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Il Regno Unito blocca l’acquisizione di Giphy da parte di Meta (Facebook)

Il Regno Unito blocca l’acquisizione di Giphy da parte di Meta (Facebook)

By fogliotiziana

L’autorità per la concorrenza del Regno Unito si appresta a bloccare l’acquisizione di Giphy da parte di Facebook, la nuova Meta. Teme che questo mercato delle immagini animate sia concentrato nelle mani di un unico colosso americano.

Le possibilità che Giphy venga inghiottita da Facebook stanno diminuendo. Per la prima volta nella sua storia, la Competition and Markets Anthority (CMA), l’autorità britannica per la concorrenza, è intenzionata a bloccare un’acquisizione effettuata da un gigante Big Tech. Il regolatore, che aveva già sanzionato Facebook per la prima volta su questo argomento il mese scorso, dovrebbe costringere l’azienda di Mark Zuckerberg a separarsi da Giphy.

Al di là del fatto che Facebook, che ha annunciato l’acquisizione di Giphy a maggio 2020 per circa 400 milioni di euro, dovrà probabilmente già rivendere l’azienda, è soprattutto la novità della cosa che va ricordata. La CMA non aveva mai costretto un colosso della tecnologia a sciogliere un accordo. Tuttavia, il regolatore britannico ha discusso a lungo con Facebook.

A partire da giugno 2020, l’acquisizione è stata sospesa dall’autorità, che ha poi avviato un’indagine per stabilire se l’acquisizione di Giphy potesse causare una diminuzione della concorrenza favorevole al gruppo Meta nel mercato delle immagini animate sul territorio britannico. La CMA, che temeva che Facebook avrebbe tagliato l’accesso alle GIF ai suoi concorrenti TikTok, Snapchat, Twitter e altri, aveva chiesto al gruppo americano di dimostrare la propria buona fede.

Al termine della sua indagine, l’autorità per la concorrenza del Regno Unito ha deciso quest’estate, ad agosto, che Meta dovrebbe vendere Giphy per non ostacolare la concorrenza in questo mercato. Ha condannato Facebook a una multa record di 70 milioni di dollari il mese scorso – accusandola di non aver fornito informazioni sufficienti sulla sua conformità – e ha dato tempo alla società per presentare nuovi elementi in appello fino al 1° dicembre. Ma a meno di 48 ore dalla scadenza, niente di nuovo sotto il sole…

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