Cos’è la lista XCheck che tutela i VIP su Facebook

Cos’è la lista XCheck che tutela i VIP su Facebook

Facebook ha progettato e lanciato una tecnologia, grazie alla quale gli utenti più in vista della piattaforma (giornalisti, politici, VIP) godono di un “trattamento speciale”. Infatti, attraverso il programma denominato “XCheck”, noto anche come “cross check”, questa categoria di persone potrà trasgredire le regole che disciplinano le piattaforme social, senza subire alcuna forma di controllo da parte dei moderatori. Ma il sistema è conosciuto dal 2018. E la sottolineatura è giunta proprio da Andy Stone, Responsabile della Comunicazione.

Ed è stato il Wall Street Journal a diffondere la notizia. Infatti, stando alle indiscrezioni lanciate dal quotidiano statunitense, sembra che Facebook abbia redatto una “white list”, all’interno della quale sono inserito almeno 5,8 milioni di utenti. Seppur l’azienda di Menlo Park affermi che le regole sono uguali per tutti, grazie ad XCheck, nella pratica, queste persone “possono violare gli standard senza nessuna conseguenza“. Infatti, data le loro fama e notorietà, essendo personaggi influenti, un’eventuale censura ai contenuti da loro diffusi e pubblicati potrebbe causare un rischio importante per tutto il sistema delle pubbliche relazioni.

Il funzionamento di XCheck di Facebook differisce molto dal tradizionale sistema di moderazione che caratterizza la piattaforma social di Zuckerberg. Infatti, nella normalità delle situazioni quotidiane, se un utente pubblica post che trasgrediscono le regole, subito una tecnologia automatica elimina il contenuto o ne riduce la visibilità. Talvolta, il post è sottoposto ad un esame esterno da parte dei moderatori dell’azienda. XCheck, invece, non effettua l’eliminazione automatica dei post. Questi, infatti, vengono sottoposti a controlli dalle diverse squadre di lavoro dei dipendenti di Facebook, che hanno la facoltà di aggiungere i profili alla white  list. Inoltre, il sistema non è dotato di un’elevata affidabilità. Nel corso del 2020, infatti, prima di essere eliminati, i contenuti che hanno violato gli standard della piattaforma sono stati visualizzati oltre 16 miliardi di volte.

Ancora una volta, il Wall Street Journal è entrato nelle segrete stanze di Facebook e ha portato alla luce le questioni spinose che la piattaforma nasconde. Infatti, solo qualche settimana fa, proprio il quotidiano statunitense aveva diffuso un’inchiesta interna del social di Mark Zuckerberg, grazie alla quale erano emersi gli effetti negativi che Instagram ha sui giovani e sugli adolescenti. Ma non è stata l’unica indiscrezione a trapelare. Sempre qualche giorno fa e sempre sul Wall Street Journal, è apparsa la notizia delle difficoltà che Facebook presenta nell’attività di moderazione dei contenuti provenienti da altri paesi, a causa del mancato livello di avanzamento dei sistemi di Intelligenza Artificiale interni alla piattaforma.