Nuovo schema IoT basato su fog computing rivoluziona l’efficienza
18/01/2024
L’Internet of Things (IoT) è destinato a connettere dispositivi degli utenti con dispositivi domestici e professionali di uso comune. Tuttavia, la sfida attuale consiste nel trovare un equilibrio tra funzionalità ed efficienza energetica. Per risolvere questo problema, i ricercatori dell’Università RUDN hanno proposto di utilizzare un’architettura di rete basata su fog computing. Questa innovativa soluzione sfrutta droni volanti per elaborare i dati, abbandonando i tradizionali data center cloud e garantendo una maggiore velocità di rete. I risultati sono stati pubblicati su Drones.
Il dilemma tra funzionalità ed efficienza energetica
I dispositivi IoT spesso hanno risorse limitate, in particolare per quanto riguarda l’alimentazione. Di conseguenza, è necessario trovare un compromesso delicato tra funzionalità ed efficienza energetica, soprattutto per i dispositivi alimentati a batteria o quelli installati in posizioni difficilmente accessibili. “L’IoT offre opportunità promettenti, ma per implementare e gestire una tale rete bisogna affrontare diverse problematiche. Una delle principali sfide è garantire una copertura 5G/6G e la disponibilità di rete“, ha affermato Ammar Muthanna, Ph.D., Direttore del Centro Scientifico per la Modellazione delle Reti Wireless 5G presso l’Università RUDN.
L’architettura di fog computing
Per superare le sfide dell’IoT, i ricercatori hanno proposto di utilizzare l’architettura di fog computing. Questa soluzione si colloca tra il cloud computing, in cui tutto il lavoro viene svolto in un centro dati remoto, e il calcolo convenzionale sui dispositivi finali. Nelle architetture di fog computing, la memorizzazione e l’elaborazione dei dati avvengono in un livello aggiuntivo tra il centro dati cloud e gli altri elementi della rete.
L’implementazione di fog computing con droni volanti
L’innovazione proposta dai ricercatori consiste nell’utilizzo di droni per implementare il fog computing volante. Questi droni si spostano verso i luoghi in cui è necessario elaborare i dati, riducendo così la latenza di rete e migliorando la sua affidabilità e velocità. Il team di ricerca ha confrontato il funzionamento del fog computing su droni con una rete IoT convenzionale. La latenza media in entrambi i casi dipendeva dal numero di nodi di rete, ma era sempre inferiore nella rete dei droni. Ad esempio, con 500 nodi, la latenza era quasi dimezzata. Con 100 nodi, la differenza era appena percettibile, ma comunque a favore del fog computing volante.
Vantaggi del fog computing volante
Il fog computing volante si presenta come una soluzione promettente. “Abbiamo dimostrato i suoi vantaggi rispetto agli schemi tradizionali. Il nuovo modello di scambio dati sfrutta appieno il potenziale di una tale rete, superando il tradizionale calcolo statico ai bordi – riducendo così la latenza media”, ha affermato Ammar Muthanna, Ph.D., Direttore del Centro Scientifico per la Modellazione delle Reti Wireless 5G presso l’Università RUDN.