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Facebook, regole meno rigide per i Vip…

Facebook, regole meno rigide per i Vip…

By fogliotiziana

Il social avrebbe consapevolmente autorizzato personaggi pubblici a superare le regole di moderazione inizialmente messe in atto.

Facebook è permissivo con le celebrità? Mentre il social network ha bandito Donald Trump diversi mesi fa, e lui accoglie regolarmente la moderazione di contenuti ritenuti problematici, l’azienda di Mark Zuckerberg ha anche istituito un ulteriore strumento di moderazione destinato agli utenti Internet più vulnerabili e più influenti. Soprannominato XCheck, questo “controllo incrociato” consentirebbe teoricamente a Facebook di esercitare un maggiore controllo sui post di celebrità segnalati.

Il dispositivo mirerebbe quindi ad evitare la cattiva stampa che potrebbe generare una censura ingiustificata sul social network, e quindi “a evitare gli errori”, secondo un portavoce dell’azienda. Infatti, secondo il Wall Street Journal, fonte di un sondaggio pubblicato questa settimana, si tratta principalmente di consentire a figure influenti di scavalcare le regole generali applicate dall’azienda in termini di moderazione. Una sorta di trattamento preferenziale VIP.

Pertanto, solo il 10% delle pubblicazioni interessate dal programma XCheck sarebbe stato effettivamente esaminato dai moderatori, riporta il Wall Street Journal. Il resto sarebbe stato semplicemente ignorato da Facebook. Secondo il sondaggio, tra i 5,8 milioni di cifre “influenti” interessate da XCheck ci sono l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, ma anche la senatrice Elizabeth Warren e la opinionista politica Candace Owens.

Secondo quanto riferito, la star del calcio Neymar ha anche beneficiato di numerosi privilegi, in particolare nel 2019 quando ha pubblicato diverse foto porno di vendetta di una giovane donna che lo accusava di stupro, prima di rimuovere definitivamente il suo post. Nessuna sanzione era stata applicata da Facebook, anche se il calciatore avrebbe dovuto logicamente cancellare il suo account.

Alla domanda su questi privilegi, Facebook ha affermato di aver già identificato “alcuni problemi” e di aver lavorato per risolverli. GAFAM ha anche giustificato la sua scelta indicando che XCheck consente di applicare le sue regole in modo più preciso in relazione a “contenuti che richiedono maggiore comprensione”.

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