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Twitter, al via il test delle reactions ai tweet

Twitter, al via il test delle reactions ai tweet

By ivananotarangelo

Twitter lancia un test per rodare le reactions come risposta ai “cinguettii” pubblicati sulla sua piattaforma. Con questo nuovo esperimento, che si unisce all’altro in corso sulle Communities, Twitter fa incetta di novità per l’anno in corso.

Tuttavia, è importante sottolineare che la proposta di testare le reactions ai tweet non è una novità assoluta. Infatti, già 6 anni, nel 2015, il product manager del tempo, Akarshan Kumar, aveva deciso di mettere da parte la stella per esprimere il proprio “Mi piace” al tweet, perché il simbolo non esprimeva al meglio il concetto di “preferito”. Pertanto, si decise di scegliere l’uso di un simbolo più evocativo, in grado di abbracciare tutti i popoli e le culture. E, così, dopo aver vagliato almeno un centinaio di simboli, la piattaforma dell’uccellino decide di optare per il cuoricino rosso.

Da qualche tempo, sulla scia della precedente decisione, Twitter ha anticipato l’intenzione di arricchire i simboli attraverso i quali esprimere una reazione grafica ad un post. Il social vuole, infatti, mettere a disposizione dell’utente una più vasta collezione di stati d’animo e reactions. Gli obiettivi perseguiti dal social del cinguettio sono due: allargare le possibili scelte di reazione ad un post, aggiungendo reactions e stati d’animo nuovi; consentire a chi posta un tweet di capire come il lettore abbia veramente percepito il contenuto del suo cinguettio.

Pertanto, Twitter ha avviato alcune indagini ed analisi, allo scopo di indagare gli emoji e le parole più usate nei tweet, verificando poi la reaction che vi è stata abbinata. Attualmente, il cuoricino è affiancato: dalle mani che applaudono in segno di supporto, tifo o compiacimento; dalla faccia che ride con le lacrime, in segno di divertimento eccessivo; da quella triste; da quella pensierosa. Lo studio effettuato ha mostrato che le reactions più usate per accompagnare i tweet sono state anche quelle di “rabbia” e “frustrazione”, presenti in buon numero. Twitter ha operato una scelta controcorrente. Al fine di “evitare episodi di trolling o di polarizzazione delle discussioni”, ma di incoraggiare “sane conversazioni pubbliche“, la piattaforma non ha raccolto l’invito di questi utenti, decidendo di non inserire quelle reactions tra le possibili risposte grafiche ai tweet.

Attualmente, il test sulle reactions di Twitter è in corso in Turchia; al momento, include i clienti mobili con smartphone Android  e iPhone iOS, mentre su quello “web based”, solo alcuni utenti selezionati. A seconda delle interazioni che verranno restituite in questa fase di test, Twitter deciderà se, in che modo e secondo quali tempi allargare l’innovazione a tutti gli altri mercati mondiali.

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