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Google in NASDAQ con Alphabet

Google in NASDAQ con Alphabet

By Redazione

Nel 2015, Google ha deciso di mettere in atto un’importante ristrutturazione aziendale, dando vita ad una nuova società che racchiudesse tutti i suoi siti e servizi, Alphabet. L’azienda, con sede in California, è guidata da Larry Page e Sergey Brin, i due fondatori del motore di ricerca Google. Oltre al motore di ricerca Google e alla piattaforma di caricamento video Youtube, all’interno di Alphabet rientrano progetti come quello di Calico, una società di ricerca e sviluppo biotecnologico mirata al prolungamento della vita umana, o Sidewalk Lab, progetto che mira a ridisegnare il volto delle città. E ancora, troviamo le società di investimento Google Ventures e Google Capital e X, precedentemente Google X, che gestisce laboratori dedicati a progetti futuristici. 

La trasformazione è andata nella direzione di una maggiore trasparenza delle attività inerenti a Google ed ha inoltre permesso di garantire maggiore autonomia alle società del gruppo che non si occupano di servizi internet. A seguito della ristrutturazione aziendale, le azioni di Google Inc. sono state convertite in azioni di Alphabet. Google è sbarcato a Wall Street ben prima di Alphabet, nell’agosto del 2004, ma il titolo Alphabet ha successivamente sostituito Google in NASDAQ, precisamente nel 2015. Tuttavia, i ticker, ovvero la serie alfanumerica con cui si indica un’azione negoziata su un mercato, siano rimasti invariati (“GOOG” per le azioni di Classe C e “GOOGL” per quelle di Classe A).

La società “ombrello” di Google fa parte di NASDAQ-100 (NDX) l’indice di borsa delle maggiori 100 imprese internazionali non-finanziarie quotate nel mercato borsistico NASDAQ. La lista include anche Apple, Amazon, Microsoft, Facebook e Yahoo. Per quanto riguarda l’andamento in borsa, nel terzo trimestre del 2019 la controllante di Google ha registrato un calo degli utili corrispondente a 7,1 miliardi di dollari, ma un aumento dei ricavi pari a 40,5 miliardi di dollari. Gli esperti segnalano come ad incidere sui risultati trimestrali siano state le spese in crescita più del previsto, tra cui una serie di perdite non specificate dall’azienda e i 554 milioni di dollari di dollari di multe arrivati a settembre dalla Francia per le tasse non pagate.

Come nel caso di altre grandi aziende tecnologiche come Apple e Facebook, fra le prossime sfide da affrontare per Alphabet vi è l’apertura di una revisione antitrust da parte del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, la quale mira a stabilire se le pratiche dei vari colossi danneggino effettivamente la concorrenza.  A seconda del suo esito, l’indagine potrebbe influire sull’andamento di Alphabet in borsa. 

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