IA, ma non fa nessun cenno evidente al caso dello stop della chatbot.

Il Garante richiede di mettere a disposizione gli strumenti che possono fare in modo che gli utenti possano rettificare i dati personali nel caso in cui sono stati creati in modo non esatto, oppure cancellati se la rettifica non possa essere fatta.

OpenAI entro il 15 maggio dovrà fare la promozione con il Garante della campagna sui mezzi di informazione come radio, televisione, giornali e web con lo scopo di dare informazioni agli utenti su come vengono utilizzati i dati personali.

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