6 dritte per programmare con ChatGPT
13/06/2023
ChatGPT è il chatbot più famoso del momento. Nella versione basata sul modello generativo GPT-4 di OpenAI (ChatGPT Plus a pagamento) dà risposte più articolate, pertinenti e ampiamente argomentative. Inoltre, è un valido supporto per programmare, anche per chi si approccia all’argomento per la prima volta.
Puoi chiedere a ChatGPT di creare contenuti con un certo linguaggio di programmazione e più sarai preciso e chiaro nella conversazione con il chatbot, più il risultato sarà soddisfacente: così, potrai avere un codice funzionante da usare nelle tue applicazioni o nei tuoi progetti.
ChatGPT è finito addirittura sotto la lente di ingrandimento di Nature, una delle riviste scientifiche più influenti al mondo, secondo cui, nonostante inizialmente il chatbot possa sembrare instabile nelle risposte, è comunque in grado di fornire ai suoi utenti argomentazioni accurate, compresi i codici di programmazione.
Secondo Nature, già a partire da marzo 2023, il chatbot era in grado di risolvere il 76% dei 184 compiti previsti in un corso introduttivo di bioinformatica, dopo appena un solo tentativo, davvero incredibile! Mentre, ben il 97% dei problemi sono stati risolti comunque entro 7 tentativi.
Come programmare con ChatGPT?
Se vuoi programmare con ChatGPT, è bene considerare alcuni aspetti:
- Scegli bene il campo applicativo;
- Verifica sempre il codice fornito e cerca di non dare mai nulla per scontato;
- Valuta sempre gli aspetti legati alla sicurezza;
- Avvia una conversazione dettagliata con ChatGPT in modo tale da raffinare l’output il più possibile;
- Assegna a ChatGPT un ruolo preciso (come un gioco);
- Abbraccia il cambiamento e cerca di prenderne parte.
Perché ChatGPT è un “pappagallo stocastico”?
ChatGPT risponde secondo gli input o prompt (quesito posto dall’utente) forniti, oltre che in base all’associazione di parole che ha appreso durante la fase di addestramento. Quando poni la tua richiesta, ti consiglio di evitare le ambiguità, piuttosto cerca di suddividere il problema in parti che essendo più piccole, sono più facilmente gestibili. In questo modo, infatti, aiuti il chatbot a muoversi in uno giusto spazio probabilistico.
A tal proposito ChatGPT viene definito come un “pappagallo stocastico” che anche se può sembrarti un insulto, fidati, non lo è, anzi al contrario, l’accoppiata di questi due descrive in modo impeccabile le funzionalità intrinseche del chatbot:
- Pappagallo: questo termine si riferisce, in particolar modo, alla capacità dei modelli come quelli che vengono utilizzati da ChatGPT di generare un testo coerente e fluido ma senza una comprensione del contesto o delle parole;
- Stocastico: questo termine si riferisce alla natura imprevedibile delle risposte che vengono generate da questi modelli e che, inoltre, possono essere influenzate nel corso della variazione del contesto. Nel dettaglio, il termine “stocasticità” è ampiamente utilizzato in matematica, fisica, statistica, informatica e altre discipline e presuppone una certa dose di casualità o imprevedibilità.
In questo modo, infatti, il risultato non sarà determinato con precisione, ma potrà soltanto essere descritto in termini di probabilità. Ecco perché, anche in possesso di informazioni complete, non si può prevedere l’esito finale. Servizi come ChatGPT si basano su un processo probabilistico e non deterministico.
Sulla base di questa premessa, dunque, è bene ricordare che ChatGPT non è un vestito adatto a tutte le stagioni, nonostante i chatbot siano molto bravi a spiegare e a correggere gli errori come anche tradurre il codice passando da un linguaggio di programmazione a un altro.
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