Netflix sul potenziale arrivo delle pubblicità: “mai dire mai”
09/03/2022
A pochi giorni dall’annuncio di Disney+ relativo all’arrivo di un’offerta meno cara ma comprensiva di pubblicità, Netflix a sua volta ha chiarito la sua posizione sull’argomento. Mentre storicamente l’azienda di Los Gatos sembrava piuttosto contraria a questo sistema, che è più comunemente chiamato AVoD, le cose nel frattempo sembrano essere cambiate.
Il CFO Spencer Neumann, durante alla conferenza Morgan Stanley su tecnologia, media e telecomunicazioni, ha lasciato intendere che se Netflix non prevede di impegnarsi in questo campo a breve termine, nulla è escluso in futuro.
“Intendiamoci, non siamo religiosamente contrari alla pubblicità”, ha affermato, aggiungendo che “mai dire mai” anche se l’attuale modello di abbonamento ha portato i suoi frutti finora. “È difficile ignorare ciò che sta facendo la concorrenza, ma questo tipo di operazione non ha senso per noi in questo momento“.
Ricordiamo che Disney + è ben lungi dall’essere il primo a lanciare l’AVoD. Hulu, HBO Max, Paramount+ e Peacock hanno già fatto il grande passo attraverso l’Atlantico. Aprendosi a questo tipo di pratica a basso costo, i rivali di Netflix stanno “perdendo molti soldi“, ritiene Spencer Neumann. Secondo alcuni studi, però, l’AVoD ha superato il tradizionale SVoD (streaming in abbonamento praticato da Netflix) negli Stati Uniti in termini di tempo di visione.
Non a caso una delle voci che hanno accolto favorevolmente la decisione di Disney+ è quella di Bob Bakish, il boss della Paramount (ex ViacomCBS), che vede in essa “la validazione di questa strategia” di cui si avvale anche la Paramount+. In Francia, solo alcune piattaforme specifiche come Mango e Pluto TV o sviluppate da gruppi televisivi come TF1, M6 o Altice offrono AVoD.
