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Quali libri ha letto ChatGPT per imparare a dialogare con noi

Quali libri ha letto ChatGPT per imparare a dialogare con noi

By mariapinacoico96

Può sembrare strano, ma ChatGPT ha letto un sacco di romanzi! L’intelligenza artificiale più famosa del momento si basa su tanti testi: ma sai quali sono i libri che ha usato per imparare? Ce lo ha svelato David Bamman, un professore che insegna Natural language Processing all’Università di Berkeley in California.

ChatGPT è un chatbot incredibile, che sembra quasi umano ma, ovviamente, essendo una macchina non può pensare da solo. Bamman ha voluto scoprire come fa questo modello a sapere così tante cose: per questo, ha studiato quali romanzi sono stati usati per creare la grande biblioteca di testi da cui ChatGPT prende le sue informazioni. Bamman ha fatto le sue ricerche con la versione GPT-4 e per ora sono solo in pre-print, cioè devono essere ancora controllate e pubblicate su una rivista specializzata.

Come è stata condotta la ricerca di Bamman

Dopo aver chiesto a ChatGPT molte informazioni su tanti testi, insieme al suo team, Bamman ha stilato la lista dei romanzi che ChatGPT che ha letto per creare il suo bagaglio culturale. Il professore ha fatto la sua ricerca con un metodo che si chiama “Reverse Engineering”, che parte dal risultato per arrivare a capire il processo che c’è dietro. I titoli che sono stati dati in pasto al software, dunque, hanno contribuito allo sviluppo di conoscenze da parte della tecnologia per svilupparne le competenze sulla sintassi e per avere informazioni di background sulla cultura generale e sulla letteratura.

ChatGPT è un lettore di libri fantasy

Il chatbot di OpenAI rispecchia in un certo modo, tutte quelle caratteristiche che potrebbero appartenere a un giovane adulto, residente negli Stati Uniti, mediamente colto e che, nel corso degli anni, ha sviluppato una discreta passione per la narrativa fantasy. In fondo, un profilo non molto diverso da quello degli ingegneri informatici che hanno concretamente programmato il software di intelligenza artificiale. Tra la lista dei testi studiati dallo strumento, possiamo trovare:

  • Harry Potter e la Pietra Filosofale: il capostipite della saga firmata da J.K. Rowling;
  •  Al secondo posto c’è 1984 di George Orwell;
  •  Al terzo la Compagnia dell’Anello, capostipite questa volta della saga di J.R.R. Tolkien;
  • Nell’elenco troviamo anche altri grandi classici della nerd culture: come ad esempio, Douglas Adams con Guida Galattica per Autostoppisti, Frank Herbert e il suo Dune, George R.R. Martin e The Game of Thrones e Philip. K.. Dick con Ma gli androidi sognano pecore elettriche?;
  • Non mancano anche cenni di letteratura americana come ad esempio Furore di John Steinbeck;
  • Passaggi di letteratura inglese con Il Signore delle Mosche di William Golding.

Perché è stato importante lo studio di Bamman: conoscere i dati che formano un’intelligenza artificiale

Quello proposto da Bamman, rappresenta vero e proprio metodo di ricerca non solo un mero gioco letterario. A tal proposito, ha parlato a Business Insider, svelando un’anteprima dei suoi risultati e affermando che “le fonti su cui i modelli dell’IA vengono addestrati influenzeranno il tipo di modello e i valori che vengono presentati”. Quindi, sarebbe bello poter sapere le fonti e i processi dell’intelligenza artificiale, e decidere quali informazioni tenere e quali no. Diciamo la verità, il professore Bamman ha fatto un gran bel lavoro per migliorare la nostra esperienza con ChatGPT!

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