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Neuralink, al via le iscrizioni per il primo test sull’uomo 

Neuralink, al via le iscrizioni per il primo test sull’uomo 

By mariapinacoico96

Neuralink, la società fondata nel 2016 da Elon Musk e altri visionari imprenditori, sta facendo un passo avanti significativo nell’ambito delle interfacce computer-cervello (BCI). Dopo anni di sviluppo e sfide tecniche, Neuralink ha finalmente annunciato l’inizio delle iscrizioni per il primo studio sull’uomo relativo all’interfaccia neurale N1. In questo post, andrai ad approfondire un annuncio che rappresenta un importante traguardo nella missione di Neuralink e che consente alle persone paralizzate di controllare dispositivi esterni con il pensiero.

Un importante passo avanti

In sviluppo dal 2017, l’interfaccia computer-cervello (BCI) N1 di Neuralink ha dovuto superare diversi ostacoli prima di ottenere l’approvazione dell’FDA e quindi poter passare alla sperimentazione sull’uomo. Ma il momento tanto atteso è finalmente arrivato.

Il programma PRIME: sicurezza e funzionalità

Neuralink ha aperto le iscrizioni al programma Precise Robotically Implanted Brain-Computer Interface (PRIME), uno studio dedicato a valutare la sicurezza dell’impianto N1 e del robot chirurgico R1. L’obiettivo principale è valutare la funzionalità iniziale della BCI per consentire alle persone paralizzate di controllare dispositivi esterni con il pensiero.

Chirurgia robotica all’avanguardia grazie a Neuralink

In questo studio rivoluzionario, non si tratta di caschetti o dell’uso di elettrodi esterni, ma dell’utilizzo di chirurgia robotica per applicare un set di sottilissime sonde Utah direttamente alla corteccia motoria di un soggetto. Una volta installate queste sonde, capaci di registrare gli impulsi elettrici e di trasmetterli in modalità wireless, il soggetto dovrebbe essere in grado di inviare comandi interpretabili da un computer utilizzando esclusivamente il pensiero.

Una visione rivoluzionaria con Neuralink

Questo progresso rappresenta un punto di svolta emozionante, sia per Elon Musk, che ha spesso esplorato concetti di coscienze caricate sulla rete, sia per il campo medico. Non sorprende che l’obiettivo principale di questo studio sia migliorare la vita delle persone, nonostante comporti inevitabilmente rischi e costi elevati.

Un’opportunità per chi ne ha bisogno

Lo studio di Neuralink è rivolto a persone affette da tetraplegia dovuta a lesioni del midollo spinale cervicale o a sclerosi laterale amiotrofica (SLA). L’obiettivo è consentire a chi soffre di queste patologie di poter usare il pensiero per interagire con il cursore di un mouse o con una tastiera. Benché la selezione per lo studio PRIME sia limitata a casi specifici, le applicazioni di questo tipo di tecnologie possono estendersi a un gran numero di condizioni cliniche, dai deficit agli arti alla cecità. Un futuro sempre più promettente è dietro l’angolo!

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