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TikTok nega pregiudizi nel conflitto Israele-Hamas

TikTok nega pregiudizi nel conflitto Israele-Hamas

By auroraoddi

TikTok, la popolare piattaforma di condivisione di video, è al centro di una controversia riguardante presunti pregiudizi nel conflitto tra Israele e Hamas. Politici americani hanno ripreso gli sforzi per vietare l’app, accusandola di favorire contenuti filo-palestinesi a discapito di quelli filo-israeliani. Tuttavia, TikTok ha respinto tali accuse, affermando che il suo algoritmo di raccomandazione non prende posizione e che ha adottato rigorose misure per prevenire la manipolazione dei contenuti.

Accuse di pregiudizio e censura

Alcuni politici americani hanno incolpato TikTok per il sostegno dei giovani elettori nei confronti dei palestinesi, insinuando che la piattaforma favorisca i contenuti filo-palestinesi rispetto a quelli filo-israeliani. Il senatore Josh Hawley ha scritto una lettera aperta in cui afferma che l’afflusso di contenuti critici verso Israele potrebbe “propagandizzare gli americani”. Alcuni creatori che hanno espresso il loro sostegno per una delle due parti del conflitto hanno affermato di essere stati censurati.

In una lettera aperta firmata da diversi creatori TikTok di origine ebraica, si accusa TikTok di non moderare correttamente i contenuti antisemiti e di non promuovere i post dei creatori ebrei riguardanti Israele. Nel frattempo, molti creatori filo-palestinesi hanno incoraggiato i loro seguaci a utilizzare parole e simboli codificati per evitare la soppressione dei contenuti.

Risposta di TikTok alle accuse

TikTok ha risposto alle accuse di pregiudizio pubblicando un post sul proprio blog in cui afferma che i confronti diretti tra hashtag sono fuorvianti e non rappresentativi dell’attività su TikTok. L’azienda ha sottolineato che il suo algoritmo di raccomandazione non prende posizione e ha implementato misure rigorose per prevenire la manipolazione dei contenuti. Inoltre, TikTok ha evidenziato che gli utenti provenienti da regioni come il Medio Oriente e il Sud-Est asiatico contribuiscono in modo significativo alle visualizzazioni degli hashtag filo-palestinesi.

L’azienda ha anche sottolineato che il volume di contenuti relativi a Palestina e Israele è simile su TikTok, Instagram e Facebook. Per garantire che il suo algoritmo funzioni come previsto, TikTok ha concesso un accesso senza precedenti a terze parti per l’audit esterno.

Preoccupazioni sulla sicurezza nazionale

Le recenti accuse di pregiudizio contro TikTok si aggiungono alle preoccupazioni sulla sicurezza nazionale legate alla sua proprietà cinese. Alcuni politici americani hanno chiesto il divieto dell’app, sostenendo che potrebbe essere utilizzata per scopi di spionaggio da parte del governo cinese. Tuttavia, TikTok ha negato tali accuse e ha adottato misure per garantire la sicurezza dei dati degli utenti, come l’apertura di un centro di comando dedicato e l’assunzione di moderatori che parlano arabo e ebraico.

Supporto filo-palestinese tra i giovani americani

Molti politici americani hanno espresso preoccupazione per il sostegno dei giovani americani verso i palestinesi. Secondo il senatore Marco Rubio, i giovani americani sono “sorprendentemente filo-palestinesi e filo-Hamas” e ha incolpato TikTok per la diffusione di informazioni anti-coloniali. Tuttavia, TikTok ha sottolineato che i giovani americani sono stati simpatizzanti nei confronti della Palestina molto prima dell’esistenza stessa dell’app.

Sondaggi Gallup mostrano che i millennials democratici sono sempre più simpatizzanti verso i palestinesi, mentre le generazioni più anziane tendono a simpatizzare di più con Israele. Inoltre, la Gallup ha rilevato una diminuzione della favorevolezza degli americani verso Israele dal 2020, indipendentemente dall’appartenenza politica.

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