Cosa pensa YouTube dell’aggiornamento delle norme sul copyright in Europa

02/10/2021
Proteggere i diritti d’autore è una priorità, specialmente per coloro che si occupano della creazione di contenuti online; infatti, con l’evolversi delle tecnologie sta diventando sempre più importante porre una valida regolamentazione sul copyright a livello europeo.
Al momento vige la Direttiva UE 2019/790 sul diritto d’autore, ma non sembra “accontentare” proprio tutti. In particolare, YouTube ha espresso qualche dubbio riguardo la situazione italiana, dove anche Google ritiene che si stia discostando dai principi fondanti che, dopo aver superato diversi ostacoli, hanno portato all’approvazione di tale direttiva.
YouTube si è impegnato fin da subito per rispettare la direttiva utilizzando diversi tool messi a disposizione degli utenti, per fornire loro degli strumenti utili per rivendicare la paternità delle opere. Il primo è il Content ID, una sorta di impronta digitale associata ai contenuti pubblicati dagli utenti tramite cui si riescono a gestire in modo semplice i propri contenuti su Youtube. Così la piattaforma riesce ad abbinare i video caricati ai titolari dei diritti, permettendo agli autori di identificare i loro contenuti in modo automatizzato. Un altro strumento è il Copyright Match Tool che è in grado di identificare velocemente quei video, non protetti da Content ID, che corrispondono effettivamente ad altri video già presenti su Youtube. Se viene rilevata una reale corrispondenza tra i due contenuti, YouTube Studio la esamina e sceglie quale azione è necessario intraprendere.
YouTube è favorevole alle norme sul copyright da applicare nell’era digitale e si impegna ogni giorno per rispettarle ma, al tempo stesso, ritiene che la formulazione italiana della Direttiva UE 2019/790 possa sbilanciare l’equilibrio del testo, rendendo la sua formulazione disomogenea rispetto ad altri paesi dell’Unione Europea. Il problema è che questa situazione, se portata per le lunghe senza alcun tipo di provvedimento, potrebbe generare un alto numero di pareri discordanti che genererebbero solo ulteriore caos riguardo la gestione dei contenuti online. C’è un’evidente contrapposizione tra coloro che vorrebbero una legislazione più severa, non solo per il copyright, e quelli che invece vogliono vedere alcuni aspetti fondanti del web garantiti nel corso del tempo. Non ci resta che aspettare i prossimi provvedimenti per capire ancora meglio come si evolverà tale situazione, sperando che tutti riescano a convergere verso un’unica direzione.
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