Eseguire un’azione in JavaScript™ su file PDF
Non tutti sanno che JavaScript, il linguaggio di programmazione sviluppato da Netscape Communications per creare più facilmente pagine Web interattive, può essere anche utilizzato per migliorare l’interattività dei documenti in formato PDF. La possibilità di far eseguire al nostro dispositivo una determinata azione nel momento in cui si fa clic su un segnalibro o un collegamento apre nuove strade per avere un Web più reattivo alle esigenze dell’utente. Oggi il formato PDF (Portable Document Format) è molto utilizzato su internet ed esistono API e librerie che consentono di crearli on line in base ai dati inseriti in una pagina Web. Utilizzando Adobe Acrobat® Pro potremo utilizzare JavaScript con moduli e procedure guidate, per esempio per formattare le date, fare operazioni matematiche, convalidare le informazioni inserite, inserire pulsanti che compiono azioni diverse. Per farlo potremo fare riferimento alle risorse per JavaScript del sito Web di Adobe dove potremo trovare numerosi esempi ed esercitazioni da provare e tutti i riferimenti dettagliati alle Acrobat® API per creare documenti di altissima qualità e che rispondano alle esigenze dell’utente.
Come procedere nel dettaglio
Adobe Acrobat® Pro mette a disposizione un ambiente di sviluppo integrato che offre al programmatore diversi strumenti per testare e sviluppare le varie funzionalità JavaScript disponibili per il documento che si sta creando. Nel dettaglio gli strumenti disponibili sono la console JavaScript, il debugger e l’editor. Nessuno vieta di utilizzare un editor JS esterno e testarne le funzionalità sugli oggetti disponibili nel PDF sul quale stiamo lavorando. In Adobe hanno pensato alla console di JavaScript come un’interfaccia comoda e interattiva per testare i nostri script eseguendoli linea per linea o per blocchi e valutando il risultato ottenuto. Il Debugger JavaScript previsto da Adobe è uno strumento potente per il debug di di script complessi e, tuttavia, resta uno strumento per utenti avanzati che abbiano diversi anni di esperienza di programmazione alle spalle. Per abilitare il debugger, bisogna selezionare JavaScript dall’elenco a sinistra nella finestra di dialogo Preferenze e assicurarsi che la voce “Abilita debugger JavaScript dopo il riavvio di Acrobat® sia abilitata”. Naturalmente, come ci avvisa l’opzione, per rendere effettiva questa opzione sarà necessario riavviare Acrobat®. Infine parliamo dell’editor di JavaScript. A secondo di cosa stiamo facendo potremo richiamare l’editor JavaScript per modificare tutti gli script, quelli presenti nel nostro documento o per creare nuove azioni nello stesso. L’approccio più semplice, e consigliabile se siete neofiti, è quello di pensare allo script come un’azione associata a una determinata parte del documento (una pagina, un segnalibro, un modulo o un pulsante) e concentraci su quella. Ricordiamo che, opportunamente configurata, la Console JavaScript contiene tutte le tre opzioni anche se semplificate e che nessuno ci vieta di lanciarci in sperimentazioni utilizzando un editor esterno ad Acrobat® o usare altri strumenti per la creazione dei nostri documenti PDF. L’importante, sempre, è di aver ben chiaro l’obiettivo da raggiungere e analizzare, passo per passo, come ottenere il risultato desiderato.
Come eliminare i backup su Mac per liberare spazio
Il backup dei dati Mac con Time Machine può occupare molto spazio. Capita spesso che sia insufficiente o che il disco di backup non sia più disponibile. Di conseguenza, macOS inizia a creare snapshot locali, ovvero copie dei tuoi dati in attesa di essere salvati. Grazie a questi, puoi ripristinare i tuoi file.
Se queste copie sono troppo vecchie o occupano spazio necessario per altre attività, macOS le elimina automaticamente. In questo tutorial ti spieghiamo come recuperare spazio e cancellare manualmente quei backup che non ti servono.
Disabilitare Time Machine
La disattivazione della funzione Time Machine eliminerà tutte le tue istantanee locali memorizzate sul tuo Mac. Per fare ciò, apri Preferenze di Sistema, seleziona Time Machine, quindi deseleziona la casella Backup automatico nel menu a sinistra.
Attendi qualche minuto affinché queste istantanee vengano cancellate e quindi dovresti vedere una quantità di spazio libero liberato.
Disabilitare i backup di Time Machine tramite Terminal
La seconda soluzione è da considerare, solo, se la prima non ha funzionato. Inoltre, non lo consigliamo a principianti e utenti di macOS 10.12 (Sierra) o precedenti. Se questo è il tuo caso, ti consigliamo di ripetere più volte il primo passaggio e di contattare Apple.
Se invece ti senti a tuo agio con macOS, apri Finder e vai su Applicazioni → Utilità → Terminal. Immetti il comando sudo tmutil disablelocal (rispettando gli spazi).
Dovrebbe apparire un elenco di tutte le istantanee. La funzione snapshot locale verrà quindi disabilitata nella tua Time Machine, quest’ultima non potrà crearne di nuovi ed eliminerà tutti gli snapshot esistenti.
Se vuoi riattivarli, devi procedere nello stesso modo, Finder → Applicazioni → Utilità → Terminal. Tranne che questa volta dovrai inserire sudo tmutil enablelocal.
Eliminare i backup tramite Time Marchine
È possibile eliminare i backup di Time Machine su un disco rigido esterno o di rete utilizzando l’app Time Machine di seguito.
Avvia Time Machine (Apple → Preferenze di Sistema → Time Machine), seleziona il backup in questione (di solito mantieni il 1° e l’ultimo), fai clic con il tasto destro del mouse sulla finestra del Finder o sull’icona dell’ingranaggio e scegli l’opzione Elimina tutto i backup di… , infine inserisci il nome utente e la password dell’amministratore.
Elimina i backup di Time Machine tramite il Terminal
Usa questo trucco solo se hai esperienza con le righe di comando. La sintassi tmutil che verrà utilizzata qui può eliminare immediatamente i backup di qualsiasi periodo. Prima di iniziare è necessario effettuare un backup dei propri dati, quindi seguire alla lettera i nostri passaggi.
- Apri Terminal;
- Per visualizzare un elenco di tutti i backup, digitare il comando: tmutil listbackups;
- Vedrai quindi un elenco di tutti i backup effettuati da Time Machine e ordinati per data;
- Individua il backup da eliminare e inserisci: sudo tmutil delete seguito dal percorso di backup visualizzato durante il comando listbackup. Se hai un vecchio backup, puoi eliminarlo specificandone la data;
- tmutil delete /Volumes/BackupDriveName/Backups.backupdb/MacComputerName/AAAA-MM-GG-HHMMSS/;
- Sostituisci BackupDriveName con il nome dell’unità di backup di Time Machine, MacComputerName con il nome del Mac di cui desideri eliminare i backup e AAAA-MM-GG-HHMMSS/ con la data del backup;
- Ad esempio: sudo tmutil delete /Volumes/Time Machine Backups/Backups.backupdb/MacBook\Pro/2011-07-20-150021/.
Allo stesso modo puoi eliminare più backup contemporaneamente.
Prodotti Google che forse non conoscevi
Può sembrare strano e impossibile ma se facessimo delle ricerche anche ogni giorno, scopriremmo ogni volta un nuovo prodotto Google messo sul mercato. Infatti, i prodotti lanciati da Google sono tantissimi e molti di questi neanche li conosciamo. Vediamo allora alcuni di questi prodotti, in particolare dieci di questi, di cui molto probabilmente non conosci l’esistenza. Iniziamo con Google Takeout. Dal nome potrebbe sembrare un servizio di consegna di cibo, ma non lo è. Google Takeout è un servizio che consente di realizzare un archivio contenente i dati collegati ad un determinato account. Passiamo poi a Google Mars. Probabilmente tu già conoscerai Google Earth, il servizio Google che ti permette di esplorare luoghi virtualmente; ecco, Google Mars è simile, in quanto ti dà la possibilità di visitare i luoghi di atterraggio dei veicoli spaziali, controllare la profondità del cratere e cose di questo genere. Dopodiché troviamo Google Health, uno dei tanti prodotti di Google che non ha catturato l’interesse del pubblico. Si tratta di un portale che consente di archiviare e gestire le proprie informazioni mediche in un’unica posizione. Al quarto posto troviamo Google SketchUp, il quale ti consente di creare qualsiasi tipo di oggetto in 3D, persino delle case o addirittura grattacieli. Puoi dare un’occhiata alla galleria della community per vederne qualcuno e prendere ispirazione.
Continuiamo poi con Google Correlate, lo strumento SEO che possiamo troviamo su Google Trends e che ci permette di vedere un po’ di più su Internet, anche se in realtà in modo indiretto. Vediamo ora invece Google Sites. Se un giorno dovessi avere bisogno di uno spazio online per condividere dei contenuti con uno specifico gruppo, Google Sites potrebbe essere un’ottima opzione. Un altro servizio Google poco conosciuto è Google Hotpot, che consente sia di votare i tuoi luoghi preferiti sia di vedere i posti raccomandati dai tuoi amici. Un nuovo e poco noto sito di Google è What do you love? che serve proprio al motore di ricerca per per mostrare tutte le cose che si possono fare online con i suoi servizi. Infine, come ultimi due, troviamo YouTube Feather e Panoramio. Il primo è ovviamente un’altra versione di YouTube, in particolare una versione light, e quindi con caricamento più leggero specializzata per computer e connessioni lente. Il secondo, invece si tratta di una community di condivisione di foto che invita gli utenti a condividere i propri scatti dei luoghi combinate con lo strumento Google Maps. Quindi alla fine, quanti di questi conoscevi? E quanti invece è la prima volta che li senti persino nominare
Meta lavora a un traduttore vocale universale per il futuro di metaverso
Mark Zuckerberg sta lavorando ad un traduttore vocale istantaneo universale per Meta ed il futuro del Metaverso. L’obiettivo è quello di favorire ed agevolare l’interazione e la comunicazione tra tutti gli utenti del popolo virtuale, abbattendo tutti gli ostacoli. In particolare, il proprietario di Meta/Facebook punta sull’Intelligenza Artificiale, al fine di realizzare mondi in 3D, dotati di una voce, per ottimizzare anche l’interazione tra l’utente e gli assistenti vocali. La notizia è stata diffusa durante il “Meta Inside The Lab: Costruire il Metaverso con l’AI”, evento targato Meta. Commentando l’iniziativa a margine dell’evento, Zuckerberg ha affermato: “L’Intelligenza Artificiale è la chiave per il Metaverso, siamo impegnati a costruire una tecnologia aperta e responsabile, con un alto livello di privacy e rispetto dei diritti umani”. Inoltre, nel corso della presentazione dell’iniziativa, l’amministratore delegato di Meta ha evidenziato proprio il desiderio di sviluppare e progettare un traduttore universale per la comunicazione vocale, basato un sistema di Intelligenza Artificiale, in grado di realizzare una traduzione istantanea, che si potrà attivare per tutte le lingue.
Inoltre, nel corso della kermesse, il CEO di Meta ha evidenziato che, nonostante lingue come l’inglese, lo spagnolo o il mandarino godano di adeguati supporti di traduzione, persiste un buon 20% della popolazione mondiale che non parla lingue adeguatamente sostenute da strumenti per la traduzione simultanea. Per questo motivo, Meta intende incrementare le tecniche di apprendimento automatico, con l’obiettivo di vincere gli ostacoli linguistici e migliorare il futuro del Metaverso. E, a tal proposito, Zuckerberg ha affermato: “L’eliminazione delle barriere linguistiche, consentendo a miliardi di persone di accedere alle informazioni online nella loro lingua madre o preferita, è un superpotere che le persone hanno sempre sognato e l’Intelligenza Artificiale ce lo consegnerà”.
Ma il progetto messo in campo da Meta intende raggiungere obiettivi ancora più lontani poiché, ha sottolineato Zuckerberg, la nuova tecnologia di Intelligenza Artificiale supporterà gli utenti nella realizzazione di mondi paralleli e virtuali, da implementare con oggetti 3D, contesti e note audio, attraverso l’uso della voce. Sempre ricorrendo all’Intelligenza Artificiale, Meta sta mettendo a punto “CAIRaoke”, un progetto utile per permettere a tutti gli utenti di interagire in modo più naturale con gli assistenti vocali, con l’obiettivo di fare un ulteriore passo nella comunicazione con il Metaverso. Seppur senza precisare la scadenza temporale entro la quale realizzare il progetto, il CEO di Meta ha sottolineato: “Man mano che avanziamo ulteriormente in questa tecnologia saremo in grado di creare mondi in cui esploreremo e condivideremo esperienze con gli altri solo con la voce. E la chiave per sbloccare molti di questi progressi è l’Intelligenza Artificiale”.
A conclusione dell’evento, Zuckerberg ha puntato l’attenzione sul futuro e sulla sicurezza, affermando: “Ci impegniamo a creare nuove tecnologie in modo aperto e responsabile. Mentre proseguiamo in questo viaggio, abbiamo l’opportunità di costruire ambienti online migliori e più sicuri per tutti noi”. E, ha evidenziato, “questo significa impegnarsi nel campo dei diritti umani, civili, dei disabili e lavorare con esperti di privacy per costruire sistemi fondati su equità, rispetto e dignità umana. Significa lavorare in modo aperto e condividere i propri progressi”, senza dimenticare che anche questo “significa infine costruire il Metaverso per tutti, per far sì che le persone in tutto il mondo abbiano accesso agli strumenti e alle tecnologie necessarie per realizzare la visione del futuro”.
Trucchi per recuperare i messaggi cancellati per sbaglio su WhatsApp
A volte può capitare di voler cancellare un massaggio magari inviato per errore o alla chat sbagliata, a volte invece può succedere di cancellare un messaggio accidentalmente e di volerlo in qualche modo recuperare. Non preoccuparti, perché questa è una cosa possibile, sia su Android che iPhone. Per farlo, però avrai bisogno di abilitare Chat Backup dalle impostazioni. Ricordati che WhatsApp offre diverse frequenze di backup automatico, ovvero quello giornaliero, settimanale, mensile oppure puoi anche decidere di selezionare Disattivato per non eseguire mai il backup. Sono proprio questi i backup che ti aiuteranno con il recupero dei messaggi eliminati. Il backup settimanale ti consente di tornare indietro di più tempo, per recuperare i messaggi cancellati da meno di una settimana a scapito della perdita dei messaggi di chat recenti. Il backup giornaliero, invece, semplifica il recupero dei messaggi subito dopo la cancellazione. Perciò hai due opzioni di scelta, seleziona quella che fa di più al caso tuo.
Come ripristinare i messaggi WhatsApp archiviati. Se hai già precedentemente archiviato le tue chat, puoi comunque recuperarle. Se sei un utente iOS hai l’opportunità di invertire l’archiviazione scuotendo il cellulare e successivamente scegliendo Annulla per confermare il recupero della chat. Questa operazione funziona sempre, anche se la chat è stata archiviata tempo fa. Perciò se possiedi un dispositivo Apple, scorri verso l’alto nell’elenco delle chat fino a vedere la scritta Chat archiviate e cliccaci sopra. A questo punto, scorri sulla chat verso sinistra per ripristinare e clicca su Rimuovi dall’archivio. Se invece utilizzi un cellulare Android, troverai le chat archiviate alla fine dell’elenco delle chat. Una volta visualizzata la scritta Chat archiviate, clicca su di essa. Qui ti appariranno tutte le chat che hai precedentemente archiviato, tu tieni premuta quella che desideri recuperare e seleziona Annulla l’archiviazione.
Come recuperare i messaggi WhatsApp cancellati. Per svolgere questa operazione ti basterà disinstallare e reinstallare WhatsApp. Quando l’app verrà reinstallata, ti sarà chiesto di ripristinare la cronologia dei messaggi dal file di backup; perciò, clicca su Ripristina e tutto dall’ultimo backup verrà ripristinato. Questo è un metodo efficace applicabile sia un dispositivo Apple che un dispositivo Android, ma ovviamente il tuo backup del rientrare nella frequenza automatica selezionata.
Quali sono i migliori cloud gratuiti per Mac, PC, iPhone e Android?
Nel mondo digitale in cui viviamo ormai oggi è inevitabile l’utilizzo di alcune piattaforme di condivisione online, che permettano una migliore collaborazione tra colleghi di lavoro o tra studenti e insegnanti. La necessità e l’importanza di questi strumenti si sono viste soprattutto negli ultimi anni a causa della pandemia.
Ma quali sono i migliori cloud gratuiti per Mac, PC, iPhone e Android? Scommetto che te lo sarai chiesto almeno una volta. Perchè poi ogni piattaforma offre servizi diversi, funzionalità diverse e con costi diversi. Quindi, vediamo quali sono le migliori.
Google Drive
Google Drive è la piattaforma cloud di casa Google, disponibile gratis su qualsiasi dispositivo, che sia Android, iOS, PC, o Mac. L’unica cosa che serve per usarlo è avere una connessione Internet e un account Google.
Offre un piano di archiviazione gratuito con uno spazio di 15 GB disponibili, dove è possibile caricare file di ogni genere, come foto, video, documenti, presentazioni, e altro ancora. Per aumentare lo spazio di archiviazione, si dovrà attivare uno dei piani di pagamento offerti da Google One.
Google Drive, inoltre, si integra anche con le funzionalità di Google come Documenti, Fogli, Presentazioni e Moduli, con le quali si offre una collaborazione più efficiente, con la possibilità di creare contenuti e condividerli in tempo reale.
Dropbox
Dropbox è un’altra piattaforma di condivisione in cloud molto utilizzata e disponibile, anche questa, su tutti i tipi di dispositivi. Anche qui, proprio come Google Drive, c’è la versione gratuita, oppure è possibile sottoscrivere a dei piani di pagamento, con cui si possono aumentare lo spazio di archiviazione e le funzionalità di cui si può usufruire.
Per quanto riguarda Dropbox Basic, ossia il piano gratuito, questo offre uno spazio di archiviazione di 2 GB, quindi di meno rispetto a Google Drive, la sincronizzazione e l’accesso ai file fino ad un massimo di tre dispositivi tra computer, smartphone e tablet. Inoltre, è possibile trasferire fino ad un massimo di 100 MB di file e documenti e si possono ripristinare i file eliminati, purché non siano passati più di 30 giorni.
OneDrive
OneDrive, invece, è la piattaforma di condivisione in cloud di casa Microsoft, al quale si può accedere sia tramite browser, sia tramite app desktop o app per smartphone e tablet. Esattamente come Google Drive e Dropbox.
Anche in questo caso, è possibile usufruire del piano gratuito o di un piano a pagamento. Per utilizzarlo, in ogni caso, bisognerà avere un account Microsoft.
Con il piano gratuito è possibile avere uno spazio di archiviazione di 5 GB, espandibili fino ad 1 TB con il piano a pagamento. Consente la sincronizzazione e il backup di file e cartelle del PC e salva automaticamente le foto presenti nella Galleria del computer o dello smartphone.
Una cosa molto interessante di OneDrive, inoltre, è che permette di proteggere i file salvati al suo interno con la verifica dell’identità. Anche se è disponibile solo per un massimo di tre file.
Come giocare Elden Ring in multiplayer su XBox
Il multiplayer è ormai una modalità tipica della maggior parte dei videogiochi. Infatti, che sia online o offline, questa funzione garantisce agli utenti di poter condividere le proprie esperienze videoludiche con altri, che siano amici o sconosciuti. E questa caratteristica è presente anche in Elden Ring, videogioco action RPG, disponibile per PlayStation 4 e 5, per Xbox Series X/S e One, ma anche per Microsoft Windows. Elden Ring fa della modalità multiplayer un vero e proprio punto di forza, sebbene non sia attualmente disponibile il cross-play tra le diverse piattaforme. Tuttavia, la condivisione del gioco con altre persone è garantita in modo eccellente. Proprio per questo motivo, oggi vi mostreremo una breve guida su come funziona la modalità multiplayer di Elden Ring su Xbox.
Prima di tutto, è necessario sapere che esistono due tipologie di multiplayer: la modalità co-op e la modalità PvP. Mentre la prima consente di giocare insieme ad un altro utente, in modo cooperativo, la seconda (Player versus Player) rende possibile uno scontro tra i due giocatori. Fatte queste precisazioni e dopo aver settato le impostazioni giuste con i vari parametri relativi al matchmaking, è il momento di svolgere quelle azioni che ci consentiranno di accedere al multiplayer in modo rapido. E’ necessario che il proprio personaggio possegga determinati strumenti, ognuno dei quali consente di svolgere un’azione ben precisa per il proseguimento della modalità. Attraverso il Rimedio del Dito torto invocatore, è possibile trovare i segni di evocazione cooperativi e ostili. Il Dito torto di Senzaluce, invece, consente di creare un segno di evocazione per la modalità co-op. Il Tranciadita è utile per interrompere la co-op con un altro videogiocatore. L’Effige d’oro piccola è in grado di inviare un segno cooperativo al bacino di evocazione, mentre l’Effige rossa piccola ne invia uno ostile. Il Dito torto di duellante consente di creare un segno di evocazione per il multiplayer competitivo. Infine, ricordiamo l’Anello inciso bianco e l’Anello inciso blu. Il primo evoca un cacciatore quando è in corso un’invasione nemica. Il secondo, invece, consente di rispondere alle evocazioni dei cacciatori quando è in corso un’invasione nemica.
Una volta ottenuti questi strumenti, facilmente reperibili all’interno della mappa, è necessario svolgere i seguenti passaggi, a seconda di cosa vogliate fare:
- se volete chiedere aiuto ad altri videogiocatori: utilizzare il Rimedio del Dito torto invocatore ed interagire con i marchi di evocazione dorati presenti sul terreno;
- se volete correre in aiuto ad altri videogiocatori: utilizzare il Dito torto di Senzaluce o l’Effige d’oro piccola e attendere di essere evocati dagli altri utenti;
- se volete evocare un videogiocatore ostile: interagire con un marchio di evocazione rosso presente sul terreno;
- se volete invadere la sessione di un videogiocatore: utilizzare il Dito torto di duellante o l’Effige rossa piccola.
Nel caso in cui vogliate ulteriori approfondimenti relativi a questa console, sono questi i giochi gratis disponibili su Xbox per Marzo 2022.
Come usare la modalità offline su Dropbox
Lavori spesso con Dropbox e soprattutto sei spesso in viaggio e lavori da remoto? Se hai paura che la connessione Internet venga interrotta all’improvviso e che tu non possa continuare con il tuo lavoro, potrebbe tornarti utile la funzionalità per cui Dropbox permette ai suoi utenti di lavorare anche offline.
Avere i propri file disponibili offline, in qualsiasi momento e su qualsiasi dispositivo, potrebbe tornare molto utile, soprattutto se la connessione Internet è un pò incerta.
Indipendentemente che tu utilizzi uno smartphone, un tablet o un computer, potrai facilmente rendere i tuoi file disponibili anche offline, e in questa piccola guida ti mostrerò proprio come usare la modalità offline su Dropbox.
Come funziona la modalità offline di Dropbox
Utilizzando la modalità offline di Dropbox, potrai aprire, utilizzare e modificare tutti i file presenti sul tuo account, senza che tu abbia bisogno di una connessione Internet. Se hai un account Dropbox Professional, Dropbox Business o Dropbox Enterprise, oltre ai singoli file, puoi rendere disponibili offline anche le cartelle.
L’unica cosa di cui devi essere consapevole è che se le modifiche apportate ai file vengono fatte in modalità offline, queste non verranno sincronizzate su tutti i dispositivi che utilizzi per accedere e lavorare su Dropbox. La sincronizzazione avverrà solo una volta che verrà ristabilita la connessione Internet, quando Dropbox riuscirà ad aggiornare le modifiche apportate anche sugli altri dispositivi.
Modalità offline da computer
Per rendere un file disponibile offline su Dropbox operando da computer, devi prima assicurarti di avere un’applicazione apposita per aprire i file offline, come il visualizzatore PDF per i file PDF.
Una volta che ti sei accertato di questa cosa, apri Esplora File, se utilizzi Windows, oppure apri il Finder, se utilizzi un Mac. Individua il file che vuoi rendere disponibile offline e fai clic con il tasto destro del mouse sopra di esso. Fai clic su Sincronizzazione intelligente e poi su Locale.
Se accanto alla voce Locale c’è già un segno di spunta, allora vuol dire che il file in questione è già disponibile offline. Quindi, in questo caso non dovrai fare nient’altro.
Dopo aver fatto clic sulla voce Locale, dovrai aspettare qualche secondo che il file si aggiorni. Dopo di che, dovrebbe apparire un segno di spunta verde sul file in questione. Vorrà dire che il file è ora disponibile offline e si troverà all’interno della cartella Dropbox che si trova in Esplora File, per Windows, o nel Finder, per Mac.
Modalità offline da smartphone e tablet
Se per lavorare su Dropbox utilizzi uno smartphone o un tablet, e vuoi rendere disponibile un file in modalità offline su Dropbox, prima di tutto, quello che devi fare è aprire l’app di Dropbox. Individua il file che vuoi rendere disponibile offline e fai tap sul simbolo dei tre puntini che si trova accanto al nome del file. A questo punto si aprirà un menu. Scorrilo verso il basso, fino ad individuare la voce Rendi disponibile offline. Attiva l’opzione e il gioco sarà fatto.
Per rendere nuovamente il file disponibile solo online, non dovrai fare altro che disattivare la voce Rendi disponibile offline, se hai un Android, oppure fare tap su Rimuovi dal dispositivo, se invece hai un iPhone o un iPad.
Trovare i file offline su Dropbox
Una volta che hai reso disponibili i file offline su Dropbox, per trovarli e poterci lavorare sopra, quello che devi fare è aprire l’app di Dropbox e aprire le Impostazioni. Quindi, se hai un dispositivo Android, fai tap sul simbolo delle tre lineette in alto a sinistra e poi sulla voce Impostazioni. Se, invece, hai un iPhone o un iPad, fai tap sull’icona dell’account che si trova in basso a destra e accedi alle Impostazioni facendo tap sull’icona dell’ingranaggio in alto a sinistra.
Infine, fai tap sulla voce Offline, per Android, oppure su Gestisci file offline, per iPhone e iPad. Da qui avrai la lista di tutti i file offline su cui puoi lavorare anche senza WiFi, tutti contrassegnati dall’icona di un cerchio verde con una freccia bianca rivolta verso il basso.
Si può avere Disney Plus gratis come periodo di prova?
Se sei alla ricerca di un modo per poter guardare Disney plus gratuitamente, questo articolo fa al caso tuo. Di seguito infatti ti spiegherò i passaggi per ottenere il servizio streaming in maniera del tutto gratuita, anche se solamente per un periodo di tempo limitato. L’unico metodo infatti per vedere Disney plus gratuitamente ma soprattutto legalmente è usufruire del periodo di prova, che però appunto come dicevo prima, non dura a lungo. Esattamente come Netlix e Amazon Prime, infatti, Disney Plus ha messo a disposizione per i suoi utenti un periodo di prova gratis con la quale poter testare i servizi offerti dalla piattaforma. Perciò per usufruire di questa, basta collegarsi al sito Disney+ oppure scaricare l’applicazione sul tuo dispositivo, ad esempio sul cellullare o sul tablet, disponibile sia su Android che iOS.
Appena entrati nel sito, troverai subito due pulsanti, tu recanti nel pulsante in cui vedi scritto Prova gratuitamente. Una volta cliccato su di esso, ti comparirà una schermata in cui dovrai inserire le tue credenziali, perciò la tua email e una password a scelta e successivamente sottoscrivi il contratto di abbonamento. Il contratto prevede che tale periodo di prova duri una settimana e che alla scadenza della settimana, tale contratto si rinnovi automaticamente, a meno che non ci sia una disdetta da parte tua. Perciò, arrivato a questo punto, se tu dovessi decidere di non voler proseguire l’abbonamento mentre stai per terminare la prova gratuita, dovrai semplicemente inviare una lettera di disdetta, che trovi già all’interno del contratto tramite raccomandata A/R oppure inviando una email all’indirizzo https://help.disneyplus.com/csp. Comunque ricordati che anche durante la prova gratuita, avrai a tua disposizione tutto il catalogo della piattaforma, come se fossi un vero abbonato. Se poi avrai intenzione di continuare, sottoscrivendo un abbonamento a Disney Plus, ti sarà utile sapere che potrai utilizzare il servizio su un massimo di quattro dispositivi contemporaneamente, e potrai creare fino a 7 profili differenti anche all’interno dello stesso account. Inoltre, un servizio molto utile che offre Disney+ è l’opzione di download che ti permette di guardare i tuoi contenuti preferiti anche offline. Se, invece sei preoccupato per i più piccoli, pupi stare tranquillo perché con Disney+ c’è l’opportunità di poter creare degli account appositi per loro con la navigazione facilitata e l’accesso consentito soltanto per i contenuti sicuri, i quali potrai stabilire tu stesso.
Amazon Prime Video, le novità mondiali per Marzo 2022
Le nuove uscite mondiali a marzo 2022 per la piattaforma Prime Video sono sorprendentemente poche, ma non per questo meno rilevanti, anzi. Si passerà infatti dai classici di Blaxploitation come Coffe and Scream, Blacula, a divertenti commedie come Spaceballs e Weekend at Bernie’s, per poi passare anche agli originali Prime Video come Lucy e Desi e tanto altro. Andiamo a vedere nello specifico alcune di queste nuove uscite. Sappiamo che il 1° marzo è uscito The Proposal, in italiano Ricatto d’amore, una commedia romantica che vedi protagonisti Ryan Reynold e Sandra Bullock. Quest’ultima, proprio per questa interpretazione all’interno del film, è stata candidata ai Golden Globe 2010 per la Migliore attirce in un film commedia o musicale. Come accennato prima, il 1° marzo è uscito anche Weekend at Bernie’s (Weekend con il morto), ovvero una commedia statunitense del 1989 che narra le vicende di due impiegati di una compagnia assicurativa di New York, i quali decidono di stravolgere la loro vita quando un giorno uno dei due scopre un ammanco di due milioni di dollari derivante da un pagamento della stessa polizza vita dopo la morte dell’assicurato.
Cambiando genere invece, troviamo dal 4 marzo la prima stagione di Upload, una serie televisiva statunitense ambientata nel 2033, in un mondo in cui le persone sono in grado di caricare, da cui ne deriva il nome della serie, la propria coscienza al momento della morte, in una realtà digitale. Sempre il 4 abbiamo visto uscire l’incantevole film Lucy e Desi, una delle più avvincenti storie d’amore dove vediamo i protagonisti rischiare di tutto pur di riuscire a restare insieme. Passando invece all’intrattenimento dei più piccoli, il 10 sarà disponibile su Prime la seconda stagione, in particolare la quarta parte di Pete The Cat, la serie che si basa sui libri scritti da James e Kimberly Dean che raccontano del simpatico gatto blu che compie fantastiche esperienze insieme alla sua famiglia e ai suoi amici. Un’altra nuova uscita che troviamo all’interno della piattaforma di Prime Video è Crash-Contatto fisico, un film del 2004 girato a Los Angeles che tratta come tema principale del razzismo ma che affronta anche alcuni aspetti del rapporto umano che non si possono identificare in uno scenario specifico. Questo film ha ottenuto 6 candidature all’Oscar del 2006, aggiudicandosi tre vittorie per: miglior film, migliore sceneggiatura originale e miglior montaggio.
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Come spostare la memoria e il backup di WhatsApp su una scheda esterna SD
Capita di ritrovarsi ad un certo punto con la memoria del telefono piena. In questi casi sarebbe utile liberare un po’ di spazio, anche per migliorare le prestazioni del dispositivo. Un buon modo per far spazio in memoria è quello di spostare qualche cosa in una scheda SD.
Tra le cose che potrebbero tornare utili spostare nella memoria esterna c’è anche WhatsApp, dal momento che tutti i file e documenti che si ricevono da amici e familiari rimangono nel dispositivo fino a che non si vanno ad eliminare manualmente dal telefono. Per questo, in questo articolo, ti voglio parlare proprio di come spostare la memoria e il backup di WhatsApp su una scheda esterna SD. In particolare, di come farlo su dispositivi Android, come Samsung, Xiaomi e Huawei, dal momento che gli iPhone e gli iPad, non avendo l’apposito alloggiamento, non supportano le schede SD.
Configurare la scheda SD come memoria interna
Se vuoi spostare WhatsApp su una scheda esterna SD e hai un dispositivo Android, sappi che per poter installare le applicazioni sulla scheda SD è necessario che questa venga inizializzata come memoria interna e non come memoria portatile. Altrimenti, sarà possibile trasferire solo file e documenti.
Quindi, al momento dell’inserimento della scheda SD, assicurati di configurarla nel giusto modo. Dovrebbe apparire la notifica che segnala l’inserimento della scheda SD. Quindi, apri il menu a tendina e dal centro notifiche Android vai alla voce Installa. Inizierà la procedura guidata per l’installazione della scheda SD. Scegli la formattazione come memoria interna e aspetta che la procedura finisca.
Se la scheda SD è stata già inizializzata come memoria portatile, potresti salvarti i dati e i file importanti sul computer o su un qualsiasi altro dispositivo di archiviazione e rimuovere la scheda SD, per poi inserirla di nuovo e seguire la stessa procedura appena descritta.
Ora, WhatsApp verrà spostato automaticamente sulla scheda SD, perché sarà come aver aumentato lo spazio di archiviazione disponibile sullo smartphone.
Spostare WhatsApp su scheda SD senza root
Se la procedura descritta qui sopra non ha funzionato, c’è un procedimento per farlo anche senza root, aiutandoti con un computer.
Collega il telefono al pc con un caso USB. Individua il tuo dispositivo nelle risorse del computer e facci clic sopra. Dovrebbero apparire le voci Card e Phone. Vai su Phone e individua la cartella con la denominazione WhatsApp. Facci clic sopra con il tasto destro del mouse e seleziona la voce Copia. Quindi, torna indietro e vai nella cartella Card e incolla la cartella relativa a WhatsApp facendo clic con il tasto destro del mouse su uno spazio vuoto e selezionando la voce Incolla. Verranno spostati tutti i messaggi, i backup, le immagini profilo, le storie, i messaggi vocali, i documenti e i file di ogni tipo. Aspetta che il procedimento finisca. Dopo di che, assicurati che sia stato spostato tutto e che i file siano tutti integri. Infine, puoi tornare nella cartella Phone, aprire i Media ed eliminare tutte le cartelle presenti.
In questo modo, ovviamente, tutti i file trasferiti non saranno più visibili sull’applicazione, poiché non saranno più presenti nella memoria interna, da dove WhatsApp li prende.
Chrome OS consentirà la disattivazione degli aggiornamenti automatici
Scoperto per la prima volta da 9to5Google, Chrome OS potrebbe prepararsi a consentire a chiunque utilizzi il suo sistema operativo di disabilitare automaticamente gli aggiornamenti. Questa è una mossa senza precedenti, poiché gli aggiornamenti automatici sono stati un punto fermo del sistema operativo di sicurezza di Google sin dal suo esordio.
Poiché gli aggiornamenti automatici su Chrome OS portano le ultime funzionalità e misure di sicurezza, Google afferma che la disattivazione della funzione rende più vulnerabili.
9to5Google ha effettivamente realizzato un bel mockup di come potrebbe apparire il bottone una volta implementato. Di seguito puoi vedere che una sezione “Aggiornamenti” potrebbe essere visualizzata nella sezione “Dettagli aggiuntivi” in “Informazioni su Chrome OS” nell’app delle impostazioni.
Ti starai chiedendo in questo momento perché mai qualcuno dovrebbe voler disattivare una funzione così vitale come gli aggiornamenti automatici, ma forse potrebbe avere a che fare con il nuovo Chrome OS Flex.
Dare agli utenti di Windows e macOS la possibilità di installare Chrome OS Flex sul loro hardware obsoleto potrebbe comportare dei problemi, poiché gli aggiornamenti potrebbero incidere sulla velocità generale del sistema operativo su cui sono installati.
Del resto, c’è un motivo se l’hardware del Chromebook è selezionato e realizzato a mano: gira perfettamente, o quasi, con il sistema operativo leggero di Google. L’installazione su così tanti dispositivi generici è destinata a non funzionare in modo impeccabile, quindi la disattivazione degli aggiornamenti potrebbe essere un’ancora di salvataggio per l’azienda qualora i consumatori navigassero in brutte acque…
Finora, l’unica volta in cui vedrai un Chromebook senza gli aggiornamenti automatici abilitati è quando raggiunge la fine del ciclo di vita (EoL) e non è più direttamente supportato da Google. Non è chiaro se questa funzione arriverà su Chrome OS o Chrome OS Flex, o anche su entrambi, ma è comunque interessante.
Su Amazon Cute Mini Mushroom Bass Portable Speaker
Cute Mini Mushroom Bass Portable Speaker su Amazon è un simpatico altoparlante portatile Bluetooth senza fili a forma di fungo, che puoi utilizzare in qualsiasi luogo. Per essere pienamente operativo è necessario l’utilizzo di Smartphone, PC, iPad o tablet.
Cute Mini Mushroom Bass Portable Speaker, caratteristiche
L’ altoparlante portatile Bluetooth senza fili a forma di fungo in vendita su Amazon si ricarica in 2 ore circa e ha un’autonomia di circa 2,5 ore. Le dimensioni sono: 5.5cm x 5,5 cm x 5,8 cm. È disponibile in vari colori: rosa, blu, giallo, rosso e verde. Il pacchetto include, oltre al mini altoparlante Bluetooth, un cavo USB di ricarica di 30 cm di lunghezza.
Come collegare Cute Mini Mushroom Bass Portable Speaker tramite Bluetooth
Cute Mini Mushroom Bass Portable Speaker su Amazon è dotato di Bluetooth, come la maggior parte degli altoparlanti portatili. Affinché il tuo altoparlante venga riconosciuto dal dispositivo di riproduzione (smartphone, laptop), devi attivare la funzione Bluetooth su quest’ultimo, quindi andare nelle impostazioni per associare l’altoparlante in modalità wireless. La procedura richiede pochi secondi per preparare l’altoparlante portatile.
Prima di sfruttare appieno l’altoparlante Bluetooth, è importante caricare la batteria durante la notte in modo da poterlo utilizzare durante il giorno. In questo modo salvaguardi le prestazioni del dispositivo, e in particolare della batteria.
Cute Mini Mushroom Bass Portable Speaker, come mettere la musica sull’altoparlante
Una volta acceso Cute Mini Mushroom Bass Portable Speaker (devi portare l’altoparlante Bluetooth in posizione ON), per ascoltare le tue canzoni, non devi fare altro che associarlo con il tuo Smartphone o il tuo iPad o il tuo PC. Quindi vai alle impostazioni Bluetooth del tuo PC o Smartphone ed esegui una ricerca per trovare il nome del modello del tuo altoparlante Bluetooth. Dopo l’associazione riuscita, l’altoparlante Bluetooth emetterà un segnale acustico e il telefono indicherà che il dispositivo è connesso. Se hai bisogno di una password per l’associazione, puoi semplicemente inserire 0000. Una volta stabilita la connessione, i due dispositivi si sincronizzano e puoi passare alla modalità di riproduzione.
Su Amazon Striscia LED 3M RGB per TV
La striscia LED 3M RGB per TV su Amazon è, come dice il nome stesso, una striscia composta da LED multicolor (RGB) 5050, ovvero led quadrati con lato di 5mm (5.0×5.0mm), alimentata tramite USB, che può essere utilizzata come retroilluminazione della TV, ma non solo.
Come funziona la striscia LED 3M RGB per TV su Amazon
Il principio di funzionamento della striscia LED 3M RGB per TV su Amazon è piuttosto semplice. I cambi di colore si ottengono mescolando 3 colori primari. Rosso, verde e blu. Da qui la sigla RGB per R (rosso – rosso), G (verde – verde) e B (blu – blu). I led flessibili RGB contengono questi 3 colori primari.
È il controller RGB che si occupa di miscelarli per ottenere altri colori. È un po’ come il direttore d’orchestra. Per funzionare, il controller RGB deve essere alimentato. È quindi necessario aggiungere ad esso un apposito alimentatore LED. Questo è regolato e stabilizzato. Si collega alla rete 220V ed emette una corrente continua di 12 o 24 Volt (a seconda del modello scelto) evitando sovra o sottotensione.
Striscia LED 3M RGB per TV su Amazon, caratteristiche
La striscia LED 3M RGB per TV in vendita su Amazon, come suggerisce il nome, è una striscia LED dotata di presa USB per essere collegata a tutti i tuoi supporti USB: televisione, computer, hub USB, console di gioco o persino box ADSL. Grazie a questa striscia LED USB, creare un’atmosfera calda o elegante non è mai stato così facile e divertente!
Nuovi download disponibili per Nintendo Switch e Nintendo eShop in Marzo 2022
Da marzo 2022 saranno disponibili nuovi contenuti per la tua console Nintendo Switch, da poter scaricare direttamente dal Nintendo Shop oppure dal sito di Nintendo. Diamo un’occhiata ad alcuni di questi nuovi giochi in uscita.
Amazing Machine. In questo gioco puoi sperimentare l’inventore che è in te, costruendo bizzarri macchinari con tantissimi elementi divertenti, che vanno dalle mollette per i panni a straordinarie macchine volanti. Partecipa ai 200 livelli che si svolgono 5 differenti coloratissimi mondi.
Atelier Sophie 2: The Alchemist of the Mysterious Dream. In questa storia caratterizzata da mille avventure vissute dall’alchimista Sophie, combatti le tue battaglie a turni multilink con una squadra di sei giocatori divisi in tre gruppi. Ogni battaglia è arricchita da fantastici effetti speciali tra cui troviamo le abilità di Dual Trigger che portano all’attacco combinato di due membri della squadra.
Plunderer’s Adventures. Sei il capitano del gioco e soprattutto della nave! Perciò raduna il tuo equipaggio e preparati a imbarcarti per sconfiggere le navi avversarie, proteggere il tuo bottino e imparare nuove mosse di combattimento.
15in1 Solitaire. Immergiti nel mondo dei solitari in queste combinazioni di giochi. L’obbiettivo di tutti i solitari presenti qui dentro è quello di eliminare tutte le carte sul tavolo, stando alle regole di ciascun gioco. Ogni variante ha infatti le proprie regole e potrai spostare le tue carte stando ad esse.
Clouzy. Clouzy è il gioco in cui le protagoniste sono le nuvole. Non quelle che vedi fluttuare nel cielo, ma nuvole da accudire che hanno bisogno di amore e attenzioni. Lo scopo di questo gioco è proprio quello di far regnare l’armonia in questo mondo fantastico, prestando attenzione alle esigenze di ciascuna nuvola senza far esplodere tempeste…non tutte le nuvole vanno d’accordo tra di loro.
88Antartica. In questo gioco ti ritroverai nel bel mezzo dei ghiacciai dell’Antartide in cui sarai circondato da terribili mostri che dovrai sconfiggere con le tue forze aiutandoti con le armi a disposizione. È un gioco di sopravvivenza elettrizzante da cui dovrai cercare di uscirne vivo esplorando i luoghi circostanti senza essere catturato.
Flip The Buddy. Fai muovere il tuo omino saltando! Puoi muovere il tuo personaggio una o due volte di seguito, l’importante è che atterri sempre su qualche mobile e mai sul pavimento, altrimenti il gioco finisce.
Choju Giga Wars. Raduna più animaletti possibili che sono rappresentati come disegni giapponesi e alleati con loro per salvare il mondo. Per poter combattere, scegli man mano il personaggio da mandare all’attacco così da poter guadagnare denaro, mentre tu difendi la tua nave base Tsukihime.
Questi sono soltanto alcuni dei giochi in uscita in questo mese. Per avere una visione più ambia e scoprire gli altri fantastici giochi, visita il sito.
Su Amazon Multi Cavo di Ricarica 3 in 1
Bisogna ammetterlo, capita spesso di essere nei guai con la batteria nel momento sbagliato… Che sia per lo smartphone, il tablet, la fotocamera o lo smartwatch. Grazie a questo cavo di ricarica multipla, hai sempre quello che ti serve per ricaricare la batteria. Pratico e portatile, il Multi Cavo di Ricarica 3 in 1 su Amazon può caricare fino a 3 dispositivi contemporaneamente.
Multi Cavo di Ricarica 3 in 1 su Amazon, descrizione
Il multi cavo di ricarica 3 in 1 su Amazon è compatibile con iOs, Type-C, Micro B, Micro USB, USB. Il cavo di ricarica multipla consente di caricare fino a 3 dispositivi contemporaneamente (se utilizzato contemporaneamente su 3 dispositivi, la velocità di ricarica diminuisce). È un accessorio molto utile in viaggio, ma può essere anche un’idea regalo originale e pratica per una persona sempre connessa.
Multi Cavo di Ricarica 3 in 1 su Amazon, dettagli sul prodotto
Il cavo multi-ricarica può soddisfare le tue esigenze quotidiane di ricarica dei dispositivi quando parti per un lungo viaggio, quando vai in ufficio, in macchina o quando sei a casa, il che rende la tua vita più comoda, intelligente e smart. Potrai anche condividere il multi cavo di ricarica 3 in 1 in vendita su Amazon con i tuoi amici, la tua famiglia o i tuoi colleghi per aiutarli a ricaricare i loro dispositivi elettronici.
Il cavo di ricarica 3 in 1 da 1,2 m è molto facile da piegare e riporre in borsa o in tasca. Non c’è bisogno di portare altri cavi in giro quando sei in macchina, in ufficio o in viaggio. Essendo intrecciato in nylon ad alta densità è più facile da piegare, oltre che molto resistente alla flessione.
Come ricevere prodotti gratis da Amazon in cambio di recensioni
Hai sentito dire che Amazon regala prodotti in cambio di recensioni, o che viceversa, è possibile donare articoli gratuitamente per ricevere buoni recensioni? Ebbene sì, è possibile. Questi due aspetti vanno ad approfondire la questione del mercato che funziona sullo scambio di prodotti e recensioni. Andiamo bene a vedere come funziona questa strategia. Tieni bene a mente che per riuscire ad ottenere un prodotto gratis da Amazon, hai quattro possibilità. Ma ricorda: alcune di queste sono ufficialmente riconosciute dal markeplace, altre invece fanno parte di un mercato chiamato “sommerso”, promosso dai venditori di Amazon, i quali hanno interesse nel lanciare velocemente nuovi prodotti. La prima possibilità per ottenere articoli gratuiti è con Amazon Product Sampling, il programma realizzato da Amazon stesso che ti permette di ricevere campioni omaggio, anche senza essere iscritto ad Amazon Prime. L’unico problema che potresti riscontrare qui è che per partecipare devi essere selezionato da Amazon stessa.
Un’altra buona opportunità è data da Amazon Vine, il quale seleziona periodicamente alcune persone a cui donare dei prodotti omaggio per ricevere più recensioni e informazioni possibili da parte della clientela. Anche in questo caso devi essere selezionato, e chi ci riesce prende il nome di voce Vine. La selezione si basa principalmente su alcuni criteri, ad esempio l’interesse mostrato nei prodotti proposti, oppure, criterio molto importante, Amazon si basa soprattutto sulla classifica dei Top Recensori di Amazon. È per questo che è infatti importante cercare di scrivere più recensioni possibili per rientrare in questa classifica, posizionandosi almeno tra i primi 1000.
Una possibilità invece diciamo meno ufficiosa, è quella di inserirsi all’interno di gruppi Telegram specializzati, in cui puoi trovare all’interno alcuni rivenditori di Amazon che inviano prodotti in cambio di recensioni. Puoi trovare qualche esempio di questi gruppi in coloro che hanno creato corsi appositi, detti corsi di Amazon FBA, come nel caso di Antonio Vida, che permette ai partecipanti del corso di iscriversi ad un gruppo telegram segreto utilizzato per il lancio dei nuovi prodotti.
La quarta e anche ultima possibilità è quella di utilizzare dei siti web specializzati nello scambio di prodotti in cambio di recensioni e tra questi, puoi servirti ad esempio di Testzon. In questo caso, poiché Amazon ha in realtà vietato lo scambio di recensioni in cambio di prodotti gratis, ti verrà consegnato un campione gratuito per effettuare un test di quel prodotto.
Quali professioni saranno influenzate da strumenti come ChatGPT? La risposta ti sorprenderà…
Rischiamo di essere sostituiti dalle macchine? Questa domanda non è nuova, è stata persino sollevata dopo la rivoluzione industriale da filosofi come David Ricardo o Karl Marx. Con l’emergere di strumenti che utilizzano l’intelligenza artificiale, che si stanno moltiplicando a vista d’occhio, la questione sta gradualmente tornando alla ribalta.
I ricercatori di OpenAI, Open Research e University of Pennsylvania hanno esaminato la questione e hanno condotto uno studio sui possibili impatti dell’IA generativa sui posti di lavoro. Facciamo il punto!
È probabile che l’80% dei posti di lavoro sia influenzato da ChatGPT
Per il loro studio, i ricercatori hanno esaminato più di 1.000 occupazioni negli Stati Uniti. Ogni professione è stata quindi suddivisa in più compiti.
Lo studio mostra che l’80% delle professioni vedrà – almeno – il 10% dei propri compiti trasformati dall’intelligenza artificiale. Per il 19% dei lavori, il numero di attività interessate sale al 50%. L’analisi è stata condotta sulla base dell’ultimo modello lanciato da OpenAI: GPT-4. Quando è stato lanciato, l’azienda ha insistito sul salto in avanti rappresentato da questo ultimo modello di intelligenza artificiale, in particolare rispetto alle capacità umane.
Ad esempio, supera l’esame per diventare avvocato con un punteggio pari al 10% dei migliori. La versione precedente, GPT 3.5, era al livello inferiore del 10%.
Intelligenza artificiale: quali sono le professioni più esposte?
Uno dei dati che emerge chiaramente dallo studio è la natura delle professioni minacciate dall’IA generativa. Pertanto, sono i posti di lavoro ad alto reddito che rischiano di essere notevolmente interrotti. Si tratta in particolare di professioni per le quali l’uso di software per computer è centrale. Più specificamente, i lavori che richiedono capacità di programmazione e scrittura potrebbero subire cambiamenti significativi. D’altra parte, i ricercatori spiegano che le professioni legate alla scienza dovrebbero essere poco influenzate dall’intelligenza artificiale.
“Troviamo che le funzioni che fanno molto affidamento sulla scienza e sul pensiero critico sono correlate negativamente con l’esposizione a modelli di linguaggio di grandi dimensioni (LLM), mentre le capacità di programmazione e scrittura saranno influenzate dai LLM.”
Lo studio redige quindi un elenco non esaustivo di professioni che hanno maggiori probabilità di evolversi:
- PR
- Segretario giudiziario
- Poeta, paroliere o autore creativo
- Matematico
- Interprete, traduttore
- Ingegnere
- Addetto analisi dati
- Scrittore
- Correttore di bozze
- Web designer
- Ragioniere
- Assistente amministrativo
- Giornalista
Al contrario, i mestieri basati sulla manodopera dovrebbero subire un impatto molto limitato. Lo studio nomina in particolare alcuni lavori che non dovrebbero essere cambiati a breve termine, il che sembra logico: scalpellino, macchinista, atleta, idraulico, piastrellista, meccanico, cuoco, ecc.
Risultati per qualificarsi
È necessario fare un passo indietro rispetto a questo studio. Innanzitutto ricordiamo che OpenAI sta partecipando a questa ricerca, e che l’azienda ha tutto l’interesse a sfruttare il forte potenziale della sua innovazione. Inoltre, è difficile fare previsioni su tali temi e molti dati non possono essere presi in considerazione, come il progresso tecnologico o l’evoluzione della legislazione e delle professioni.
Gli stessi ricercatori invitano alla prudenza, in particolare sulla complessità delle professioni, che è difficile da cogliere:
“Non è chiaro fino a che punto le occupazioni possano essere completamente scomposte in compiti e se questo approccio ometta sistematicamente alcune categorie di abilità o compiti che sono tacitamente richiesti per l’esecuzione competente di un lavoro. Inoltre, le attività possono essere composte da attività secondarie, alcune delle quali sono più automatizzabili di altre.”
Infine, le intelligenze artificiali hanno ancora molti inconvenienti da correggere ed spesso è necessario l’intervento umano per garantire l’affidabilità dei contenuti prodotti dallo strumento. A questo proposito gli esperti specificano:
“Riconosciamo che potrebbero esserci discrepanze tra prestazioni teoriche e pratiche, specialmente in compiti complessi e specifici del settore.”
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