Secondo un’inchiesta di The Guardian il successo di Netflix sta aumentando l’emissione di CO2 nel mondo

Secondo un’inchiesta di The Guardian il successo di Netflix sta aumentando l’emissione di CO2 nel mondo

07/12/2021 0 By manuelasole

Forse non tutti sanno che guardare video in streaming contribuisce all’aumento dell’effetto serra.

Secondo una recente inchiesta di The Guardian ogni attività connessa allo streaming di film o serie tv sui diversi dispositivi, richiedendo energia, genera inquinamento ambientale, come l’utilizzo e il raffreddamento di data center, il traffico dei dati  audio/video e la trasmissione su banda larga e Wi-Fi. 

Con l’avvento di sempre più numerose piattaforme come Netflix, Infinity e Disney+, il consumo dello streaming video è cresciuto notevolmente, in particolare durante i lunghi periodi in cui siamo rimasti in casa a causa della pandemia.

Mentre il movimento ambientalista si concentra sui settori che principalmente  contribuiscono all’emissione di gas serra (come l’aviazione, l’industria automobilistica e alimentare) il sempre più diffuso utilizzo delle piattaforme sta sollevando il problema dell’impatto dei servizi servizi di streaming sull’inquinamento del pianeta. 

Netflix ha stimato che un’ora di streaming dell’utente sulla sua piattaforma produce “ben meno” di 100 grammi di anidride carbonica equivalente (CO2e) – unità di misura che esprime l’impatto sul riscaldamento globale di una certa quantità di gas serra rispetto alla medesima quantità di anidride carbonica (CO2). Secondo il Carbon Trust la media europea è compresa tra i 55 e i 56 grammi di CO2e per ogni ora di streaming video e ciò equivale a percorrere 300 metri in auto. Una cifra che assume rilevanza se si pensa all’elevato numero degli abbonati alle diverse piattaforme.

Di recente Netflix, fornendo una classifica dei titoli più visti sulla base delle ore complessive di visualizzazione, ha dichiarato che i suoi utenti hanno accumulato più di 60 miliardi di ore di visione dei primi 10 spettacoli (come Squid Game, Bridgerton e Stranger Things) nei primi 28 giorni di programmazione.

Secondo la stima del Carbon Trust, ciò corrisponde a circa 1,8 miliardi di chilometri percorsi in auto (pari circa alla distanza tra la Terra e Saturno).

All’inizio del 2021 Netflix ha dichiarato di voler raggiungere lo zero netto di emissioni di gas serra entro la fine del 2022 e di voler investire anche nella rigenerazione di ecosistemi naturali. Per allinearsi agli obiettivi annunciati in tal senso dalle altre grandi aziende della tecnologia ha deciso di adottare misure risolute volte a ridurre l’impronta di carbonio prodotta dai suoi abbonati.

Tuttavia il docente di informatica presso l’Università di Bristol Daniel Schien ha affermato che “il calcolo dell’impronta di carbonio dovrebbe includere i dispositivi degli utenti poiché è lì che vengono consumati i servizi digitali” e “l’esclusione di quella parte dell’impronta comprometterà la capacità di gestirla” ricordando che “la grande impronta sono i televisori che stanno diventando sempre più grandi”.

Inoltre, in termini di contributo alle emissioni di gas serra, Schien sottolinea che “l’intensità di carbonio dello streaming in proporzione all’economia è molto piccola” e “il riscaldamento, la motilità e il cibo sono le cose a cui pensiamo di più” aggiungendo che “non sto dicendo che non dobbiamo preoccuparcene, ma qualcosa di così innocente come il muesli, con il latte, ha un’impronta di carbonio maggiore rispetto un’ora di streaming”.

Quindi possiamo contribuire in piccola parte alla riduzione dell’inquinamento ambientale dedicando meno tempo alla visione dei nostri film o serie tv preferiti.