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Ecco perché non dovresti scrivere il tuo CV con ChatGPT

Ecco perché non dovresti scrivere il tuo CV con ChatGPT

By fogliotiziana

Una buona parte dei giovani è interessata a utilizzare ChatGPT per candidarsi a un lavoro, ma uno studio suggerisce che invece di aiutarli, potrebbe effettivamente danneggiarli. Secondo questa ricerca, infatti, alcuni reclutatori sarebbero contrari all’uso di chatbot di intelligenza artificiale per scrivere il curriculum vitae.

Le intelligenze artificiali generative come ChatGPT sono strumenti molto potenti che possono aiutarti a scrivere un curriculum o una lettera di presentazione. Ma nonostante tutto ciò, questi strumenti dovrebbero essere utilizzati nel contesto di una ricerca di lavoro? Uno studio americano, realizzato dalla piattaforma di reclutamento iCIMS, suggerisce di pensarci due volte prima di inviare una candidatura scritta in parte o interamente da un’intelligenza artificiale.

Questo studio si concentra in particolare sui giovani che entrano nel mercato del lavoro. Il 47% degli studenti universitari del quarto anno è interessato a utilizzare ChatGPT per candidarsi a un lavoro. E il 25% degli appartenenti alla Generazione Z lo ha già fatto. Ma secondo iCIMS, questa è una decisione che può avere un enorme impatto sulla candidatura. Infatti, il 40% dei reclutatori intervistati disapprova l’uso di strumenti come ChatGPT e simili.

Un rilevamento difficile

Saper usare ChatGPT diventa una competenza imprescindibile, tanto quanto la padronanza dello strumento informatico. Ma mentre i profili che sappiano usare il chatbot di OpenAI o strumenti simili sono sempre più cercati, i recruiter non vogliono necessariamente leggere CV o lettere di presentazione scritte dall’intelligenza artificiale.

Tuttavia, distinguere i contenuti scritti da un’intelligenza artificiale da quelli scritti dall’intelligenza umana non è un compito facile. E ciò sarà sempre più difficile man mano che i sistemi di intelligenza artificiale si svilupperanno. Gli strumenti di rilevamento esistono, ma OpenAI, ad esempio, ha già ammesso che quello che offre non è completamente affidabile nel rilevare i testi scritti dall’IA.

Facebook, Instagram e TikTok al posto di LinkedIn?

Per il resto, lo studio indica anche che la Generazione Z non utilizza i social network solo per l’intrattenimento, ma anche per pianificare la propria carriera. LinkedIn ha sicuramente un brillante futuro davanti a sé (come mostrano i dati recenti), ma secondo iCIMS i giovani parlano sempre più spesso di lavoro su TikTok, e usano questa piattaforma anche per trovare opportunità lavorative.

Le loro principali fonti per le notizie e le tendenze del mercato del lavoro includono TikTok, Instagram e Facebook“, scrive la piattaforma. Come spiegato da Laura Coccaro, direttore delle risorse umane di iCIMS, i recruiter devono adeguarsi e rivedere le proprie modalità di attrarre, trattenere e sviluppare i talenti.

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