WhatsApp: quali sono i rischi se utilizzi una versione non ufficiale?

WhatsApp: quali sono i rischi se utilizzi una versione non ufficiale?

03/03/2023 0 By fogliotiziana

A causa della sua popolarità, WhatsApp soffre di un gran numero di copie presenti su vari store di applicazioni. Sebbene le funzionalità che offrono siano allettanti, l’utilizzo di questi servizi di terze parti non è privo di rischi.

WhatsApp è, ad oggi, l’applicazione di messaggistica più utilizzata al mondo, con più di due miliardi di utenti. Molto avanti rispetto ai 750 milioni di Telegram. Nonostante la sua notorietà, o proprio per questo, il servizio è vittima di un numero significativo di app di terze parti non ufficiali. Questi “falsi” WhatsApp, infatti, attirano sempre più utenti.

GB WhatsApp, WhatsApp Plus e molti altri servizi WhatsApp non ufficiali fioriscono sugli app store. E se questi messenger sono così popolari, è una semplice questione di funzionalità. In effetti, la maggior parte di loro offre servizi inediti rispetto a WhatsApp. Ad esempio, gli utenti possono inviare file più grandi, utilizzare più account o persino mantenere l’accesso ai contatti che ci hanno eliminato. E poi, ovviamente, queste alternative di WhatsApp rimangono accessibili a tutti, a differenza della versione ufficiale.

Le versioni alternative di WhatsApp non sono sicure

Scaricare queste applicazioni di terze parti significa anche correre il rischio di esporre i propri dati. Meta lo dice e lo ripete da diversi anni: WhatsApp non supporta queste applicazioni di terze parti perché non possiamo convalidare le loro pratiche di sicurezza“. In altre parole, l’origine di queste app è sconosciuta. Ciò significa che gli utenti potenzialmente scaricano app canaglia, che possono contenere virus e altri malware. Questo ovviamente, al fine di compromettere la sicurezza dei dati.

Inoltre, capita regolarmente che una di queste applicazioni di terze parti venga bloccata. Nell’ottobre 2022 è stato il turno di YoWhatsApp. Sebbene sul Google Play Store il servizio fosse uno dei derivati ​​​​più popolari di WhatsApp, si è scoperto che i suoi sviluppatori avevano altre idee in mente… L’intenzione, infatti, era di rubare le chiavi di accesso di WhatsApp agli utenti per fargli sottoscrivere abbonamenti premium senza il loro consenso.

Da parte sua, Meta ha recentemente riacceso le ostilità contro queste applicazioni. Sia per ovvie ragioni di sicurezza e riservatezza, sia per una questione di immagine. Solo che questa volta il gruppo cambia strategia e si rivolge direttamente ai suoi utenti. Chiaramente, o si utilizza la versione ufficiale di WhatsApp o l’account viene sospeso. Inizialmente temporaneamente, la misura può tuttavia diventare permanente se il trasgressore persiste. Tra sicurezza ed esclusività, Meta è pronta a tutto pur di tutelare i propri interessi.

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