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Meta affronta accuse su protezione giovani e rapporti di moderazione

Meta affronta accuse su protezione giovani e rapporti di moderazione

By auroraoddi

Meta, precedentemente noto come Facebook, si trova al centro di nuove polemiche riguardo alla protezione dei suoi utenti, in particolare dei giovani, e all’accuratezza dei suoi rapporti esterni in merito a tali problematiche. Secondo una denuncia recentemente resa pubblica da 33 stati americani, Meta avrebbe ripetutamente distorto le prestazioni dei suoi team di moderazione attraverso i suoi rapporti sulla applicazione delle norme comunitarie, che secondo nuove prove non rifletterebbero i dati interni di Meta relativi alle violazioni.

Come riportato da Business Insider:

I rapporti di Meta sulla applicazione delle norme comunitarie vantano basse percentuali di violazioni delle norme sulle sue piattaforme, ma escludono dati chiave provenienti dai sondaggi sull’esperienza degli utenti che evidenziano tassi molto più elevati di incontri con contenuti dannosi. Ad esempio, Meta afferma che su ogni 10.000 visualizzazioni di contenuti sulle sue piattaforme, solo 10 o 11 conterrebbero discorsi d’odio. Ma la denuncia afferma che un sondaggio interno condotto da Meta, noto come Tracking Reach of Integrity Problems Survey, riporta una media del 19,3% degli utenti su Instagram e del 17,6% degli utenti su Facebook che segnalano di aver assistito a discorsi d’odio o discriminazioni sulle piattaforme.

In questo senso, Meta sembra utilizzare una legge delle medie per minimizzare tali incidenti, prendendo in considerazione un numero minore di segnalazioni e dividendo questo numero per la sua enorme base di utenti. Ma i feedback effettivi degli utenti indicano che tale esposizione è molto più elevata, quindi mentre i dati più ampi suggeriscono tassi molto bassi, l’esperienza degli utenti, evidentemente, è diversa.

Le accuse contro Meta

La denuncia afferma che Meta ne è consapevole, ma ha presentato pubblicamente tali statistiche alternative come un modo per ridurre la sorveglianza e fornire una falsa sensazione di sicurezza nelle sue app e nel suo approccio alla sicurezza degli utenti. In un elemento potenzialmente ancora più preoccupante della stessa denuncia, Meta ha ricevuto anche più di 1,1 milioni di segnalazioni di utenti di età inferiore ai 13 anni che hanno accesso a Instagram dal 2019, ma ha disabilitato “solo una frazione di questi account”.

Le accuse sono state presentate come parte di una causa federale intentata il mese scorso presso il Tribunale distrettuale degli Stati Uniti per il distretto settentrionale della California. Se Meta dovesse essere trovata in violazione delle leggi sulla privacy a causa di queste accuse, potrebbe affrontare enormi sanzioni e venire sottoposta a ulteriori indagini sulle sue misure di protezione e moderazione, in particolare per quanto riguarda l’accesso dei giovani utenti.

A seconda dei risultati, ciò potrebbe avere un impatto significativo sul business di Meta, potrebbe anche portare a una visione più accurata dei tassi effettivi di esposizione e danni all’interno delle sue app.

La risposta di Meta

In risposta, Meta afferma che la denuncia distorce il suo lavoro utilizzando “citazioni selettive e documenti scelti a caso”. È una nuova sfida per il team di Meta, che potrebbe portare nuovamente l’attenzione su Zuck e Co. riguardo alla moderazione efficace e all’esposizione, potrebbe anche portare all’implementazione di regolamenti ancora più rigidi per i giovani utenti e l’accesso ai dati.

Ciò potrebbe alla fine avvicinare gli Stati Uniti alle regole più restrittive dell’Unione Europea. In Europa, il nuovo Digital Services Act (D.S.A.) include una serie di disposizioni volte a proteggere i giovani utenti, tra cui il divieto di raccogliere dati personali per scopi pubblicitari. Resta da vedere se le stesse restrizioni potrebbero derivare da questa nuova spinta negli Stati Uniti, anche se non è ancora chiaro se la denuncia proseguirà e come Meta cercherà di contrastarla. Tuttavia, non sorprende affatto che molti giovani abbiano un accesso così elevato a Instagram.

I bambini tra gli 8 e i 12 anni utilizzano le piattaforme di Meta

Lo scorso anno, un rapporto di Common Sense Media ha rivelato che il 38% dei bambini tra gli 8 e i 12 anni utilizzava i social media quotidianamente, un numero che è cresciuto costantemente nel tempo. E sebbene Meta abbia cercato di implementare migliori sistemi di rilevamento dell’età e misure di sicurezza, molti ragazzi accedono ancora alle versioni per adulti di ogni app, semplicemente inserendo un anno di nascita diverso in molti casi.

Naturalmente, anche i genitori hanno la responsabilità di monitorare il tempo trascorso dai loro figli davanti allo schermo e di assicurarsi che non accedano ad app che non dovrebbero utilizzare. Ma se un’indagine dovesse dimostrare che Meta ha permesso ciò consapevolmente, ciò potrebbe portare a una serie di nuove complicazioni, per Meta e per il settore dei social media in generale. Sarà interessante vedere quale sarà l’esito della denuncia e quale ulteriore approfondimento avremo sui rapporti e sulle misure di protezione di Meta come risultato di tutto ciò.

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