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Quando arriva il 6G in Italia e cosa si potrà fare

Quando arriva il 6G in Italia e cosa si potrà fare

By Rosy Chianese

La diffusione del 5G non è ancora avvenuta in tutto il mondo ma, nonostante questo, sono già stati avviati i test per il 6G che ha come progetto quello di dare più velocità e una linearità tra il mondo fisico e quello digitale, in modo da portare avanti la maggior parte delle nostre occupazioni anche nel metaverso.

Cos’è il 6G

Non è così semplice spiegare cosa sarà il 6G, il Professor Matti Latva-aho, direttore del 6G Flagship dell’Università di Oulu in Finlandia sostiene “alla fine il 6G è tutta una questione di dati. Il modo in cui i dati vengono raccolti, elaborati, trasmessi e consumati all’interno della rete wireless dovrebbe favorire lo sviluppo del 6G”. L’intelligenza artificiale sarà fondamentale per avere un ottimo 6G e verrà, quindi, utilizzata nelle connessioni di rete e, per non fare intasare la rete, l’AI suddividerà i tantissimi dati che arrivano ai vari dispositivi. In questo modo si avranno connessioni su larga scala tra dispositivi intelligenti che riescono a compiere calcoli difficili e trovare le adeguate soluzioni ai problemi. L’Intelligenza Artificiale si occuperà, anche, di raccogliere ed elaborare i dati.

Considerando che il 5G arriva al massimo a 2 giga al secondo, con il 6G avremo 1000 giga al secondo, 1 terabyte e proprio per questo motivo si parla di passaggio dalla “giga” alla “tera” economy.

Quando arriva il 6G in Italia?

Si inizierà a parlare in modo concreto della rete 6G nel 2025 e nel 2029 è possibile che avvenga la commercializzazione e se facciamo un paragone con la rete 5G vediamo che non solo migliorerà la velocità di trasferimento dei dati, ma avrà anche una latenza più bassa e sarà molto più affidabile.

I test sul 6G

I test sul 6G sono già partiti in varie realtà. Lg, ad esempio, insieme a Fraunhofer Heinrich Hertz Institute e il Fraunhofer Institute for Applied Solid State Physics ha messo in evidenza che è possibile trasmettere dati tra i 155 e 175 GHz fino ad arrivare a una distanza di 320 metri all’aperto che prima erano, invece, 100 metri. Questa scoperta è davvero fondamentale perché si svolge in ambienti reali ed ha come scopo quello di riuscire ad arrivare a coprire con ogni cella un raggio di 25 metri ed avere una connessione di 1000 giga al secondo, 1 terabyte.

Ad Harbin in Cina ad agosto, nella World 5G Convention Zhang Yongtao, vicedirettore generale dell’Ericsson China Technology Department, ha detto che con il 6G si potranno portare avanti progetti molto ambiziosi come ad esempio quelli degli ologrammi. Ericsson già sta facendo studi e ricerche in merito, con l’utilizzo dei sensori LiDAR che consentono di mappare le persone in 3D e proiettarle in luoghi virtuali che sono visibili con visori e occhialini e che a breve farà parte del metaverso di Meta-Facebook che con l’uso del 6G renderà sempre più vicine le due dimensioni.

Cosa si potrà fare con il 6G?

Il 6G aggiungerà una nuova dimensione che farà da supporto alle tecnologie emergenti esistenti come cloud gaming, cloud storage, VR, AR e simili. Inoltre, darà una spinta definitiva alle nuove tecnologie come XR, display olografici e replica digitale.

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