Ma il rilascio della nuova funzionalità di guida sicura Full-Self Driving da parte di Tesla, di cui Elon Musk è Amministratore Delegato, ha sollevato le preoccupazioni delle autorità di regolamentazione e degli esperti di sicurezza statunitensi. Il presidente del “National Transportation Safety Board” è stato il primo ad esprimere un pare in proposito. Infatti, al Washington Post, Jennifer Homendy ha espresso la sua preoccupazione perché, secondo la sua opinione, Tesla integrerebbe queste nuove funzionalità, ma senza tener conto delle raccomandazioni sulla sicurezza del Board. E queste indicazioni evidenziano la necessità di limitare “l’uso delle funzionalità automatizzate alle condizioni per le quali sono state progettate” con conseguente sviluppo di un sistema di monitoraggio migliore.
Ma gli utenti possono fruire anche di un altro sistema di assistenza alla guida, sempre firmato Tesla, sempre per contrastare gli automobilisti pericolosi. Si tratta di
Autopilot, il programma “che guida le auto dalla rampa di accesso all’uscita dall’autostrada e può parcheggiare e chiamare i veicoli ai loro proprietari”. E, parlando di Autopilot, il proprietario della
Tesla Model Y,
Peter Yu, esperto di
intelligenza artificiale, afferma che con queste funzionalità “si guida in modo leggermente diverso da come farebbe un essere umano”. Dal canto suo, Tesla avanza richiesta di test per accedere al programma Autopilot, che include opzioni di assistenza alla guida, ma implicano l’attenzione dell’essere umano in ogni momento, per evitare gli eventi spiacevoli. Pertanto, la National Highway Traffic Safety Administration sta effettuando indagini sul pilota automatico della Tesla, la funzionalità meno avanzata dell’assistenza alla guida sperimentata dall’azienda di Elon Musk, dopo alcuni incidenti, che si sono verificati su alcuni veicoli di emergenza parcheggiati, proprio quando era attivato il pilota automatico.