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Come provare il generatore di immagini AI Firefly di Adobe, è pazzesco!

Come provare il generatore di immagini AI Firefly di Adobe, è pazzesco!

By fogliotiziana

Svelata a marzo all’Adobe Summit, l’intelligenza artificiale generativa di Adobe è ora disponibile al grande pubblico. Come promemoria: Adobe Firefly genera immagini o effetti tipografici in risposta a una richiesta, come fanno altri strumenti AI text-to-image come Midjourney o DALL-E.

Addestrato su contenuti privi di diritti o le cui licenze sono scadute su Adobe Stock, il modello di intelligenza artificiale è anche in grado di modificare o integrare nuovi elementi in un’immagine esistente.

Integrato in Adobe Express e nell’ultima versione di Photoshop, Firefly è ancora in fase beta ma può essere testato da oggi direttamente sul computer. Inoltre, lo strumento dovrebbe essere gradualmente integrato con altri software dell’azienda, come Experience Manager o Illustrator.

Come usare Adobe Firefly?

Finora riservata agli utenti che hanno presentato una domanda, la versione beta di Firefly è ora disponibile gratuitamente a tutti. Unica condizione: avere un account Adobe. Puoi testare un campione delle funzionalità dello strumento di intelligenza artificiale generativa e visualizzare le creazioni degli utenti visitando il sito di Adobe Firefly.

Puoi testare i seguenti strumenti su Adobe Firefly:

  • Text to image: progetta elementi visivi da una richiesta di testo. Diversi parametri possono essere regolati come il formato, l’illuminazione o la composizione.
  • Generative Fill: ritocca, rimuove o integra nuovi elementi originali in un’area dell’immagine definita dall’utente.
  • Text effects: genera effetti tipografici su un dato testo.
  • Generative color: genera variazioni di colore su un’immagine vettoriale.

Poiché Firefly è addestrato solo su contenuti con licenza gratuita, di pubblico dominio il cui copyright è scaduto o dalla banca di immagini Adobe Stock, tutti gli elementi visivi progettati utilizzando il generatore possono essere utilizzati legalmente per scopi commerciali. Generative Fill inoltre, incorpora anche la tecnologia Content Credentials, che rileva se il contenuto è stato generato o modificato dall’intelligenza artificiale.

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