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OpenAI e GPT-5: nuove frontiere nell’Intelligenza Artificiale

OpenAI e GPT-5: nuove frontiere nell’Intelligenza Artificiale

By auroraoddi

OpenAI, una delle aziende leader nel campo dell’intelligenza artificiale, ha recentemente annunciato che sta lavorando allo sviluppo di GPT-5, la prossima generazione del suo sistema di modelli di linguaggio generativi. In un’intervista al Financial Times, l’ex CEO di OpenAI, Sam Altman, aveva rivelato che l’azienda stava cercando di raccogliere i dati necessari per allenare GPT-5, che richiederà un volume ancora maggiore di dati rispetto alle versioni precedenti.

L’importanza dei dati nella formazione dei modelli di intelligenza artificiale

Uno dei principali ostacoli nello sviluppo dei modelli di intelligenza artificiale è la necessità di un’enorme quantità di dati per l’addestramento. I modelli di linguaggio generativi, come GPT-5, richiedono un volume considerevole di testo, immagini, audio o video per apprendere e generare contenuti coerenti e di alta qualità. Fino ad ora, OpenAI ha sfruttato principalmente fonti pubbliche online per raccogliere i dati necessari.

Tuttavia, con l’aumento delle dimensioni dei modelli e la crescente richiesta di dati di qualità, i dati pubblici disponibili stanno diventando sempre più limitati. OpenAI ha quindi deciso di cercare collaborazioni con organizzazioni che possiedono dataset privati, al fine di ottenere dati di alta qualità da utilizzare nell’allenamento di GPT-5.

La ricerca di fonti di dati di alta qualità

I modelli di linguaggio generativi come GPT-5 richiedono testi di qualità superiore per produrre contenuti di alta qualità. Secondo recenti studi, i modelli addestrati su testi provenienti da libri hanno dimostrato di essere scrittori migliori rispetto a quelli addestrati su grandi quantità di post sui social media. Ciò significa che OpenAI deve cercare fonti di dati di qualità superiore rispetto a quelli disponibili pubblicamente.

Per garantire la disponibilità di dati di alta qualità, OpenAI ha stretto accordi con importanti editori di contenuti come Associated Press e News Corp. Questi accordi consentono all’azienda di accedere a testi, immagini, audio e video di qualità professionale, che saranno utilizzati per l’allenamento di GPT-5.

La sfida della potenza di calcolo

Oltre alla disponibilità di dati di qualità, un altro ostacolo nello sviluppo di GPT-5 è rappresentato dalla potenza di calcolo necessaria per addestrare e far funzionare questi modelli di intelligenza artificiale. GPT-5 richiederà un numero significativo di unità di elaborazione grafica (GPU), che sono chip specializzati utilizzati per l’allenamento e l’esecuzione di algoritmi di intelligenza artificiale.

OpenAI si affida principalmente a Nvidia, uno dei principali produttori di GPU, per l’approvvigionamento di queste unità di calcolo. Secondo Altman, OpenAI ha recentemente ricevuto un lotto delle ultime GPU H100 di Nvidia e prevede che l’offerta di GPU si allenti ulteriormente nel corso del 2024. Le nuove GPU sono anche più veloci rispetto alle versioni precedenti, il che consentirà un addestramento più rapido dei modelli di intelligenza artificiale.

Il futuro di GPT-5 e le sfide da affrontare

Mentre OpenAI sta lavorando duramente per sviluppare GPT-5, non è ancora chiaro quando il modello sarà pronto per essere rilasciato. Il processo di addestramento del modello potrebbe richiedere settimane o mesi, a seconda delle dimensioni e del design del modello stesso. Dopo l’addestramento iniziale, sarà necessario testare e ottimizzare ulteriormente l’algoritmo per garantirne la sicurezza e l’efficacia.

È importante notare che, nonostante lo sviluppo di GPT-5, OpenAI continua a migliorare la tecnologia esistente. Recentemente, l’azienda ha lanciato chatbot personalizzati, chiamati GPTs, e ha introdotto GPT-4 Turbo, una versione migliorata dell’algoritmo GPT-4. Queste nuove implementazioni offrono funzionalità aggiornate, maggiore flessibilità nell’utilizzo di prompt più lunghi e costi inferiori per gli sviluppatori.

Tuttavia, OpenAI non è l’unica azienda che sta lavorando sui modelli di intelligenza artificiale. Google DeepMind sta sviluppando il suo algoritmo di intelligenza artificiale chiamato Gemini, mentre altre importanti aziende tech stanno investendo in startup emergenti nel settore dell’intelligenza artificiale. Questa competizione stimola anche l’attenzione dei governi, che stanno cercando di regolamentare l’uso di algoritmi per garantire la sicurezza e prevenire problemi come il bias algoritmico e la violazione dei diritti di proprietà intellettuale.

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