IA generative: in che modo strumenti come ChatGPT e Midjourney influiranno sul nostro futuro?

03/06/2023
L’arrivo di ChatGPT ha portato improvvisamente alla ribalta l’intelligenza artificiale. L’IA generativa – che ha già svolto un ruolo in un certo numero di strutture – si è così sviluppata notevolmente nel contesto professionale, e sta gradualmente entrando a far parte della nostra vita quotidiana.
Se l’innovazione tecnologica può entusiasmare alcuni e preoccupare altri, è ancora necessario demistificare i progressi dell’intelligenza artificiale per darle il giusto peso.
La genesi dell’IA generativa
La nozione di intelligenza artificiale è generalmente utilizzata per definire l’apprendimento automatico, che rappresenta l’addestramento di un algoritmo per riconoscere schemi e rispondere a stimoli al fine di apprendere continuamente. Nel tempo, il machine learning si è sviluppato intorno a 2 modelli:
- Classificazione: consiste nel riconoscere i fattori e classificarli. Le automobili autonome lo utilizzano in particolare per identificare gli elementi che compongono il loro ambiente (segnali, pedoni, ecc.). Siamo regolarmente chiamati ad addestrare questo tipo di modello creando captcha.
- Regressione: implica l’integrazione dei dati e la previsione di un elemento di conseguenza, sulla base di modelli. Nel settore immobiliare, ad esempio, il modello si eserciterà nel definire il prezzo di vendita di una casa in base a determinate caratteristiche come la superficie o l’ubicazione.
Per molto tempo, la classificazione e la regressione sono state oggetto di numerosi studi da parte di specialisti in intelligenza artificiale, con risultati concreti ma relativamente lenti. Più recentemente è emerso un terzo modello: l’IA generativa. Questo tipo di modello di machine learning utilizza le basi delle altre due famiglie, ma porta una novità essenziale: è in grado di generare nuove informazioni dai dati a cui ha avuto accesso in precedenza.
IA generativa: a che punto siamo?
L’emergere di ChatGPT ha quindi contribuito a mettere in luce l’intelligenza artificiale generativa. Se il chatbot OpenAI si è trovato in prima fila, altri grandi player (come Google o Microsoft), ma anche le tante startup emergenti, hanno partecipato a questo rapidissimo sviluppo. In soli 5 giorni, ChatGPT ha registrato 1 milione di utenti. Questo traguardo è stato raggiunto in 75 giorni da Instagram e 150 giorni da Spotify, a riprova del folgorante successo dell’IA generativa.
Tuttavia l’innovazione portata da ChatGPT non è tanto tecnologica, quanto più a livello di user experience. OpenAI, infatti, ha proposto un nuovo modo di comunicare con la chat, in una dimensione più umana, rendendo così possibile la democratizzazione dello strumento.
I modelli di intelligenza artificiale generativa continuano a evolversi a un ritmo sempre crescente. I generatori di immagini AI, come Midjourney, hanno visto una notevole evoluzione in pochi mesi e potrebbero essere in grado di offrire immagini perfettamente costruite nel prossimo anno. Sul lato dei generatori di testo, anche i progressi sono stati sostanziali in termini di scrittura e codice informatico.
D’altra parte, i vari strumenti sono ancora migliorabili, e sono spesso soggetti a pregiudizi di stereotipi (in particolare razzisti o sessisti) legati alla fruizione di contenuti dal web. Anche le cosiddette “allucinazioni” – la generazione di contenuti plausibili ma contenenti elementi interamente inventati dal chatbot – rappresentano un tema di cui le aziende devono tener conto. È emblematico il caso di quell’avvocato che ha utilizzato ChatGPT per difendere un suo cliente e poi si è ritrovato con un mucchio di informazioni inventate di sana pianta.
Quali prospettive per l’IA generativa?
Il progresso dell’IA generativa è tale che grandi sconvolgimenti potrebbero vedere la luce del giorno. Molti campi come la fotografia o il video dovrebbero conoscere importanti sviluppi negli anni a venire, suggerendo possibilità quasi illimitate.
In termini di posti di lavoro cominciano ad emergere anche alcune minacce, in particolare per le professioni cosiddette “colletti bianchi”, la cui esistenza è stata raramente messa in discussione dagli sviluppi tecnologici. Allo stesso tempo, emergerà un gran numero di posti di lavoro direttamente o indirettamente legati all’intelligenza artificiale.
Infine, l’IA potrebbe portare profondi cambiamenti anche nella vita quotidiana di tutti. Alcune conoscenze potrebbero diventare essenziali, mentre altre saranno rese obsolete dalla tecnologia. Saper calcolare, ad esempio, era un’abilità molto utile per i nostri nonni, ma oggi non è così tanto, ed è probabile che i nostri figli non avranno bisogno di saper scrivere…
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